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 rilascio e prestazioni 
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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Località: pozzo della ignoranza
Oggi ho riparato un cronotachigrafo
( qualcuno aveva leggermente sbagliato a tirare , l'aveva preso di striscio e nell'urto si era staccato un contatto )
Per provarlo ho preso la replica del caddo alcune frecce in pino e mi sono messo a testarlo .
Intanto i dati di targa :
L'arco sviluppa 61# a 28" e le frecce sono da 35 grammi .
La velocità e' stata misurata a 1 metro di distanza .
Dopo alcuni tiri per verificare l'attendibilità dell "autovelox per frecce"
ho fatto alcune prove per valutare quanto il tipo di rilascio incida sulle prestazioni .
con un rilascio "pulito e dinamico" ho registrato velocità variabili da 148 a 154 fps ,con un rilascio "statico" velocità da 136 a 143 fps e con un rilascio "brutto sporco e cattivo" ( durissimo ottenerlo di proposito mentre mi escono cosi facilmente quando non ci penso ) velocità da 127 a 132 fps .

conclusioni : fra il rilascio piu' pulito e quello piu' sporco ci sono 28 fps o se preferite 8,5344 metri/sec .
Il che equivale a differenze di una trentina di metri in gittata e parabole tali da comportare una caduta maggiore di almeno 70 cm a trenta metri :roll: .
Interessante vero ?


22/05/2012, 22:02
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Iscritto il: 17/12/2010, 17:48
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Località: Mvtina
Interessante sì! :shock:


24/05/2012, 21:02
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Jeval, interesante l'argomento e le prove che stai attuando. Mi chiedevo se per eliminare i difetti di sgancio valesse la pena di effettuare qualche prova con l'ausilio di uno sgancio meccanico, oppure costruirsi la macchina per scoccare meccanicamente le frecce allo scopo di eliminare completamente l'errore umano che, essendo variabile e non costante, può falsare di parecchio le misure.
I puristi non pensino che voglio adeguarmi all'arceria moderna: è solo per aver dei dati veramente reali, riferiti al solo abbinamento arco-freccia e non all'abbinamento arco-freccia-uomo.
Un saluto da Raff


25/05/2012, 21:31
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
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raff, non concordo.
Le prove di Jeval sono molto interessanti proprio perchè fatte con le dita della mano. Una prova utilizzando uno sgancio meccanico serve per quelli che lo usano, e con la shooting machine è autoreferenziale per la classe delle shooting machine!
I diversi rilasci umani (e non solo i rilasci, ma anche le posture e gli stili di rilascio) influiscono su una gamma di effetti molto vasta.
Credo che Bruno abbia voluto sperimentare proprio l'influenza di una gamma di sganci diversi su uno stesso arco e freccia. Tutt'al più sarebbe una ricerca interessante far rilasciare divesi arcieri con la medesima attrezzatura, filmandoli, e poi indagare per bene il loro stile correlando i risultati con la loro struttura fisica e la loro biomeccanica!
Indagando su un arco "primitivo" credo abbia molto valore proprio sperimentarne le qualità variando gli stili di rilascio, le posture e le diverse biomeccaniche del lancio. Si scoprirebbero cose molto interessanti. Non dimentichiamo mai che il rilascio fiammingo, mediterraneo dir si voglia è una canonizzazione discretamente recente.


25/05/2012, 21:55
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Ciao Vtr,
concordo con quanto affermato da te sopra.
Scusami, c'è stato un piccolo fraintendimento: nella fretta non avevo dato peso alla frase di Jeval: ho fatto alcune prove per valutare quanto il tipo di rilascio incida sulle prestazioni.
Certamente come dici tu più persone provano a scoccare frecce più dati si otterranno per l'inevitabile diversità umana, ma ci sommerei anche le inevitabili variabili ambientali: lo scoccare in un bosco è diverso dallo scoccare da bordo di una canoa o, peggio, con gli arti inferiori affondati nella neve; in qusti ultimi due casi le posture vanno a farsi benedire ma procuravano sicuramente il cibo.
Un saluto da Raff


25/05/2012, 22:19
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
Messaggi: 2674
sarebbe interessante fare la stessa indagine su rilascio con archi dai materiali moderni per escludere il fattore legno.


27/05/2012, 21:08
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
Cita:
sarebbe interessante fare la stessa indagine su rilascio con archi dai materiali moderni per escludere il fattore legno.

secondo me così non serve a molto. credo che la cosa più interessante sarebbe utilizzare diversi tipi di arco con il sistema indicato da Vtr così da capirci di più su quale tecnica di tiro meglio si adatta ad un determinato tipo di arco.

ciao!


28/05/2012, 8:52
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
Messaggi: 2428
Località: Genova - Prata Veituriorum
magin ha scritto:
Cita:
sarebbe interessante fare la stessa indagine su rilascio con archi dai materiali moderni per escludere il fattore legno.

secondo me così non serve a molto. credo che la cosa più interessante sarebbe utilizzare diversi tipi di arco con il sistema indicato da Vtr così da capirci di più su quale tecnica di tiro meglio si adatta ad un determinato tipo di arco.

ciao!


Più che "quale tecnica meglio si adatta" direi "perchè quella tecnica si adatta ecc. ecc. " ;)
Ho idea che gli antichi sapessero benissimo come meglio tirare con il loro arco "tradizionale"...
Almeno, per quelle tecniche dove è rimasta documentazione....

Ciao
Luca


04/06/2012, 19:52
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Iscritto il: 01/09/2011, 15:59
Messaggi: 357
un po di anni fa....parecchi in verità.......la tv giapponese in uno dei suoi programmi culturali sulla storia del giappone, organizzò una prova di tiro con l'arco.
Invitò i uno dei maestri della federazione NZKR che allora era il più accredidato e il maestro caposcuola della heki to-ryu, che all'epoca era Genshiro Inagaky.
Una delle prove fatte consiteva nel misurare la velocità della freccia.

Entrambi usarono frecce in bambù del peso di una 30ina di grammi, ma il maestro della federazione usò un arco che spingeva 30 kg, mentre il maestro della scuola Heki usò un arco che spingeva 24 kg.

Il risultato fu che il mestro della federazione scoccava frecce che volavano a 50 metri al secondo, mentre il mestro della scuola heki scoccava frecce che volavano a 56 metri al secondo.
Con un arco di potenza inferiore, riusciva a scoccare frecce con velocità superiore.
E questo era dovuto solo alla differente tecnica usata.

Anche le prove di impatto dettero risultati interessanti.


30/08/2012, 10:43
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Iscritto il: 16/11/2012, 20:23
Messaggi: 70
Località: Vienna, Austria
Questo dimostra che, in battaglia, bisognava tirare a distanze diciamo minime, per evitare che la fretta, la paura e magari la non messa a punto perfetta di un arco inficiasse il risultato del tiro. Ed anche perchè gli arcieri tiravano sempre in gruppi folti: più probabilità di centrare un bersaglio. Contro le armature hai ovviamente bisogno di archi tosti e freccie grosse, e con uno sgancio non perfetto (paura, fretta ecc) era più difficile penetrare una corazza.


17/11/2012, 14:35
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