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non lo so ma un ufficiale inglese del '700 aveva misurato i libraggi degli archi Mancu e il più pesante superava le 100 libbre.

dipende da cosa si intende per pesanti. con un arco da ca 80# io ci sto anche 3-4 secondi.

ho fatto delle prove per capire meglio usando il mio ultimo arco che è sulle 80 libbre. il metodo indicato da Nitopi e Jeval e che usavo anch'io una volta è ottimo quando il tiro riesce bene. mi sembra però che così facendo e cioè senza fermarsi si sia più soggetti ai capicci della mente. adesso che mi fermo qualche secondo (almeno 2) con l'arco teso sembra che la mente essendo impegnata a contare e a sopperire allo sforzo di tenere aperto un arco un po "pesante" sia meno interessata alla "paura" di sbagliare e il tiro riesce meglio. in pratica è una forma di standardizzazione del risultato, magari non perfetto ma raramente del tutto sbagliato. prima invece eran più quelli sbagliati totalmente che quelli "perfetti".
questo sistema funziona meglio con archi di libraggio sostenuto mi sembra perchè se non si fa "sforzo" allora la mente torna ballerina.
ma queste son solo mie elucubrazioni forse vaneggianti ma supportate dalle prove ripetute.
ciao

bello! quindi per "addormentare" la mente conscia la fai contare!
io cerco di concentrarmi sull'espirazione...
però un bel conteggio alla rovescia mhhhh

Ciao
Luca

alla rovescia non ci avevo pensato ...


ciao Bac, mi sono informato dal Lorenzo, un mio amico che io considero il massimo esperto di arceria antica che conosca in particolare per gli archi compositi. diceva che per i popoli delle steppe (dagli Unni, Avari, Ungari, Mongloi ecc ecc) il libraggio era mediamente compreso tra ca 60 e 100 libbre o poco più, i Cinesi arrivavano anche a 150 mentre i più forti erano i Turchi che potevano addirittura avvicinarsi alle 200 libbre. dice che c'era proprio una disciplina per tirare archi più forti possibili (sempre col pollice)

ciao

avevo letto tempo fa di archi di questi libbraggi in uso militare,
in effetti con l'uso dell'anello una volta chiusi il medio e l'indice sul pollice si riesce ad avere un'ottima presa.

Semprechè l'articolazione fra la seconda e la terza falange non si disarticoli

Mi diceva Luciano Cecili di aver visto in un suo recente viaggio in mongolia arceri/costruttori di archi col pollice semiatrofizzato

io non mi stupirei più di tanto. credo che la mente umana sia quanto di più "incredibile" e "variabile" esista in natura. persone addestrate mentalmente e fisicamente fin dall'infanzia a certi esercizi possono arrivare a risultati strabilianti per noi "comuni mortali".
a volte mi capita di vedere in televisione quel programma del Guinnes dei primati in cui si vedono cose davvero all'apparenza "impossibili" come ad esempio quello che trascinava un mezzo pieno di gente con i capezzoli in cui aveva inserito degli anelli o un altro un autotreno con le orecchie ecc.

mai aprire un arco "apache" come se fosse un longbow

qui si notano bene le crisalidi .

vero Bac.

tornando agli archi compositi bisogna dire che i Bizantini nel loro esercito addestravano le truppe ad usare sia l'aggancio col pollice che quello mediterraneo e di solito nell'iconografia soprattutto dell'Italia meridionale nel medioevo si vedono archi compositi di tipo bizantino usati alla "mediterranea". nei mosaici esposti da Nitopi in un altra discussione mostranti scene di caccia in Sicilia credo, si vedono degli archi di questo tipo usati così. l'ancoraggio inoltre è "basso" il che fa presumere che non fossero di libraggio elevato.
ciao