un dubbio mi assale : servono cocche pinzanti per questo sgancio?



e se fosse semplicemente una secondaria o terziaria?

Secondo me le immagini dei Faraoni un trazione (particolarmente rappresentative quelle riprodotte sul libro "Archi e frecce nell'antico Egitto" di Franco di Donato) non sono compatibili con la presa secondaria o terziaria, e sono anche abbastanza diverse (benché meno) da quelle che si realizzano con anelli da pollice. Naturalmente ci sono esempi di prese diverse - per esempio con gli archi beta la presa è con palmo in su e gomito piegato verso il basso, come nell'immagine che hai inviato tu, del Faraone istruito da Anubi a tirare con una tecnica che a noi, a prima vista, pare assurda, ma che sicuramente aveva la sua ragione di essere con gli archi beta. Sempre sul libro di Franco di Donato (mi è arrivato un paio di giorni fa, me lo sono letteralmente divorato) si riconosce invece benissimo lo stile (elegantissimo) del Faraone Senbi (XII dinastia) che usa un arco beta con aggancio chiarissimamente mediterraneo e freccia a sinistra dell'arco, con un'impostazione molto moderna. Tutankamon (XVIII dinastia), Ramesse II (XIX dinastia) e Ramesse III (XX dinastia) tirano, coi loro compositi delta, in modo completamente diverso da Senbi, e l'ipotesi dell'asticella orizzontale agganciata con le dita "alla moda mediterranea" (ma col palmo orizzontale) sembrerebbe la più semplice (anche se non necessariamente vera) per spiegare quella posizione.
Di per se, la freccia può essere tenuta in posizione sulla corda stringendola tra indice e medio, sicché potrebbe non servire affatto una cocca pinzante (che non credo gli Egiziani adoperassero). Devo capire meglio come si debba giocare con le dita per incoccare la freccia e passare l'asticella sotto di essa senza che la freccia cada nella manovra, ma credo si possa fare anche se per ora non ho provato. Io d'altra parte come manualità sono sempre stato un po' imbranato e invecchiando non sono migliorato ("I vecchi vanno ammazzati da bambini"...), per cui non riuscirei neanche a tenere un paio di frecce di riserva nella mano della corda e incoccarle subito dopo il primo rilascio, tirando a mitragliatrice, come molti sanno fare; sicché, il fatto che io non riesca a fare una cosa non è necessariamente indicativo. Se vuoi provare anche tu - tanto, basta procurarsi un bastoncino di 5 cm, bucarlo da una parte e passarci un vecchio laccio da scarpe - allora in due forse riusciamo a svelare l'arcano.
Ciao,
Franco

Trovato come procedere anche senza cocca pinzante: è possibile, la cocca viene inserita sulla corda e mantenuta in pressione sul di essa mediante l'indice e il pollice della mano dell'arco (l'asta poggia sul pollice e l'indice preme sull'asta). A questo punto la mano della corda con movimento semplice inserisce l'asticella sotto la cocca, l'indice scavalca la corda e si ripiega intorno all'asticella; indice e medio stringono fra loro la cocca in modo da trascinarla indietro nella trazione. Più complicato spiegarlo che farlo. Nelle prove che ho fatto ho usato cocche che erano un po' larghe rispetto alla corda.
La precisione che ottengo per ora fa schifo, ma credo che un arciere esperto con un po' di pratica arriverebbe facilmente a perfezionare la tecnica e a ottenere buoni risultati (per contro non oso nemmeno pensare ai risultati che avrei io se provassi ad applicare una presa secondaria o terziaria... anche ammesso di farcela fisicamente a trattenere la corda a piena trazione senza rovinarmi le dita).
Ciao a tutti
Franco