frecce antiche - materiali, dimensioni, peso
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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queste frecce romane non sono le uniche frecce corte dell'antichità di cui abbiamo notizia. le frecce rinvenute ad Oberflacht ad esempio erano lunghe circa 58-60 cm. le aste erano di viburno o betulla ed avevano un diametro massimo di ca. 11 mm. complessivamente il loro peso si aggirava intorno ai 40-50 grammi, ben più pesanti quindi di quelle romane di ca. 3-400 anni precedenti. il motivo della loro scarsa lunghezza è evidente analizzando le caratteristiche degli archi che le accompagnavano. gli unici tre rimasti sono lunghi da 168 a 184 cm ma presentando impugnature rigide variabili da 28 a 32 cm. possono quindi considerarsi archi corti. erano di tasso e costruiti con tronchi dalle fibre molto compatte quindi si può presumere che anche in questo caso il brace fosse ridotto rispetto ai più comuni archi bastone dello stesso periodo (siamo nel VI secolo). lo stile di tiro non doveva essere molto dissimile da quello utilizzato per scagliare le corte frecce romane sopra citate. non è escluso che l'idea di farli con questa filosofia di funzionamento fosse stata ispirata proprio osservando gli archi dei Romani e adattata ad un arco semplice di tasso. a quanto pare comunque questo tipo di arco non deve aver riscosso molto successo altrove poichè non ve ne è più traccia nei secoli successivi o in altre zone.
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06/05/2011, 13:06 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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quando vedo frecce così piccole mi viene da pensare.
i romani inizialmente non erano grandi arceri, il grande passo lo fecero quando entrarono in contatto con l'ellenismo(323-31a.c.) . secondo me non si può prescindere dai romani per capire l'europa medievale. queste frecce leggere mi lasciano perplesso.
ci sono evidenze , e qui vado per sentito dire , sempre da documentaristi, che gli scheletri di arceri di quel periodo fanno pensare a libbraggi elevati.
secondo me conoscevano molto bene l'arco in tutte le declinazioni.
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06/05/2011, 19:37 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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http://www.paleodirect.com/cbi001.htmquesti sostengono l'uso da parte romana di due tipologie di frecce, tipo piccolo=lunga gittata tipo lungo =massimo danno usavano potenti archi compositi e in questo modo riuscivano a coprire grosse fette del campo di battaglia. ogni sagittario portava fino a 40 frecce di entrambe le tipologie, questo riassumendo.
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06/05/2011, 21:24 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: quando vedo frecce così piccole mi viene da pensare. se osserviamo gli archi sopra illustrati la cosa non stupisce affatto. come scrivevo sopra basta analizzare le punte di freccia per capire come l'uso dell'arco si sia evoluto nel corso dei secoli anche nell'esercito romano adattandosi alle esigenze imposte dagli eventi e dai nuovi nemici, in primis i Parti e poi anche popoli come Unni ma anche Goti ecc che dell'arco facevano un utilizzo più efficace che i popoli dell'area mediterranea dei secoli precedenti. parlare di "Romani" è troppo generico visto che si parla di quasi 1000 anni di storia. Cita: secondo me non si può prescindere dai romani per capire l'europa medievale se parli in senso arceristico direi che le tracce dell'eredità romana sono rintracciabili solo nell'area sud-orientale, nell'esercito bizantino mentre nell'Europa centrale e settentrionale predomina l'arco semplice "originario" di legno il cui utilizzo non è mai stato abbandonato dalle popolazioni germaniche (e il medioevo europeo è "germanico" a tutti gli effetti non solo nell'arceria). Cita: questi sostengono l'uso da parte romana di due tipologie di frecce,
tipo piccolo=lunga gittata tipo lungo =massimo danno questa è una semplificazione priva di fondamento. in questa immagine sono rappresentati i vari tipi di punte di epoca imperiale (III-IV sec) utilizzati nell'esercito romano e trovate a Carnutum (vicino Vienna) in quello che è stato anche il quartier generale di Marco Aurelio in area danubiana:
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06/05/2011, 22:20 |
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sanguinello
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Parlando di arceria romana.... : Peri toxeias del Prof. Amatuccio
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07/05/2011, 7:49 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Giovanni Amatuccio - Peri Toxeias - l'arco da guerra nel mondo bizantino e tardo-antico - Planetario
ce l'ho, libro interessantissimo!
ecco un immagine tratta proprio da li. rappresenta un arcere del XII secolo ma armi e stile di tiro dovrebbero essere molto simili a quelli romani descritti sopra
Ciao!
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07/05/2011, 8:50 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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la storia dell' esercito romano è molto lunga . per capire l'arceria in questo esercito
dobbiamo rifarci ai reperti rinvenuti nelle aree da cui i romani attinsero gli arceri:
Creta ,Persia. da li provenivano gli "Auxilia" specializzati nel tirare frecce.
sulle punte di frecce io andrei cauto, la punta dice tutto e niente.
ad esempio tossico un termine che deriva dal greco toxon=arco e non perchè l'arco
fosse di tasso o il tasso fosse tossico, bensì perchè le sue frecce erano avvelenate; il
famoso tallone di achille ce la dice lunga su che tipo di frecce volavano nei campi di
battaglia in quei tempi molto prima della convenzione di ginevra.
e poi non dimentichiamo che la forza di Roma era l'organizzazione.
un'altra considerazione: quando osserviamo statue dipinti e bassorilievi dobbiamo sempre chiederci se esigenze artistiche non abbiano stravolto la fedeltà storica, il
photoshop esisteva già allora.
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07/05/2011, 10:06 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: la storia dell' esercito romano è molto lunga . per capire l'arceria in questo esercito
dobbiamo rifarci ai reperti rinvenuti nelle aree da cui i romani attinsero gli arceri:
mi sembra sia molto più corretto osservare direttamente le punte romane visto che ne sono state trovate migliaia Cita: sulle punte di frecce io andrei cauto, la punta dice tutto e niente. non direi, se ad esempio paragoni una punta romana a tre alette del II-III secolo del peso di 3 grammi con una avara del VI secolo sempre a tre alette ma pesante 13 qualcosa dice Cita: un'altra considerazione: quando osserviamo statue dipinti e bassorilievi dobbiamo
sempre chiederci se esigenze artistiche non abbiano stravolto la fedeltà storica, il
photoshop esisteva già allora. questo è vero ma quando reperti, immagini su monete e bassorilievi combaciano si può pensare che la realtà non doveva essere troppo distante dall'impressione che ci danno.
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07/05/2011, 10:41 |
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sanguinello
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Per tutto ciò che si può scoprire analizzando una punta di freccia, chiamo in causa Vtr e tutti i suoi studi relativi. Parte di questo materiale si trova nel web, basta consultarlo o chiedere a lui un'approfondimento, un "piccolo" esempio : http://www.arcosophia.net/database/N7/tabina1.htm
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07/05/2011, 11:53 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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a me piace sollevare dubbi. in rete c'è molto materiale , ma a noi interessano le frecce complete o frammenti indicativi. le punte forse si conservano bene ma lasciano aperti sempre molti interrogativi sul mezzo di propulsione.
chiariamoci io per romano intendo la totalità sia storica che territoriale. è come se oggi parlassimo di archi americani sicuramente c'erano quelli dei pellerossa, ma anche i compound moderni.
gli imperi sono sempre soliti abbracciare il meglio di una tecnologia come è avvenuto per gli egiziani che assorbirono le culture più varie prendendo il meglio; a proposito le frecce egiziane sono molto ben conservate, e visto che anche con gli egiziani i romani si scambiarono un bel po di frecce chissà che non si possano fare comparazioni interessanti.
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07/05/2011, 12:14 |
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