Tentiamo con un holmengaard
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, l'arco di holmengaard, ritrovato in una torbiera della danimarca, vicino al paese chiamato Holmengaard, che era ed è tutt'ora sede di una vetreria, la quale usava la torba estratta in loco come combustibile per ottenere il calore necessario alla lavorazione del vetro. Ma altre notizie interessanti le potete trovare qui: viewtopic.php?f=26&t=987&hilit=arco+di+holmengaardTuttavia è strano, ma al contempo meraviglioso, constatare che all'incirca 10000 anni fa i nostri progenitori avevano sviluppato una forma, che sarà ripresa solo in tempi recenti, per avvicinare il centro freccia al centro dell'arco e guadagnare in precisione, diminuendo in tal modo l'effetto noto come il "paradosso dell'arciere": http://www.cacciaconlarco.it/Approfondi ... adosso.htmAltra innovazione erano i flettenti che, da sommariamente paralleli nei primi due terzi, rapidamente convergevano, si rastremavano a punta, senza lo scasso per le nocche. Questa brusca rastremazione fa sì che, il flettente, al rilascio della corda scarichi la sua energia accumulata in minor tempo, il che si traduce in maggior velocità di uscita della freccia. Quest'anno ho avuto l'occasione di aver trovato un bel tronchetto di olmo campestre che ho subito spaccato e scortecciato; questo era lo 04-02 2012 ed ora, a mio parere è pronto. Non sarà completamente stagionato, ma i trucioli bruciano appena staccati.... Allegato: doghe in olmo.jpg Detto fatto, presane una, dopo averla contemplata per vederci dentro l'arco l'ho subito sbozzata sommariamente: Allegato: sbozzatura doga olmo.jpg per ricavarci questo: Allegato: arco di holmengaard.jpg Ovviamente immaggine qui sopra l'ho "rubata" qui: download/file.php?id=3348&t=1Un saluto da Raff
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23/04/2012, 0:21 |
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derfel
Iscritto il: 20/07/2011, 15:09 Messaggi: 250 Località: Monfalcone
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Ciao Raff,vorrei provarci anch'io però ho a disposizione adesso solo orniello potrebbe andare bene vista la sezione?La parte piatta della sezione è il dorso ?Ciao Livio.
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23/04/2012, 6:59 |
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Tvllia
Iscritto il: 17/12/2010, 17:48 Messaggi: 267 Località: Mvtina
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L'arco di Holmengaard è in assoluto il mio preferito. Io ne posseggo uno secondo me meraviglioso in Carpino, che è velocissimo in chiusura!
Bravo Raff
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23/04/2012, 18:32 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, Ciao Livio, derfel ha scritto: Ciao Raff,vorrei provarci anch'io però ho a disposizione adesso solo orniello potrebbe andare bene vista la sezione?La parte piatta della sezione è il dorso ?Ciao Livio. Prima di aggiungere altre foto e le modalità che sto usando, rispondo al quesito: la parte di sezione piatta, in questo tipo di arco è sempre il ventre anche se potrai trovare in rete riferimenti al posizionamento della parte piatta come dorso. L'errore è dovuto agli arcieri o studiosi di arceria, contemporanei al periodo del suo ritrovamento, che per primi lo "studiarono"; questi erano inglesi, sacri cultori del longbow, i quali, ricordando che i longbow medievali avevano il dorso piatto, ricostruirono l'arco di holmengaard e lo provarono in tal modo: parte piatta lavorata posizionata come dorso. Il bello è che l'arco funzionò, ma ulteriori studiosi provarono che non era nato così. Ma il male era stato fatto, scritto su libri e coloro che pensano che sui libri vecchi vi siano scritte verità inconfutabili, periodicamente lo ripropongono. Per il legno d'orniello non saprei se resiste; puoi provare, ma mi sento di suggerirti di allungare le misure dell'arco. @Tvllia, grazie del complimento! A dopo. Raff
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23/04/2012, 21:14 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, proseguo: dopo aver sagomato-sbozzato sommariamente, lo si può veder dalle foto, ho ricavato la linea mediana dell'arco basandomi sull'andamento delle fibre dal lato ventre, ma, in parte, sono stato aiutato dal fatto che il libro è ancora presente ed ha lo stesso andamento delle fibre del legno. Su questa linea ho riportato le misure, rilevate dalla foto "arco di holmengaard". Allegato: flettente tracciato nella forma prevista.jpg Queste misure sono state rilevate, dagli autori del rilevamento, ogni 9,625 cm; io ho semplificato a 9,6 cm, per ovvie ragioni: i decimi ed i centesimi sul legno vanno sempre a farsi "benedire", come si dice in gergo. Allegato: particolare tracciatura.jpg Dopo aver congiunto i punti, ho sgrossato di "podett" senza toccare la linea tracciata; questa procedura mi permetterà di lavorare di fino, dopo, con l'aiuto della rasiera e di un coltello affilato, avendo ancora un buon margine di sicurezza. Intanto sono arrivato qui: Allegato: ultima sgrossatura.jpg Quest'ultima fase ha visto anche l'affinarsi dello spessore come da originale Come da prassi, dopo l'inserimento di tre foto bisogna cambiar post Continua subito sotto. Raff
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23/04/2012, 21:59 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, continua dal post precedente. Si parlava dello spessore: mantenendo come riferimento la superficie curva del dorso, ho provveduto a riportare, sul bordo sbozzato, gli spessori rilevati dalla foto: Allegato: regolazione dello spessore.jpg Operazione fatta per tutta la lunghezza dell'arco: Allegato: spessore flettente.jpg Però, quest'ultima operazione non ha a che vedere con una "riproduzione funzionale dell'arco, mi spiego: in caso di riproduzione statica serve essere fedele all'originale, ma nel caso di una riproduzione funzionale, la flessione dei flettenti (tilleraggio) non dipende tassativamente dalle misure degli spessori, ma in modo preponderante dalle caratteristiche del legno usato. Caratteristiche che, per essere stato troppo avventato, non ho rispettato in partenza: l'originale era stato ricavato da un tronchetto di olmo dal diametro presunto di 7 cm, io son partito da una doga che era stata ricavata da un tronchetto di 12 cm di diametro, come risultato non ho la stessa curvatura del dorso, salvo il caso che lo manometto parzialmente. Se qualcuno è interessato agli anelli, qui si possono vedere gli stessi alle due estremità, dopo il taglio della parte eccedente: Allegato: sezioni degli anelli alle nocche.jpg l'arco, allo stato attuale comincia a flettere ma solo se mi appoggio con quasi tutto il mio peso (78 Kg). Proseguiamo prossimamente. Un saluto da Raff
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23/04/2012, 22:21 |
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gbr1967
Iscritto il: 16/03/2012, 10:52 Messaggi: 87
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Ciao a tutti complimenti Raff anche a me piace molto quel modello di arco… ma tu, scegli prima il modello da realizzare e poi lo estrapoli dal tronchetto che hai, o viceversa, prima guardi il tronchetto e poi decidi che modello replicare?!? Mi spiego meglio, usando anche le tue parole: “…nel caso di una riproduzione funzionale, la flessione dei flettenti (tilleraggio) non dipende tassativamente dalle misure degli spessori” (immagino, aggiungo io, del modello originale che si vuole replicare) “ma in modo preponderante dalle caratteristiche del legno usato.” Ecco, quindi, il perché del quesito iniziale… ogni legno/tronchetto, anche della stessa essenza e dimensioni/forma), ha le sue caratteristiche peculiari, uniche, oserei dire, quindi, in linea di massima, volendo costruire un arco funzionante, si potrà dare un forma simile al reperto che si vuol riprodurre; ma poi, a sbozzatura impostata, la “personalizzazione” deve per forza avvenire proprio in funzione dell’unicità del pezzo che stai lavorando, come del resto mi sembra di comprendere che stai già facendo… Piuttosto, la misura dello spessore dei flettenti (che va assottigliandosi verso il puntale) la prendi sul lato o al centro del flettente?!? Un saluto e a presto, Peppe
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24/04/2012, 13:04 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, ciao Peppe, gbr1967 ha scritto: Ciao a tutti ............. anche a me piace molto quel modello di arco… ma tu, scegli prima il modello da realizzare e poi lo estrapoli dal tronchetto che hai, o viceversa, prima guardi il tronchetto e poi decidi che modello replicare?!? Di certo, quando vai a legni, individuatone uno già ti fai l'idea di cosa ne puoi ricavare ma, se invece spacchi un tronchetto, ricavi doghe pressocchè uguali (vedi la foto delle doghe al primo post) da cui sei certo solo di una cosa: l'essenza di partenza; però ti dà la base per ogni genere di arco monolitico....quasi sempre! gbr1967 ha scritto: Mi spiego meglio, usando anche le tue parole: “…nel caso di una riproduzione funzionale, la flessione dei flettenti (tilleraggio) non dipende tassativamente dalle misure degli spessori” (immagino, aggiungo io, del modello originale che si vuole replicare) “ma in modo preponderante dalle caratteristiche del legno usato.” Ecco, quindi, il perché del quesito iniziale… ogni legno/tronchetto, anche della stessa essenza e dimensioni/forma), ha le sue caratteristiche peculiari, uniche, oserei dire, quindi, in linea di massima, volendo costruire un arco funzionante, si potrà dare un forma simile al reperto che si vuol riprodurre; ma poi, a sbozzatura impostata, la “personalizzazione” deve per forza avvenire proprio in funzione dell’unicità del pezzo che stai lavorando, come del resto mi sembra di comprendere che stai già facendo… E' esatto il concetto che hai ripresso e spiegato; semplifico: due tronchetti, anche se gemelli sullo stesso ceppo, con gli stessi anni e stessi diametri, possono avere caratteristiche diverse, anche di tanto, che faranno le differenze di spessore fra due archi di ugual lunghezza e modello. gbr1967 ha scritto: Piuttosto, la misura dello spessore dei flettenti (che va assottigliandosi verso il puntale) la prendi sul lato o al centro del flettente?!? Un saluto e a presto, Peppe Trattandosi di forma convessa ed essendo indicata solo una quota è sicuramente quella dello spessore massimo: il centro del dorso del flettente. Per l'arco oggi non ho potuto far niente: il mio truciolare si attua tutto all'esterno e a causa della pioggia mi son dedicato ad altro: cemento, piastrelle, tubi acqua potabile.... Un saluto da Raff
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25/04/2012, 0:03 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Salve a tutti, proseguo aggiornandovi con l'andamento dei lavori: Oggi, approfittando di un pochetto di calma, mi sono dedicato ad un lavoretto delicato, da fare senza fretta e con la massima calma. Rigare o meglio causare un taglio, in senso trasversale ad un flettente avrebbe significato il dover asportare un intero anello per recuperare il lavoro. Ho cominciato ad asportare il libro che avevo lasciato a protezione, di eventuali colpi o raschiamenti, dell'anello esterno. Sono partito dall'immanicatura, zona che in questo tipo di arco non è soggetta a flessione per cui è rigida ed una eventuale raschiatura più forte non causa danni Allegato: 250420122579.jpg Unico attrezzo è stato il coltellino che vedete in foto. c'è da dire che il libro, essendo molto fibroso e resistente, ostacola l'azione della lama, ne imbratta il filo incollandosi e costringendomi ad interrompere per la puliza del filo lama: Allegato: 250420122582.jpg Una rasiera non s'addice all'operazione, poichè se per il coltellino servono sei o sette raschiate prima che si imbratti la lama, per la rasiera ne basta una, massimo due. Per coloro che insisterebbero ad oltranza, fino ad ottenere una superfice pulita e liscia, debbo dire di no e vi è la spiegazione: la superficie del primo anello non è mai perfettamente liscia, ma presenta delle rugosita trasversali che in qualche caso possono arrivare ad un mm di profondità; se spianiamo per togliere tutti i residui del libro otterremo un indebolimento della fibre interessate, visto che quelle circostanti, più alte, verebbero lese, spianate. Siamo sul dorso, magari al centro del flettente, nella zona soggetta alle tensione massime, dovute alle sollecitazioni provocate dalla flessione del flettente e noi lediamo le fibre? No!! Io le tolgo così: Allegato: 250420122583.jpg Impugnando la lama del coltellino, a mò di matita, raschio in senso longitudinale i residui di libro che rimangono. Debbo dire che la punta del coltellino non finisce ad angolo acuto ma presenta una rotondita, affilata, con raggio di 1 mm. Segue...
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25/04/2012, 23:46 |
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raff
Iscritto il: 17/03/2011, 0:24 Messaggi: 2037 Località: tra l'oglio ed il chiese
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Continua dal post precedente. nel giro di neanche un'ora ho completato la pulizia del dorso: Allegato: pronto per il raddrizzamento.jpg Ed eccolo, pulito e pronto per il raddrizzamento. Perchè pulirlo prima del raddrizzamento? Semplice: nell'olmo la parte scura del libro ha proprietà leggermente coloranti, con l'uso del vapore o acqua calda, una parte di questo colore penetra nel legno e provoca delle macchie antiestetiche che non è più possibile asportare, ma solo nascondere con un colore più scuro. Questo pomeriggio o domani procedo col raddrizzamento e vi aggiornerò. Un saluto da Raff
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26/04/2012, 0:00 |
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