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jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
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Mai pensato che si potessero usare come punte di frecce ? Qualcuno di voi ha info al riguardo ? Grazie a una laureanda in archeologia che mi ha chiesto informazioni ho potuto prendere visione di alcuni denti ritrovati in Oman e risalenti a circa 5000 anni fa . e usati come punte di frecce levigati da entrambi i lati per eliminare la naturale curvatura e assicurarne la assialità una volta immanicati, forati sulle "ali" per permettere la legatura in sicurezza che non era possibile fare all'esterno per la seghettatura naturale decisamente affilata , ( in alcuni fori sono state trovate fibre vegetali ) la punta esaminata con una lente da 30x presenta microfratture dell0 smalto molto simili a quelle delle punte in selce , inoltre ne e' stata trovata una conficcata in una vertebra umana . Come vedete le dimensioni sono veramente minime massimo 2x2cm. ( piu' o meno come le punte epigravettiane ) Volendo usarle per armare delle frecce a fine di sperimentazione , ( al di là che l'Oman e' il paese dell'incenso e chissà se e' possibile creare un mastice partendo da incenso , cera e polvere_di_carbone/sterco di cammello ) e premettendo che la sperimentazione dovrebbe essere fatta prima dell'estate il che costringe a ripiegare su aste commerciali in cedro o pino , secondo voi per ottenere un volo accettabile che tipo di flessibilità/spine deve avere un'asta destinata ad accogliere una punta da 0,5/0,9 grammi ?
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25/03/2012, 19:18 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Ciao Jeval, penso che tu ti riferisca a questo scavo, condotto da docenti dell'Università di Bologna: http://laboratoriobagolini.it/ricerca/c ... azioni/aa/Ma, questa tecnica di ricavare punte di frecce da denti di squalo non era di loro esclusiva prerogativa, anche gli indiani del centro sud America usavano denti di squalo fossili e dovrebbero essere presenti in mostra qui: http://www.musei.unina.it/p_breve_storia.php visto che li citano espressamente, ma nelle descrizioni delle collezioni non ci sono: http://www.musei.unina.it/antropologia.php. Per poter provare se dall'incenso dell'Oman sia possibile ricavare del mastice, idoneo a fissare le punte di frecce, occorrerebbe averne a disposizione un pò, ma avendo già sperimentato il mastice a base di resina di pino (è similare come consistenza) ritengo sia possibile il suo uso. Piuttosto che ragionare sullo spine della freccia, direi di ipotizzare aste più lunghe del solito per aumentarne la stabilità in volo ed allo stesso tempo aumentare, col peso maggiore, la penetrazione. Mi scuso in anticipo per eventuali cavolate Raff
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25/03/2012, 21:44 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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bè...se è per quello a S.Cono, vicino a Catania, vennero rinvenute diverse cuspidi in dente di squalo fossile alla fine dell'ottocento, e pare che in Sicilia ne siano state trovate tante altre. Son tutte (o quasi) al Pigorini.
Sul problema della loro esigua massa...sia da un punto di vista archeologico che (meglio ancora) etnografico, cuspidi di piccola massa sono abbastanza comuni. Derivano da un "costume" culturale proprio di quei gruppi che ...cacciano in gruppo. Nessuna particolare specializzazione nell'arco, e conseguentemente nell'assemblaggio delle frecce, generalmente di basso carico i primi, e ragionevole leggerezza delle seconde.
La caccia di gruppo (svantaggio, driving - ambushing, abitudine ...paleolitica superiore) prevede (intuitivamente) più frecce a segno su un animale, spesso in fuga, in difficoltà perché pressato dai battitori e colpito da breve distanza. Come le battute odierne al cinghiale.
In questo caso, abbiamo basso carico per l'arco e quindi bassa sezione d'urto della cuspide, per permettere comunque la penetrazione sul tessuto; ma con più frecce in simultanea, la sommatoria delle lesioni diventa comunque funzionale allo scopo. Una punta di due cm di larghezza, ma con una forma (semplificando) equilatera come quelle, per poter rappresentare un pericolo per un selvatico munito di pelliccia, oltre che affilatissima deve essere scagliata da molto vicino, per creare un canale della ferita efficace - almeno 15 cm di penetrazione su 50-70 kg di peso vivo. la giunzione poi deve essere fatta molto bene; non deve essere un "blob" di mastice e resina informe, come spesso si vede in alcune ricostruzioni, ma evitare di creare un "rilievo" (bonding mass) nell'interfaccia.
Da un punto balistico esterno, direi che cuspidi cosi' piccole, con un peso specifico prossimo a quello del legno dell'asta, sicuramente necessitano di un buon impennaggio (anche se leggero), per andare ben dritte, più che una lunghezza esasperata. Tutto è funzione del carico dell'arco che si decide di utilizzare.
Da un punto di vista terminale, il baricentro necessariamente prossimo al centro dell'asta (non dimentichiamo la massa delle penne) non facilita davvero la penetrazione. Motivo in più per pensare a tiri a breve distanza e archi poco o pochissimo potenti, associate a cacce di gruppo.
Per Jeval: le cuspidi epigravettiane (per lo meno del tardo epigravettiano italico - paglicci, riparo tagliente, ecc) , erano tutt'altro che leggere, tanto che è dibattuto se esse fossero destinate all'arco. Se invece ti riferisci ai microliti geometrici mesolitici (del mesolitico europeo) essi venivano montati in serie, a due o tre profili, ed erano assolutamente ragguardevoli, nel complesso, come massa. Rappresentano una efficientissima strategia di standardizzazione, che permetteva, come nelle multilama moderne, la rapida sostituzione e recupero del corpo centrale della punta (in osso o legno). Bastava scaldare un po' il mastice residuo, e sostituire l'elemento mancante o danneggiato.
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26/03/2012, 1:09 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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è possibile che sull'asta ne fosse montata più di una ?
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26/03/2012, 12:51 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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ho parlato recentemente con fabio cavulli, direttore dello scavo di RA’S AL-KHABBA in oggetto, e mi ha comunicato che non sono state ancora fatte analisi traceologiche "serie" sulle cuspidi (leggi: non si hanno prove inconfutabili sulla loro destinazione d'uso, sulla base delle tracce).
Se fossero punte di proiettile (armature) il senso (direzione) e l'entità delle abrasioni macro e microscopiche possono determinare grossolanamente il sistema (cuspide frontale o serie di taglienti posti lateralmente in serie, poste all'estremità distale dell'asta). La sperimentazione, poi, dovrebbe confermare o annullare le ipotesi.
Tra l'altro, il fatto che sia stata trovata una di queste cuspidi conficcata tra vertebre umane non necessariamente avvalora l'ipotesi di "punta di proiettile". Sono note innumerevoli armi immanicate con denti di squalo (mazze armate) in etnografia, fatte per il combattimento ravvicinato.
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26/03/2012, 15:56 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Ciao Vtr, grazie delle delucidazioni; ignoravo che in Sicilia avessero ritrovato frecce ricavate da denti di squalo ed interessante la tua disquisizione sul sistema di caccia ipotizzata per i gruppi armati con frecce leggere, diciamo, come i pigmei fino a poco tempo fa. Ciao da Raff
Ps: visto che in alcune zone del nord America ancora oggi affiorano denti di squalo, si ha notizie di nativi che le abbiano usate?
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26/03/2012, 23:12 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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Bè, ritrovamenti di denti di squalo fossile sono estremamente comuni nei tumuli funerari delle culture Woodland - Cahokia dell'Illinois e delle sponde del Mississipi in generale, ad esempio. Molti di essi erano lavorati e predisposti per essere indossati come pendagli/monili. Non ci sono riferimenti diretti al loro uso come cuspidi, se non il fatto che alcuni antropologi hanno rilavato in esse una "forma ispiratrice", probabilmente per via del loro carattere simbolico (ma qui non voglio addentrarmi) per la realizzazione delle punte in selce side notched, conosciute come Cahokia side notched, ritrovate copiosamente nei "mound" di questa cultura (soprattutto nella loro forma "serrated", denticolata). Mi è capitato di imbattermi in queste punte studiando similitudini tra le forme Desert delta e Northern side notched (Grande bacino), che trovano nelle Cahokia un loro corrispondente topologico orientale molto evidente. su questo argomento http://lithiccastinglab.com/gallery-pag ... hpage1.htm
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27/03/2012, 11:31 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, Ciao Vtr, grazie del link. Oltre che riprodurre i denti di squalo in selce, vedo anche punte in selce che potremmo definirle di tipo tabina; qualche fantarcheologo potrebbe gridare che si tratta di una prova inerente ad uno scambio effettuato dagli abitanti delle terremare con i nativi Americani. Ciao da Raff
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27/03/2012, 21:54 |
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vtr
Iscritto il: 09/12/2010, 22:17 Messaggi: 188
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per l'amor di dio...chiamiamole "strategie adattative" convergenti! C'è lo stesso rapporto temporale tra le piramidi egizie e quelle di palenque.
La similitudine tecnotipologica della cuspide di Tabina1 alle Cahokia le segnalai nel 2005 nella pubblicazione su Antrocom. In realtà cuspidi denticolate (serrated edge) a base concava ce ne sono anche altre (in un museo marchigiano ce n'è un esemplare molto simile, segnalatami da sanguinello due anni fa) e altre africane. Certo è che sono rarissime in Italia e abbastanza rare altrove.
L'ipotesi che hanno formulato alcuni studiosi sull'utilizzo di parti di animali pericolosi come componenti delle frecce (denti di squalo, code di razza, ecc) e anche le loro riproduzioni in pietra, come elemento simbolico/magico "potenziante" l'effetto letale, è molto suggestiva (anche se su questo campo non mi pronuncerò MAI)
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28/03/2012, 0:29 |
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MadMax
Iscritto il: 15/09/2010, 14:56 Messaggi: 1
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... chiedo scusa in anticipo, da perfetto profano di antropologia e archeologia vorrei comunque dire la mia. Il fatto che i denti di squalo ritrovati fossero assottigliati, affilati e forati per accogliere legature in fibre vegetali mi fa sospettare che, utilizzati su una freccia, avessero probabilmente la funzione di barbigli piuttosto che di punta. Se fossi un arciere del neolitico lavorerei l'asta ottenendone anche la punta in legno... tipo questa: poi aggiungerei sui lati della punta o subito dietro i denti di squalo per creare un proiettile con grande potenziale di lacerazione del bersaglio ottenendo un'arma simile a quella delle culture hawaiane tipo questa ricostruzione: ...si otterrebbe un proiettile adatto alla caccia ma anche, ahimè, alla guerra...
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14/04/2012, 20:17 |
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