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distanza zero?" o "point blank"
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jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
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E' una domanda uscita qui: viewtopic.php?f=20&t=1651&p=25832#p25832e preferisco aprire una nuova discussione per non inquinare quella sul melo . Per la "distanza di zero?" o "point blank" si intende comunemente la distanza a cui si traguarda la punta della freccia sul punto mirato ( da più vicino è piu bassa , da più lontano è più alta ) Trattasi di un "accorgimento" usato da agonisti che "mirano" con la punta della freccia che ( forse ) permette di fare qualche punto in più nelle garette domenicali ma a un prezzo troppo elevato per quel che mi riguarda Primo: devi stimare la distanza ( il che presuppone un bersaglio immobile in attesa delle nostre frecce ), e se non la indovini mandi le frecce a cercar farfalle Secondo: ti perdi le sensazioni di tiro e il volo della freccia Per quel che mi riguarda quando e se decido di misurarmi con la gara preferisco ( s'era mica capito ? ) fare qualche punto in meno ma godermi le sensazioni e il volo Se poi ci sono bersagli mobili o al volo ancora meglio
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03/05/2013, 17:44 |
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jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
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Questo non vuol dire che considero l'agonismo qualcosa di negativo . Preso a piccole dosi contribuisce a dare sapore . Ma , a mio avviso ovvio , è una di quelle cose che possono dare assuefazione e dipendenza Se ci troviamo da qualche parte a tirar frecce con altri in quelle che possono venire chiamate gare o campionati ma che io preferisco chiamare raduni di arcieri e qualcuno mi dice che è lì per vincere e non per tirare capisco immediatamente che abbiamo ben poco in comune
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03/05/2013, 19:53 |
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Luciano Coppolino
Iscritto il: 09/11/2010, 14:56 Messaggi: 169 Località: Santo Stefano di Camastra
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Condivido. Il mio piacere è stato, fin dai primi archi, vederli "crescere", vedere come e fino a quanto un pezzo di legno poteva diventare un arco. Prima di tutto funzionante e, poi, bello a vedersi. In quest'ottica (ma è il mio pensiero), la prima cosa cui "miro" è il risultato e, poi, il bersaglio. Anche nella nostra Compagnia, cerco di inculcare una filosofia che mette l'agonismo in secondo piano, mentre al primo posto deve esserci il sano divertimento e, se divertendoci, andiamo a bersaglio ben venga.
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04/05/2013, 4:41 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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Hi HI hI Per me è praticamente infinita, perchè con la mia attrezzatura non riesco a traguardare la punta (mi arriva praticamenta all'interno della finestra ) ...
Anzi, ripensandoci, un algoritmo su un PC darebbe "NaN" (Not a Number)
Ciaooo
Luca
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04/05/2013, 20:20 |
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Tvllia
Iscritto il: 17/12/2010, 17:48 Messaggi: 267 Località: Mvtina
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Concordo con quanto detto con Jeval. Anch'io, all'inizio della mia esperienza con l'arco, seguivo i consigli di questo e quell'altro che mi dicevano come "traguardando" la punta della freccia e poi il bersaglio, avrei fatto molti più centri. Provai ed effettivamente ottenni un certo miglioramento della mira ma...ma dovevo sforzarmi nell'effettuare questa manovra, perchè il mio modo di tirare fin dall'inizio era ed è molto più veloce. Dopo poco tempo smisi di "violentare" la mia tecnica innata, e non effettuai più questo gesto, perchè mi perdevo il bello di vedere il volo della freccia ed altre sensazioni annesse. Ma soprattutto mi perdevo il piacere di tirare in libertà, come mi sentivo di fare. Ho migliorato altri aspetti del mio modo di tirare ed ora sto ottenendo migliori risultati senza dovermi "violentare" con tecniche a me non consone. Ora guardo la punta della freccia quella frazione di secondo che mi serve per capire se sono arrivata all'allungo, poi il resto è mistero. Io tiro per divertirmi nell'effettuare il gesto, nell'usare un attrezzo vecchio quanto l'uomo, nel vedere le frecce volare ecc. Se poi ottengo buoni risultati ben venga, ma non è assolutamente quello il mio scopo. Ma è difficile trovare chi la vede come noi...
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05/05/2013, 20:14 |
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vincenzo77
Iscritto il: 17/12/2012, 12:02 Messaggi: 584 Località: Brescia
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Scusate la domanda del punto di zero,ma uso questi dati per capire il "valore" di un arco,li costruisco da tempo e sposo perfettamente l'idea di godere della creazione della propria arma,ma poi io per "mia" passione li uso in garette domenicali e mi piace andare a bersaglio,quel tipo di dato mi fa sciegliere un arco rispetto ad un altro in base a che gara devo fare,se boschiva,cittadina,rievocazione storica...ecc...ecc
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06/05/2013, 9:37 |
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Tvllia
Iscritto il: 17/12/2010, 17:48 Messaggi: 267 Località: Mvtina
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Vincenzo, in che modo usi il "punto zero" per scegliere un arco in base al tipo di ambientazione della gara? Perdonami ma vorrei solo capire come agisci, visto che io sono molto più "primitiva" nello scegliere un'arco per una gara domenicale.
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08/05/2013, 19:48 |
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vincenzo77
Iscritto il: 17/12/2012, 12:02 Messaggi: 584 Località: Brescia
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Ciao,non è una predominante,ma solo un modo per sciegliere l'arma giusta per il terreno giusto,mi spiego:GrazzanoVisconti circuito cittadino con tiri corti e giochi di abilita',usero' un arco flatbow possibilmente corto e con un carico in lb basso.Gara 3D in bosco fitto cerchero' un arco corto con molta velocita' e un buon libraggio in modo da avere poca parabola.Garetta in pianura con tiri lunghi e abbastanza puliti,mi portelo' il mio longbow per godermi la parabola e il volo della freccia...ma tutto questo è solo un mio modo di vedere la casa.Ma credo che il P0 sia un parametro per valutare la resa di una essenza rispetto ad un'altra.
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09/05/2013, 7:30 |
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bauleviaggiante
Iscritto il: 07/11/2012, 20:09 Messaggi: 66
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Cita: Concordo con quanto detto con Jeval. Anch'io, all'inizio della mia esperienza con l'arco, seguivo i consigli di questo e quell'altro che mi dicevano come "traguardando" la punta della freccia e poi il bersaglio, avrei fatto molti più centri. Provai ed effettivamente ottenni un certo miglioramento della mira ma...ma dovevo sforzarmi nell'effettuare questa manovra, perchè il mio modo di tirare fin dall'inizio era ed è molto più veloce. Dopo poco tempo smisi di "violentare" la mia tecnica innata, e non effettuai più questo gesto, perchè mi perdevo il bello di vedere il volo della freccia ed altre sensazioni annesse. Ma soprattutto mi perdevo il piacere di tirare in libertà, come mi sentivo di fare. Ho migliorato altri aspetti del mio modo di tirare ed ora sto ottenendo migliori risultati senza dovermi "violentare" con tecniche a me non consone. Ora guardo la punta della freccia quella frazione di secondo che mi serve per capire se sono arrivata all'allungo, poi il resto è mistero. Io tiro per divertirmi nell'effettuare il gesto, nell'usare un attrezzo vecchio quanto l'uomo, nel vedere le frecce volare ecc. Se poi ottengo buoni risultati ben venga, ma non è assolutamente quello il mio scopo. Ma è difficile trovare chi la vede come noi... Anche a me è capitata piu o meno la stessa cosa, io ho iniziato a tirare per conto mio, dopo un po di tempo mi sono tesserato con una società FITARCO (e li hanno una concezione di arco leggermente diversa dalla mia), però cambiando il modo di tirare non ottenni miglioramenti, anzi... si e vero, si mette la punta della freccia sul bersaglio, si usa una postura e si tiene l'arco in maniera un po forzata senza garanzie sul fatto che la freccia finisca dove si vuole. e via giu di bestemmie perchè le sagome magari sono piazzate davanti a un muretto a secco. Adesso da poco sono ritornato alle mie origini e sono un po "rinato", credo che ognuno abbia il suo modo di tirare, dovuto a tanti fattori. Essere forzato a fare una cosa in modo non naturale poi me ne fa passare la voglia. Saluti
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21/10/2013, 15:54 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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forse il volo è pindarico :
non ho mai visto Maradona prendere la mira!
esiste un pezzo di cervello creato apposta dall'evoluzione per mettere in memoria gli schemi motori , una volta che i software sono stati caricati ti basta solo pensare al bersaglio .
ovviamente solo tanta pratica raffina il gesto .
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21/10/2013, 18:16 |
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