E' vero sono umile, forse troppo, ma come dice l'amico Maon me ne impippo. Ho avuto la fortuna di conoscere il grande Borrelli che per molti è rimasto un mito. In effetti per quanto concerne l'arcieria storica un mito lo è. In Italia è stato il primo a tentare di mettere insieme gli appassionati di arcieria alla Falchera senza riuscire ad ottenere grandi risultati. Allora gli unici seri amanti dell'argomento eravamo pochi, forse 4 o 5 tra cui il grande Maghin, Paolo, Gigi e il mitico Lorenzo e poi ricu il sottoscritto. Borrelli quindi era un grande ma come tutti aveva un difetto; proprio non voleva trasmettere le proprie conoscenze nell'ambito della costruzione degli archi. E al pari dei professori universitari frequentemente usufruiva delle esperienze dei propri collaboratori. La foto della cappella di San Sebastiano l'avevamo fornita io e Francesco (abbiamo ancora il negativo) cosi come la nostra relazione sulla Cappella di san sebastiano di Celle Macra consegnata alla LIAST di torino. Purtroppo nell'articolo non fummo menzionati. Con ciò non voglio sminuire il suo lavoro perchè ribadisco "grande" e primo in Italia. Tutti noi in realtà abbiamo appreso qualcosa da lui dell'arcieria; io per esempio ho imparato a fare le corde e il nodo dell'arciere, e le punte a cartoccio ma non certamente gli archi. di lui conservo un bellissimo ricordo di amicizia, di bellissimi venerdì sera trascorsi nel suo laboratorio . Della sua minuta persona mi colpiva la determinazione e la facilità con cui impartiva ordini organizzativi in seno alla LIAST. Sicuramente la sua manualità era immensa spaziava dalla ceramica ai modelli di aerei o alle macchine da assedio. Mi piace ricordarlo così: piccolo ma potente perchè il ricordo del mio ultimo incontro 15 giorni prima che morisse e lo stato in cui versava veramente mi intristisce. Scusate se ho scritto questo commento ma mi sembra sempre giusto che ognuno abbia i propri meriti. alla prossima ricu

ci mancherebbe accetto di buon grado previo parere del Maghin
ma il quarto è tasso disegnato al contrario...so che voi non ne disponete (tiè! ) ma il colore è inconfondibile

altra considrazione rispetto ai dipinti commentati ad oggi: sempre il quarto arciere appoggia la freccia sulla nocca della mano anzichè sul pollice pur essendo destro, come facciamo di solito noi
avete notato?

notato è lunico ad aver la freccia

Anche Ricu, nel libro dice che l'ultimo è di tasso, soffermandosi solo sulla voluta differenziazione dei colori, che evidenziano che l'uno è tasso e gli altri sono di altra essenza.
In una regione in cui ancora adesso vi sono Maggiociondoli a volontà, presumere che gli altri siano di questa essenza è una logica conclusione.

L'esperienza poi, acquisita anche da me, nel tentare di costruire un lungobastone di maggiociondolo e il risultato che, con detta essenza quella tipologia di archi non da la resa che dà il riflesso, porta a determinare che gli altri siano archi riflessi.
L'immanicatura del quarto poi, non ha impugnatura ma è delimitata da due file di scacchi.

Ti consiglio la prima volta che vieni sù di andare a vedere l'affresco così ti convincerai di ciò che si dice.

P.s.
E' vero Tasso non ne abbiamo quasi più, però ne abbiamo ancora, in qualche valletta sperduta e irraggiungibile, se non da esperti e coraggiosi montagnini!

e pensare che ci son passsato 2 settimane addietro a Celele Macra, ma all'andare la voglia di rivedevi era immane e al ritorno le condizioni climatiche avverse mi hanno fatto desistere da andare a celle
per il momento come tutti mi accontento di vedere le foto

per il tasso...bhè allora è doveroso che lo ripopoliate da voi
metti un annuncio nel mercatino e vedi che qualcosa salta fuori tipo bacche-piantine etc.

mi trovo daccordo con maon per il maggiociondolo e che gli altri siano archi riflessi.
A mio parere potrebbero eser stati realizati con acero o frassino non che io conosca il periodo storico e le esenze lignee utilizate sopratutto in detto periodo.

se posso dire la mia i premesso che considero il dipinto solo parzialmente affidabile nel senso che ci sono piccoli errori come appunto l'inversione del colore del tasso e forse le pose poco naturali, i due davanti dovrebbero essere a bastone. quello a sinistra è completamente dipinto per cui non si possono far ipotesi sul legno.
gli altri dietro è molto probabile che fossero di maggiociondolo, il più simile a quelli dell'Enrico mi pare quello che carica. l'altro ha una forma strana e presenta un doppio restringimento sul flettente superiore.
si notano anche i nodi sotto

MMMMMMMmmmmmmmmmmmmmmmmmma!

si sinotano i nodi arcaici delle corde sotto sopra un loop per il tasso invece niente nodi solo loop

a parte quello che carica che sembra bello anche esteticamente, gli altri sembrerebbero ad occhio di fattura più rozza di quelli dell'Enrico


si sembra così