Non proprio tutti: in molte culture lontane milioni di anni luce dalla nostra, il concetto di provvisorietà della vita e certezza della morte viene vissuto con grande serenità.
E' solo la nostra società, che a noi piace definire "evoluta", che ha paura dell'ineluttabile e cerca di sfuggirne in ogni modo.
Prima del Rinascimento, comunque, era così anche da noi...

Tullia ti faccio le mie più sincere condoglianze.
ciao

tullia ti mando anche se virtualmente le mie più sentite condoglianze......
pensieri....
libertà......
quante cose scatenano nella mia mente queste 2 parole!!!!!!
rifletto,osservo,volo sulla fantasia,mi rattristo,sorrido......mille e mille cose che mi ricordano chi e come sono!!!!
mi spiace umanamente per un uomo geniale(a suo modo e per il mondo attuale) ma sinceramente???? mi rattrista di più sapere di un indios massacrato con tutto il suo lascito arcaico oramai perso presso la nostra cultura
mi rattrista di più pensare a un bimbo malato che non può e non ha potuto godersi la vita!!!!
tutti pubblicano un video dove lui dice di essere FOLLI!! cos'è la follia? forse proprio quello che GENI come lui hanno creato,gente che non caga il vecchio vicino di casa ma cerca amicizie virtuali,da parte mia mostri incattiviti che pubblicano video "buoni" ma la mattina pronti a sbranare chi non parte a un semaforo o il vicino che ha lasciato un rubinetto che gocciola...
il vero genio è colui che si RIPRENDE LA VERA VITA non chi mi offre un prodotto che me la complica!!!!
non me ne frega se morirò tra 1,10,20 anni ma sicuramente voglio morire con l'ultimo pensiero di aver fatto sorridere qualcuno e di aver sorriso in una vita più VITA!!!

la crisi economica che stiamo vivendo in questi tempi è proprio il segnale che le cose stanno cambiando. anche questa volta ci metteranno una pezza ma è chiaro che la "crescita" come la chiamano loro non potrà continuare in eterno. le cose cambieranno anzi stanno già cambiando come è naturale che sia.

Bene, comincio a mettere un po' d'ordine ai miei pensieri. Intanto, condoglianze, Tullia. Poi, devo dire che ultimamente sto pensando quotidianamente al momento del gran salto. La morte di un mio carissimo amico, tra l'altro più giovane di me e che sembrava immortale, mi ha fatto rivedere tante cose. Forse inconsciamente le stavo rimuginando e quello è stato quello che ha cominciato ad aprire la porta ad un'altra dimensione di me stesso. La mancanza di Jobs, mi fa dispiacere, come la mancanza di qualsiasi altro essere umano, però, sinceramente più di tanto non mi tange. Certo è stato un gran furbone. Penso. E mi chiedo tante volte delle ragioni valide per le quali è degno vivere la vita. C'è un detto che la vita è come la scala del pollaio: corta e piena di m...a. E' come fare lo zaino. All'inizio ci metti dentro di tutto, poi lo soppesi e levi le cose superflue, lo trovi ancora pesante e alla fine ti accorgi che lo stretto necessario si risolve ad essere ben poche cose. Ti accorgi che se non hai degli Amici (notare la A) con i quali condividere il quotidiano arrancare, con i quali non ti servono molte parole per sentirti a tuo agio, che sai che ci sono e questo ti basta, puoi avere anche le tasche piene di soldi, la tua vita sarà ben grama. Ci sono cose che non puoi comprare. Sarà anche l'età, gli spigoli si sono limati, sono diventato più tollerante. Non vale la pena urlare. Se l'interlocutore non sente, ciò è inutile. Allora vedi proprio che non vale la pena agitarsi tanto. E' più facile voler bene alla gente, che stare sempre in guardia. Alla lunga logora e non ti fa accorgere di chi ti sta vicino e magari ti può arricchire interiormente ancora di più. Ultimamente si urla troppo. Il sussurro non esiste più. Bisogna sgomitare. Perchè? Per esperienza ho notato che proprio chi non ha argomenti validi,è quello che urla più forte. Mamma mia, quanto ho scritto! Basta, sennò chi vuole leggere, poi si stanca . Vi voglio bene. Un Grosso abbraccio, Mirco

Mirco, le tue parole nella loro chiarezza e semplicità, sono un concentrato di saggezza.

questa in particolare mi ha molto colpito. veramente sei un uomo saggio.
ciao!

Mi unisco sinceramente alle condolianze a Tullia.Comunque il mio era dispiacere in quanto essere umano,senza entrare nel dettaglio di chi era S.J.Comunque ,servirebbe il coraggio di rinunciare a tutto e vivere come mille anni fa,io sinceramente non c'è la farei,non so voi.(Non c'è solo apple)

ciao Derfel, io non so se quello che dici è vero. io credo che se ci fossi costretto probabilmente per spirito di sopravvivenza ce la faresti. io sono il primo e l'ho già detto più volte, ad apprezzare tutte quelle comodità che la modernità ci offre. l'acqua calda in casa, l'elettricità, la televisione, internet, la motosega ecc ecc. ciò non toglie che cerco sempre di essere consapevole che tutto ciò può improvvisamente venire a mancarci per cui ho dei "piani di emergenza". in sostanza cerco di essere pronto a casi estremi. tanto per farti un piccolo esempio qualche anno fa c'è stato un black out totale in inverno. io mi riscaldo con la legna, so usare la scure e in casa insieme alle lampadine ho lampadari a candela per cui non ne ho patito assolutamente. inoltre per quanto riguarda il cibo ho sempre una scorta di vettovaglie di emergenza o comunque so come procurarmene (noci nocciole castagne erbe e vegetali ecc ecc). ma non è questo il punto. il punto è che non tutti sarebbero disposti a ragionare così. oggi veramente c'è gente che ha enormi difficoltà a sostenersi ma non sempre le proteste riguardano i bisogni essenziali. ma è un discorso complesso che non mi va di iniziare ...

piuttosto vorrei fare una riflessione (rido perchè è l'ora delle stronzate)

io è da relativamente poco tempo che frequento i forum e relazioni interpersonali in internet (poco più di un anno). fin dall'inizio notavo che a volte persone che dal vivo mi apparivano in un modo, leggendo quello che scrivevano mi sembravano diverse. ero convinto che fosse uno dei problemi della tecnologia e fino a poco fa non ci davo peso. però notavo che c'erano anche persone che così come mi apparivano sui forum la stessa impressione me la facevano dal vivo. al momento dopo averci riflettuto parecchio sopra credo che in realtà se si vuole veramente comprendere la personalità di una persona bisognerebbe avere la possibilità di leggere quello che scrive nei forum. l'impressione finale dovrebbe essere quella più vicina alla realtà. in questo caso forse la tecnologia aiuta a mettere a nudo ciò che è spesso velato. forse c'è anche gente che l'ha capito e furbescamente si astiene dall'esporsi.
ciao!

Caro Gionata, quanto hai ragione! Tante volte mi sorprendo a ripensare quando ero bambino (ed anche un po' più in là) e mi scaldavo d'inverno con la stufa economica e nel letto mettevamo lo scaldino con il trespolo per tenere alte le coltri e non farle bruciare, che da noi si chiamava monaca. Nulla veniva sprecato, si andava per i campi a trovare le erbe spontanee per fare dei gustosi risotti. I vicini tutti si davano una mano. Vabbene che tutti sapevano di tutti, ma nel bisogno c'era solidarietà. C'era rispetto del più giovane verso l'anziano e prima di aprire bocca, si pensava. "Prima di mettere in moto la bocca, accertarsi che il cervello sia inserito". Andavo in bicicletta a trovare dei miei parenti che abitavano molto isolati e non avevano l'elettricità. Non si lamentavano, anzi, che bello la sera ritrovarsi alla luce dei lumi a petrolio. Certo che adesso è più comodo girare un interruttore ed al mattino d'inverno trovare l'acqua calda. Se adesso mi devo spostare, ho la comodità di avere una vettura che mi ripara quando piove e quando non mi occorre, non la devo strigliare ed accudire. Però si stanno bruciando le tappe, tutto è vorticoso e ci sono delle cose superflue che i furbi di turno ce le hanno fatte diventare necessità, perchè se non le hai, sei tagliato fuori. Quindi, devi scannarti a lavorare sempre di più per soddisfare a queste cose. Si sta instaurando un processo vorticoso, senza fine, che snatura l'uomo e lo isola sempre più. Deve produrre e non ha tempo per i rapporti interpersonali. Quando ti accorgi di questo andamento aberrante, è troppo tardi. Tanti però sono talmente presi e convinti che tutto questo sia giusto che non si pongono il problema. E' troppo facile seguire la massa e troppo faticoso pensare con il proprio cervello. Meglio delegare. Mannaggia! Forse sono sbagliato. Pazienza! Ciao, Mirco

Mi riaggancio a quanto diceva Magin al rapporto della società con la morte...
E' vero in passato era come dicevi tu...

E , visto che siamo in libertà, mi viene in mente una frase tratta dal film "uomini di Dio" (da vedere, qualunque professione di fede si faccia (io sono agnostico...)... film tosto...) "Alla mia età e dopo tutto quello che ho visto, non ho più paura di morire... sono diventato un uomo libero! "

Ciao
Luca

P.S.
Tullia... Panta Rei... Tutto Scorre...

Ciao
Luca