Introduco un nuovo argomento, chiedendo lumi a chi ne sa più di me. Sono iscritto alla L.A.M. e, per regolamento, la distanza massima dei bersagli deve essere di 18 metri. D'altronde, lo spirito della Lega è quello di divertirsi e, tirare a distanze maggiori con archi storici di solo legno, non avrebbe senso. La mia domanda è: esiste un testo dell'epoca che riporti anche le distanze di tiro, non da guerra, a bersagli per scopo esercitazione? E vado con la seconda: ho cercato in rete - sia in Italiano che in Inglese- ma non ho trovato niente circa la foggia dei bersagli medievali. Chi sa dirmi qualcosa? Non mi dispiacerebbe realizzarne qualcuno, proprio per fare tutto in maniera filologica (arco, freccia, distanza e bersaglio!).
mi piacerebbe poterti aiutare ma mi dispiace, io so solo quello che è tradizione nell'arceria giapponese. Per quanto riguarda l'occidente, non ho informazioni.
orientativamente esistono tradizioni storiche di tiro, ad esempio in corea si tira/tirava a 145 metri , in inghilterra mi pare ci fosse una gara dove eccelleva enrico VIII .. "the finsbury mark"
"XV. Sed prope tertia uel quarta pars iuniorum, quae aptir potuerit reperiri, arcubus ligneis sagittisque lusoriis illos ipsos exercenda est semper ad palos."
06/02/2012, 13:27
raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti, ciao Luciano, pochi giorni fa ho trovato un link che forse ti potrà dare dei dati. Ne riporto un pezzo tradotto da google: In "A History of Archery Target" di EG Heath troviamo "Sparare (scoccare) contro i Butts, (fasci di spezzoni di canna: vegezio?; nota mia) come abbiamo visto, era stata praticata per centinaia di anni, ed è stato il precursore di Tiro a segno così come lo conosciamo oggi. Si trattava di sparare (scoccare) un concordato numero di frecce ad un bersaglio fisso dalla distanza specificata. "E" Poco si sa, almeno fino al XVII secolo, della procedura di tiro dettagliata, che probabilmente è stato arbitrariamente disposte secondo la consuetudine locale o il capriccio dei tiratori ".
In Targets "storici" di Anne Baum troviamo "I mozziconi di inglesi erano inerbito pareti di terra fino ad una distanza di 140 iarde (128 metri) un colpo alla disco rotondo bianco;."
Da Sensfelder "Balestre", pag. 370F. "Fondamentalmente ci sono due discipline: tiro. Tiro a bersagli tiro con l'arco e il tiro di uccelli. Risultava dagli inviti al torneo di Monaco di Baviera [1468] che il cerchio (target) aveva un diametro compreso tra mm 121 e 181 e la distanza l'obiettivo è stato di 115 a 126 passi ... " "Concorsi tenute in varie località della Germania meridionale nel 15 ° secolo prescritto poligoni di tiro di 110 a 135 passi, sparando (scoccando) a bersagli con diametri a partire da 12 pollici e gradualmente diventano sempre più piccoli. Nel 1504, l'obiettivo usato a Zurigo aveva solo 12 cm." (4.7") L'obiettivo Roundel Con i secoli XIV e XV gli obiettivi erano di solito tavole rotonde, anche se a volte quadrato (# 8), spesso sufficiente a fermare la freccia o il bullone e sia verniciato bianco o coperto con un panno bianco con un cerchio nero al centro. (# 2, 3, 6, 7, 9) A volte un cerchio bianco su uno sfondo scuro è stato utilizzato anche (# 4, 5). Vi è un esempio di uno sfondo rosso con un medaglione in Piete Brueghel "The Fair Hoboken o un pezzo di Georg Fair (# 10). In alcune zone, vicino alla costa, gusci di ostriche sono state a volte usato come un bersaglio. Al fine di dare a questo tipo di target medievale, un nome più specifico, che io chiamo un target "tondo" per la zona punti circolare.
Il medaglione era la zona punti e era spesso circa un quarto o un quinto la larghezza della faccia bersaglio. Visite al tondo conta come un punto. A volte nelle illustrazioni d'epoca c'era un cerchio più piccolo bianco al centro del tondo. Non ho trovato un riferimento per quanto riguarda l'esatta natura di questo cerchio più piccolo. Potrebbe essere stato solo un punto di mira, o forse in alcuni concorsi contati per un punteggio più alto. O può sono stati utilizzati per aiutare a determinare la freccia o bullone (dardo) più vicino al centro del bersaglio. E potrebbe essere stato solo un piccolo chiodo tiene il cerchio punteggio al fermo. ....... C'è da dire che l'argomento viene trattato in comune con la balestra, però a mio avviso dà l'indicazione a libri esistenti anche se, forse, solo in inglese, che trattano delle prime vere gare di tiro. Il link è questo: http://www.florilegium.org/files/ARCHER ... t-art.html è il primo in alto nella pagina e contiene anche immaggini. Speriamo ti siano utili. Raff
Mi viene in mente ora, ma per l'arceria orientale (islamica, turca) il campo di allenamento era un prato con paglioni (bersagli) posti alle due estremità , si tirava da una parte, si andava al recupero e si tirava nel verso opposto.... (con ottimizzazione dei tempi morti del "ritorno alla linea di tiro" ) . Lo devo aver letto su un vecchio "arcosofia" dove citava anche le distanze, ma quelle non me le ricordo......Ciao Luca
la questione della distanza mi porta a fare delle considerazioni sul livello di precisione intrinseco di un arco.
grossomodo gli olimpionici a 70 metri stanno nei 20 30 cm come rosata però tirano con una attrezzatura che riduce al minimo le variabili intrinseche dell'arco-freccia, i compoundisti fanno anche di meglio.
allora la domanda sorge spontanea : tra le varie tipologie di archi storici secondo le vostre esperienze di gare qual'è quello che ha una maggiore precisione intrinseca?
in poche parole per stare nei 20-30 cm di rosata a che distanza bisogna porsi rispetto il bersaglio.
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