@Bac
Hai perfettamente ragione quando dici che non ha senso far acquistare ad un neofita frecce raffinate.
Generalmente consiglio le più economiche e robuste.
Gliele faccio prendere anche con qualche pollice d'avanzo... tanto ci mette poco a farle tornare della lunghezza giusta.
Hai meno ragione quando invece distingui frecce da gara e frecce da allenamento.
Se non sviluppi sensibilità alla freccia in allenamento, difficilmente sarai in grado di sfruttare una maggiore sensibilità acquisita poi in competizione.
...vale anche per la guerra.
Spesso faccio utilizzare le frecce che useremo in battaglia ai nostri arcieri, in modo che si abituino alla freccia standard rispetto alle normali frecce su misura che ognuno utilizza normalmente.
Sempre stabilisco sessioni di tiro con la freccia standard prima delle battaglie (anche per i veterani più incalliti nel loro uso).
Ho il vago sospetto che i due mesi che le reclute inglesi passavano nei campi di addestramento, prima di essere impegnate in un servizio militare effettivo (Scozia o Francia, di solito) avessero anche il senso di familiarizzare con l'armamento di ordinanza.
Difficile, altrimenti, utilizzare 24 frecce in dotazione di cui otto lunghe e leggere per la parabola (li si che la barilatura serve davvero!) e 16 pesanti più corte per il tiro diretto.
Oggi, e qui tocca ammettere che ha ragione Magin, si tira una sola freccia in un solo modo con una sola funzione.
Questo è l'impoverimento cui porta l'attività agonistica che, proprio per questo, non va demonizzata ma deve iniziare e terminare nel percorso evolutivo di ogni arciere, prima che lo renda sterile e demotivato.
Qui, invece, il pregio del nostro arco lungo, che è un arco per tutte le stagioni.
Esso oggi mira soprattutto a far crescere sportivamente e culturalmente l'arciere.
Gare e rievocazioni non sono lo scopo dell'allenamento, ma semplici momenti di verifica del proprio percorso individuale.
Io oggi preferisco la rievocazione, come quella di Urgnano, perché permette di ampliare la verifica ad un bagaglio di conoscenze più ampio ancorché ancora incompleto.
@magin
Tu usi la terra non solo per comodità.
Dilla tutta, a te non te ne frega niente di vedere che le frecce si piantino tutte vicine nello stesso posto!
Cerchi la sensazione.
La freccia "bella".
È solo con cose costruite da te, che la Natura ti ha messo generosamente a disposizione.
Il contatto con la terra, questo elemento primordiale, è assai più importante di circoscrivere le frecce che hai tirato in un cerchio disegnato sull'etafoam.
Hai saltato in qualche modo i livelli intermedi (il processo di "solve et coagula" cui faceva riferimento Vittorio).
Gli altri in genere sono meno fortunati, ma meritano ugual rispetto.
Invidioso?!? ...forse un po'.