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hawkwood
Iscritto il: 21/01/2014, 14:09 Messaggi: 295 Località: Segrate (MI)
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Rennu de Arbaree ha scritto: Si messo sia durante la realizzazione sia dopo ogni tanto di frecce.Sto pensando di passare al dacron perché di lino robusto mi vien difficile trovarne Prendi questo, lo usiamo da quindici anni
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04/09/2017, 19:33 |
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Rennu de Arbaree
Iscritto il: 07/07/2014, 9:53 Messaggi: 197
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hawkwood ha scritto: Rennu de Arbaree ha scritto: Si messo sia durante la realizzazione sia dopo ogni tanto di frecce.Sto pensando di passare al dacron perché di lino robusto mi vien difficile trovarne Prendi questo, lo usiamo da quindici anni dove lo potrei reperire? grazie
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04/09/2017, 19:35 |
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hawkwood
Iscritto il: 21/01/2014, 14:09 Messaggi: 295 Località: Segrate (MI)
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Rennu de Arbaree ha scritto: hawkwood ha scritto: Rennu de Arbaree ha scritto: Si messo sia durante la realizzazione sia dopo ogni tanto di frecce.Sto pensando di passare al dacron perché di lino robusto mi vien difficile trovarne Prendi questo, lo usiamo da quindici anni dove lo potrei reperire? grazie In rete, da Poletti ( www.polettiarchery.com), oppure, sei Milano ti è comoda da www.sanvitomilano.it. Qui ho acquistato nel marzo scorso per € 33 una matassa da 400 gr.
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04/09/2017, 20:02 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Che io sappia, almeno in Inghilterra, il materiale storicamente utilizzato era la più economica canapa. Si dice che i nobili potessero permettersi corde di seta, ovviamente di importazione... ma quelli potevano permettersi anche un composito intero. In mancanza di seta avranno usato il prezioso lino? Non so. Sapete qual era il motto della gilda dei cordai? Nec habeo, nec careo, nec curo (non ho niente, non mi manca niente, non mi preoccupo di niente). Con un payoff simile, ho il forte sospetto che un cordaio inglese, oggi redivivo, comprerebbe immediatamente una bobina di dacron da dieci euro. Poca spesa, tanta resa. ...Tirare medievalmente o tirare con l'arco medievale?!?
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04/09/2017, 22:44 |
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Rennu de Arbaree
Iscritto il: 07/07/2014, 9:53 Messaggi: 197
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Oggi ordino un rocchetto di dacron b50 e vedremo un po come si comporterà
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06/09/2017, 12:26 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: Con un payoff simile, ho il forte sospetto che un cordaio inglese, oggi redivivo, comprerebbe immediatamente una bobina di dacron da dieci euro. Poca spesa, tanta resa.
Si ma resterebbe fregato perchè il suo cliente soldato si comprerebbe un AK47. Poca spesa, tanta resa. A uno che deve andare in guerra oggi chi glie lo fa fare di usare ancora un arco? Per i miei uso solo canapa o lino e non ho problemi comunque. La corda fa parte dell'arco e se ne usassi una di dacron tanto vale usare anche la fibra per l'arco ... (punto di vista personale ovvio )
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06/09/2017, 13:08 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: la cera ce la metti sul filato?e sulla corda finita?
Io la cera non la uso più da anni e ho notato che mi durano sensibilmente di più. Le faccio impregnando i fili di acqua e facendole asciugare in tensione così si compattano per bene. Ho cura che siano ben intrecciate e con un numero sufficiente di fili. Controllo che le tacche non abbano spigoli vivi. Ho notato (in archi di conoscenti), che se l'arco presenta una curva di riflessione alle estremità, la corda "sbattendo sull'arco" ha una durata inferiore logorandosi velocemente al flettente inferiore dove la corda non è rinforzata come a quello superiore in cui l'ingrossamento dovuto alla creazione dell'occhiello la rende molto più robusta.
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06/09/2017, 13:41 |
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Alex
Iscritto il: 08/06/2013, 18:24 Messaggi: 527
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ciao Rennu! Mi sono trovato molto bene con il filato di lino che usano i calzolai. Io lo trovo presso un ferramenta della mia zona.
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06/09/2017, 16:29 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Allora le mettevano a bagno nella colla, per rendere le corde meno soggette all'umidità. ...Chissà se da qualche parte si riesce a recuperare la formula di quella colla?!?
Ma veniamo alla risposta introdotta indirettamente dal commento di Magin (..AK47). Quanto è lecito modificare nella tradizione? E' una bella domanda. Io, per esempio, sono assolutamente favorevole alla fibra all'interno di un arco lungo.
Specialmente quando si comincia, è difficile avere sviluppato la sensibilità per capire se un arco sta lavorando bene. Quindi, non solo non lo si utilizza bene, ma si fanno danni all'arco. Generalmente irrimediabili. Una filosofia analoga alla mia l'hanno anche i Giapponesi. Nessuno inizia con l'arco bello di bambu e urushi, che è un punto di arrivo che bisogna guadagnarsi. Prima impari con l'arco in fibra. Arco tutto uguale, prezzo un terzo perché il materiale è di sintesi.
Tornando alla domanda di Magin, allora, perché la tradizione dovrebbe favorire un cambio della corda e sfavorire un cambio dell'arco? Perché da un certo momento in avanti, senza l'arco in legno non progredisci più. Solo un arciere che sa tirare bene riesce a rendere bene con il legno, addirittura meglio che con la fibra. Lo capisce, lo asseconda e mette il materiale naturale nelle condizioni di funzionare in modo eccezionale. In questo processo, cresce anche lui come arciere. Per questo, quando se lo merita, vuole continuare a progredire e ricerca assolutamente l'arco in legno.
Vale lo stesso per la corda? No. Almeno nella mia esperienza, la corda naturale non fa rendere meglio il binomio arco-arciere. Anzi, forse lo penalizza un po', anche se esteticamente parlando non c'è paragone. La corda naturale è senz'altro più bella. Se mi si chiede la corda migliore da rievocazione-mostra: quella naturale. Se mi si chiede la corda migliore da associare ad un arco in legno per progredire, beh, la risposta non è più così certa. Il tasso, se sei capace, funziona meglio della plastica, il lino, no (con la canapa, non ho esperienza).
L'arciere di oggi, al contrario di quello del passato, NON ha a cuore solo l'efficacia dell'arma. Egli tira soprattutto per progredire come essere umano. All'interno di questo processo di crescita, anche la tradizione evolve, non resta congelata al Medioevo. Senza questo continuo progresso, il tiro con l'arco tradizionale morirebbe, clonando noiosamente sempre se stesso all'infinito, mentre invece la società evolve creando uomini nuovi e con nuove esigenze.
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06/09/2017, 17:27 |
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Alex
Iscritto il: 08/06/2013, 18:24 Messaggi: 527
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La mia é un altra filosofia. Sono costantemente alla ricerca della via piú naturale e per questo, accetto che una corda in fibra naturale possa rompersi proprio nel momento meno consono. Per me la crescita dell´arciere é essere in grado di adattarsi all´ utilizzo dei materiali naturali ed accettare pregi e difetti di questi.
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07/09/2017, 10:17 |
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