Tempo fa avevo lasciato a Crespi Bonsai un'arco in esposizione. Ora andrò a rimetterlo a posto e con l'occasione gli lascerò anche queste frecce in esposizione con una ebira che sto finendo e che vi mostrerò,

Sono aste un bambù laccato

Salve a tutti,
Ciao Carlo, come al solito i tuoi lavori suscitano ammirazione anche per il fatto per noi è difficile arrivare al tuo livello.
Cortesemente, se puoi, toglimi una curiosità: guardando le cocche di queste tue frecce e quelle che il Maestro costruttore, nei filmati appena inseriti qui: viewtopic.php?f=7&t=993&p=18462#p18462 , realizza in osso, noto che vi è differenza nell'incavo per l'alloggiameto della corda.
Quelle del Maestro deduco che siano per corde di seta, le tue, con l'incavo più grande, sono per corde di lino?
Ti ringrazio.
Un saluto da Raff

no Raff, le cocche che vedi nel filmato sono per frecce fatte per il tiro quotidiano al bersaglio, mentre le frecce che ho fatto qui riproducono le classiche frecce da guerra e quindi le cocche sono fatte per poter incoccare senza guardare la corda.
Quelle sopra sono cocche per il tiro normale e sono in osso, mentre quelle sotto sono per il tiro da guerra e sono ricavate nell'asta.
Le corde da noi sono tradizionalmente in canapa (adesso si usa un misto canapa kevlar) e in passato, le corde da guerra, per rendere più resistenti si fasciavano con un sottilissimo filo di seta e si laccavavo.

Salve a tutti,
ciao Carlo
A prima vista, per un neofita al par mio, scambiavo la differenza nella cocca per estrosità dell'artigiano produttore e null'altro.
E' indubbio il vantaggio della cocca a V nell'incordare senza distogliere lo sguardo dal nemico.

Anche per questo avevo dubbi su notizie e concetti sbagliati circolanti nei forum: si cerca di sostenere che il lino sia stata la fibra maggiormente utilizzata, dove cresceva, in quasi tutti gli archi e in tutte le epoche dando così informazioni fuorvianti, forse dettate da fatto che esistevano nel periodo storico; ma l'esistere di una risorsa non sempre ha il significato dell'essere usata.
Nel caso della cultura giapponese, sicuramente disponevano di più tipologie di fibre: seta, lino, canapa, tendine, ma hanno preferito la canapa, forse perchè è più resistente del lino?

Magari, anch'io, mi son fatto concetti errati.
Avevo aperto un tread sulle corde ma nessuno ha risposto alle mie domande: viewtopic.php?f=8&t=1107
Vedo adesso che Bac ha dato un aprima risposta.
Un saluto da Raff

Le corde per gli yumi, quelle antiche fatte in canapa, erano fatte così perché erano di più facile produzione...e quindi costi più contenuti.....non si allungavano e permettevano un uno sgancio più veloce.
Di contro però se non si sapeva tirare come si deve, all'inizio duravano abbastanza poco. Dopo un centinaio di frecce rischiavano di rompersi.

Il maestro di prima della guerra, Urakami, solitamente tirava 300 frecce al giorno......ma la sua tecnica era un'altra cosa.

Hanno cominciato a laccare le corde da guerra proprio perché avevano bisogno di corde resistenti. In battaglia se ti si rompe la corda sono ca@@@@@@i molto acidi...

sono riuscito a completare anche l'ebira

M'inquino a cotanta maestria, Maestro!

Come Gorthan, con tutta questa polvere sottile che viaggia per l'aria, anche io mi inquino di fronte a tanta maestria. Ciaooo, Mirco

mi sono iquinato anche io per ringraziarvi....