Allora… vi ricordate quel reperto dell’arco Borgognone (o Piemontese ) che grazie a Jeval sono riuscito a individuare nel Musée de l’Archerie di Crepy-ev Valois (Francia)?
Intendo questo:
Allegato:
Crepy en Valois n°2.jpg
Bene, dopo i fallito tentativo di riproduzione con il maggiociondolo, ho affrontato la prova con la doga di maclura acquistata questa estate da Konrad Voegele (Germania).
Il materiale fornitomi si è dimostrato di livello superiore: doga diritta, senza nodi evidenti, senza alburno, lunga oltre 190 cm.
Dalle foto di cui sopra, ho estrapolato alcune misure, partendo dall’idea di costruire comunque un arco da me gestibile, di almeno 68” di lunghezza e non più di 60# al mio massimo allungo naturale di 26”e ¼ (il solito 28”AMO).
Queste le misure che alla fine ho ottenuto:
Lunghezza da puntale a puntale (alloggiamento asola della corda) 69”e ¼
Impugnatura , lunghezza 5” spessore 32 mm larghezza 26 mm.
Poi, procedendo dalla mezzeria dell’arco verso il puntale con avanzamento di 5” in 5”, larghezza (media fra i due flettenti , mm): 38; 36; 33; 29.5; 25; 20; 15.
Spessore 24mm alla massima larghezza quindi da 17mm fino a 14 mm al puntale, ovviamente con le variazioni del caso conseguenti al procedimento di regolazione del tiller.
Il risultato (in posizione di confronto con il reperto del museo) e questo:
Allegato:
Borgognone in Maclura_320x54.JPG
L'immagine è un pò ridotta, ma non so come fare a renderla più grande...
Questi i particolari di un puntale (in corno di vacchetta africana, provenienza : Poletti).
Allegato:
Borgognone puntale_320x240.jpg
....(segue)