Infatti, tra gli autori è indicato anche il nome del curatore della sezione orientale del museo.
Sembra una cosa molto tecnica, però dovrebbe essere interessante

Tanto tempo fa mi ero messo in testa di collezionare lame giapponesi. Sono arrivato ad averne 7. La più antica era datata 1240 la più recente 1864.
Mi piacevano, ma più andavo avanti con l'esperienza e la conoscienza in questo campo, e più mi rendevo conto di capirne sempre meno.
Poi quando ho conosciuto un paio di persone.....tra cui il restauratore dei metalli del museo stibbert.......che erano de maghi con la metallurgia, ho capito che, nonostante tenti anni di esperienza, non ero assolutamente in grado di valutare una lama.
Quindi le ho vendute tutte e due di queste, la più antica e un'altra, le ha prese proprio il curatore del museo.
Diffidate di chi dice di essere un'esperto in questo campo perché il metallo può essere "truccato" alla grande.....esperienza personale.

Un piccolo esempio: nel 2006 ho fatto controllare una tsuba (la guardia davanti all'impugnatura delle lame giapponesi) a un esperto che l'ha datata come una tsuba di un'alta scuola
del 1800. Valore dell'oggetto tra i 2000 e i 3000 euro.
Bene, questa tsuba era stata fatta dal restauratore dei metalli sel museo due mesi prima che io la facessi valutare......sapevo benissimo che era una replica, ma è fatta talmente bene che ha ingannato l'esperto. La tsuba l'ho ancora a casa e ogni tanto la guardo e rido.
Quando ho detto questo all'esperto, mi sono sentito rispondere che non era possibile, perché i falsi si riconoscono.
Purtroppo non è vero......e di esempi ne ho parecchi altri.

Posso dire che ci sono anche dei furboni. Ecco qua: un mio collega un giorno mi chiese di fargli dei ferri particolari, ovvero delle asole con dei buchi alle estremità, rigorosamente fatti a caldo. Detto, fatto e gliene feci omaggio. Poco tempo dopo, mi chiese di fargli dei pezzi così e così. Me ne dette uno di campione. Praticamente una "misericordia" in ferro. A questo punto mi raccontò che i ferri che gli avevo fatto, servivano per appendere dei quadri di una data scuola di una data epoca che usava quel metodo. Per le misericordie, io facessi pure, che poi ci pensava bene lui ad invecchiare il tutto e spacciarlo per autentico. Consiglio: se comprate qualcosa di "antico" a Venezia, fate mooolta attenzione . Inutile dire, che dopo l'affare degli appendi quadri, mandai il signore a scopare il mare! Ciaooo, Mirco