io ultimamente ho modificato lo stile di tiro e mi sono accorto già dalla gara di Villar che ne ho tratto giovamento. in pratica è come quello spiegato da Nitopi solo postura e movimenti diversi e anch'io come Maon adesso non faccio come al punto 4. io non ho il punto di aggancio direttamente sulla faccia però adesso faccio così: apro l'arco fino all'altezza dello zigomo poi mi fermo qualche istante sempre fissando il bersaglio. quando mi sembra che l'arco è bene aperto tiro indietro ancora finchè la freccia esce da sola continuando a fissare il bersaglio. mi sono accorto che così facendo evito il rischio di uno sgancio prematuro e ci becco di più. il tutto naturalmente in apnea e cercando di stare il più rilassato possibile anche coi muscoli.
sarebbe interessante alla gara di Gattico per chi è disposto filmare i vari concorrenti e poi discutere qui dei filmati. si vedrebbero così le differenze di stili archi ecc e i relativi risultati inoltre ognuno rivedendosipotrebbe analizzare meglio i proprio modo di tirare. ciao
09/09/2011, 17:49
jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
Forse avevo capito male , provo a ricapitolare giusto per vedere se ho capito bene . Un conto e' lo stop al punto di rilascio ( ancoraggio non mi piace , sa di fermo, statico, bloccato ) relative aggiustamenti prima di lasciar andare la freccia . Un altro e' un rallentamento fin quasi al fermo ( ma che fermo non deve essere ) successiva accelerazione e conseguente rilascio . Questo e' un buon compromesso , a mio avviso ovvio , fra assestamento , controllo della postura e fluidità del gesto , fra l'altro ne parlano in letteratura come di un possibile metodo per minimizzare le perdite di potenza dovute all' isteresi del materiale . Quello che posso aggiungere e' l'importanza del "follow through" ( il restare "in posizione" qualche istante dopo il rilascio ( la "maledetta" fretta di "guardare dove e' andata" ( non serve se l'hai tirata bene "deve" essere dove doveva andare ) ) oppure l'ansia di "tirare la prossima" . se non diamo alla freccia il tempo di uscire dall'arco ( da 25 a 35 millesimi di secondo ) i nostri movimenti si ripercuoteranno sulla freccia ancora collegata alla corda , e questo a prescindere da qualunque stile di tiro scelto . ( Kyu-do compreso, ne fa testo il filamto di Carlo-b )
la rotazione dell'arco nel tiro all'europea è impedita dalla corda che ovviamente non può tagliare il braccio, nel tiro asiatico al contrario la rotazione dell'arco non ha ostacoli.
quando si scaglia una freccia si compie un gesto atletico molto complesso ,
la natura tuttavia ha predisposto in noi l'hardware per apprendere tale gesto
per imparare a tirare dobbiamo dimenticare i libri e i consigli, la sola cosa che conta è osservare chi sa tirare e tentare di replicare
e quando si sarà tirato un milione di volte, il bersaglio puoi anche non guardarlo più.
09/09/2011, 19:44
jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
...........per imparare a tirare dobbiamo dimenticare i libri e i consigli, la sola cosa che conta è osservare chi sa tirare e tentare di replicare ........
Ciao bac , di nuovo e' questione di linguaggio , chi sa tirare e' anche chi sa insegnare ( C'e' chi sà e chi sà ..........) o e' chi ci prende ?
Un conto e' lo stop al punto di rilascio ( ancoraggio non mi piace , sa di fermo, statico, bloccato ) relative aggiustamenti prima di lasciar andare la freccia . Un altro e' un rallentamento fin quasi al fermo ( ma che fermo non deve essere ) successiva accelerazione e conseguente rilascio
no io cerco di stare proprio fermo qualche istante, anzi con archi che me lo permettono in questa fase di fermo inclino anche l'arco dopo di chè riprendo a tirare indietro fino allo sgancio automatico. sulla seconda fase e cioè che bisogna lasciare che la freccia arrivi sono daccordissimo.
Cita:
per imparare a tirare dobbiamo dimenticare i libri e i consigli, la sola cosa che conta è osservare chi sa tirare e tentare di replicare
io non ho letto ne libri ne ho mai guardato chi sa tirare ... mi sono inventato una tecnica così come mi veniva la quale si è evoluta come i miei archi e adesso mi diverto di più. quando qualcuno mi chiede come si tira gli spiego solo come agganciare le dita e aprire l'arco il resto gli dico di fare come più si sente e provare e ancora tirare finchè troverà il suo tiro. certo per discipline come lo Yumi o il tiro olimpico è un altro contesto ... forse per questo non mi ha mai appassionato il tiro moderno.
io dividerei gli archi in due grandi categorie quelli leggeri dove sei tu a scegliere la tecnica e quelli pesanti.
con gli archi pesanti il tempo a disposizione per mirare è di qualche frazione di secondo, la presa sulla corda deve essere salda, a tre o quattro dita .
secondo voi la presa con il pollice fino a che libbraggio è praticabile?
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