Ma ManX forse non capisco, ma il vtr sarebbe il vetroresina? se si, io non l'ho neppure nominato, figurati se penso ad una cosa del genere.....

La realizzazione di un composito con differenti lamine di legno in FIARC è permessa per il cosidetto arco storico (io non sono d'accordo ma questi sono gli attuali regolamenti), quindi potrei (dico potrei perchè dipenderà da ciò che mi frulla in testa l'inverno prossimo) tentare un recupero di quei due manufatti per vedere l'effetto che fa.
Non mi sognerei mai di presentarmi ad una riunione dell'Arc o di Sagittando con un ibrido di quel genere.

era in senso figuarato

ora vi rivolgo una domanda secondo voi il maggiociondolo non viene un po troppo sopravvalutato?

benchè elastico rimane sempre di elevato peso specifico, la lavorazione è tutt'altro che agevole e la disponibilità di buone doghe è scarsa.

Per la mia scarsa esperienza, Quoto in pieno ! 2 tentativi falliti entrambi sigh!

Salve a tutti,

Sì, anche secondo me il maggiociondolo è, forse, esaltato un pò troppo; forse ha acquisito una fama che non merita.
Fra pochi giorni ne vado a "ritirare" un tronchetto di circa 14-16 cm di diam da cui penso di ricavare 4-6 doghe, ma devo prima vederlo.
Mi hanno già detto che con tronchetti di questo diam, è tropppo grosso per farne archi (?) ma in questo modo penso che avrò la possibilità di più sbagli.... e più legna per le braci delle costine... che ne dite?
Raff

Io ho trovato il maggiociondolo più facilmente lavorabile (mi è sembrato più tenero) del tasso e della maclura (nell'ordine, per durezza del legno).
E' stata la "svergolatura" naturale delle fibre (anelli di crescita) su uno dei due flettenti l'origine prima dei miei errori in fase di bilanciatura. Probabilmente con maggiore attenzione (ed esperienza) avrei evitato il danno.
Il legno si è dimostrato peraltro molto elastico. Purtroppo non ho avuto modo di verificarne la resa perchè l'inconveniente si è verificato prima di scoccare una sola freccia.

ho riletto la vicenda , scaricando il flettente opposto e lasciando riasciugare quello trattato si può recuperare , magari con un po di abbassamento di libbraggio.

a volte non tutto è perduto se la crepa interessa aree superficiali, io ho archi che con crepe trasversali sul ventre lavorano alla perfezione.

il fatto è che l'arco piega armonicamente se le resistenze sono omogenee , quando si opera col calore o col vapore si crea disomogeneità quindi è sempre sconsigliato incordare l'arco subito ma bisognerebbe aspettare qualche giorno per evitare che scarichi tensione nel punto indebolito.

Riprendo questo argomento per darvi notizia dell'evoluzione subita dal manufatto ....
Orbene il maestro Enrico Ascani ha ricoverato nella clinica de L'Arc il moribondo e ha operato un drastico intervento, asportando il flettente ammalorato e innestando un nuovo tronchetto di citiso a livello dell'impugnatura.
Quindi ha ricostruito il nuovo flettente.

L'arco ha perso in potenza qualche libbra, ma in sostanza il suo aspetto non ne ha risentito.
(segue)

Anche la flessione sotto carico è più che soddisfacente

La curva di carico, raffrontata a quella dell'arco all'origine, mostra una diminuzione della potenza da 53,4# a 46,5# misurata all'allungo canonico di 26" e 1/4. Anche perchè non ho resistito e, Enrico mi perdoni, ho fatto un piccolo intervento a carattere estetico che mi ha portato via 1,5#....

Questa mattina ho effettuato le prove di tiro, per trovare le frecce adatte, e devo ammettere che la resa è veramente notevole... mi sto ricredendo sull'uso di potenze decisamente superiori....

ciao Taccons, mi fai morire ... un vero perfezionista! (non fraintendetemi non è una battuta ironica ma di simpatia, sempre meglio specificare)

ciao!