Ciao Gorthan,
Gorthan ha scritto:
raff ha scritto:
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certamente la pietra usata nel filmato per modellare l'arco rappresenta pur sempre un attrezzo, ma è un attrezzo comune a tutte le civiltà a quello stadio di conoscenza evolutiva. Ma non è un attrezzo paragonabile a quello che usa il rievocatore storico per ricostruire, come già visto, l'arco di Oetzi o di età similare, usando un'ascia in bronzo e dichiarandosi, poi, filologico.
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Forse fraintendo, magari non ho capito il nesso tra Otzi e Nativi, ma mi pare di ricordare che tra gli oggetti ritrovati vicino all'Iceman c'era la sua ascia con lama in bronzo e sul suo arco vi erano i segni della stessa. Mi pare che questo salvi la filologicità della ricostruzione.
Se ho capito male, mi corigerete
Traendo lo spunto dal filmato postato da Francesco, dove si può apprezzare una ricostruzione eseguita con filologità estrema, mi pareva doveroso, anche se OT, fare un paragone sugli attrezzi filologici adoperati inconsapevolmente da rievocatori sparsi per l'Europa e non.
Comunque il "Secco", come i Bolzanini amano chiamare Oetzi, è un personaggio dell'Età del Rame, in possesso di un'ascia in rame tipica dell'Età del Rame, o Eneolitico ma si può chiamare anche Calcolitico che è la stessa cosa, con forti analogie alle asce della cultura di Remedello vicino a Brescia; periodo in cui già si fondeva il rame, ma continuava la produzione di attrezzi in selce e pietra levigata. Il bronzo sarà conosciuto, nel nord d'Italia, una manciata di secoli dopo e darà il suo mome ad un altro ben definito periodo storico: l'età del bronzo.
Ergo: sbaglia chi mostra o opera ricostruzioni dal vivo, dell'arco di Oetzi o precedenti, usanto asce o altri attrezzi in bronzo, predicando al contempo la filologità storica.
Scusami per la precisazione, ma ritengo che anche su di un forum la verità sia d'obbligo.
Un saluto da Raff