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 Cera per ingrassaggio arco 
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
Interessantissimo tread..... e per uno che non vede di buon occhio lo strutto sul legno è la manna.
Jeval, guarda che la propoli la fanno pagare cara!
Un saluto da Raff


11/04/2012, 21:35
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Iscritto il: 05/12/2010, 22:11
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Località: Cernusco s. Nav. (MI)
Wow! quanti contributi e spunti interessanti!!!
Non pensavo che avrei sollevato tutto questo "vespaio" con questo tread parlando di cera... d'api!!!

Grazie a tutti - mi cimenterò presto con le varie ricette ecc. poi magari se siete curiosi vi faccio sapere.
(ammesso che non rimanga gravemente ustionato dall'uso improprio della trementina sui fornellI!!)

Grazie ancora a tutti! Ciao!


12/04/2012, 8:14
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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forse dico una cosa ovvia ma è meglio essere ripetitivi, usa il bagnomaria (tanto per non superare i 100 gradi) e aggiungi la trementina a fiamma spenta e lontano dai fornelli tanto hai tutto il tempo prima che l'intruglio solidifichi.




p.s.
acqua su cera bollente e fiamma libera uguale schizzi e fiammata alta un metro


12/04/2012, 14:39
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Iscritto il: 30/09/2010, 10:24
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Località: Brescia
io avevo postato qui l'intruglio con cui mi trovo bene: viewtopic.php?f=30&t=708


12/04/2012, 16:31
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
al di là che ognuno potrà scegliere il materiale, grasso o ceroso, che più gli aggrada per la protezione del legno del suo arco, io mi pongo una domanda: ma quando non si conosceva il procedimento per ricavare lo strutto cosa si impiegava? Cosa adoperavano gli inglesi nel 1200-1400 a protezione del loro longbow? ed ancor prima, ad esempio nell'a.C. come trattavano l'arco?
Sappiamo che gli unni ingrassavano l'arco composito con il sego, sappiamo che i cinesi ed i bizantini lo proteggevano con cortecce di betulla o pergamene incollate e solo successivamente con verniciatura a base di gommalacca, ma del trattamento che gli europei riservavano agli archi monolitici non si sa nulla, o sto errando?
Ringrazio anticipatamente chi vorrà esprimersi.
Un saluto da Raff

Ps1: "l'invenzione" dello strutto è recente ed è dovuta agli Spagnoli durante l'occupazione della Sicilia: 1516-1713
Ps2: la trementina, sia a caldo che a freddo, mi permetterei di consigliarvi di farlo all'aperto. I suoi vapori, oltre che essere eslposivi oltre un certo limite, non sono indicati al nostro apparato respiratorio e causano danni che possono portare a morte; sempre liberi di non crederci però, tanto siete distanti!!!


12/04/2012, 23:13
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Località: Cernusco s. Nav. (MI)
Allora un piccolo aggiornamento: prima di tutto ho superato indenne la manipolazione della trementina (che è già qualcosa!!!).

Ho sciolto a bagnomaria circa 100gr di cera purissima, procurata da un amico apicultore di Novate Mezzola (SO) in Val Chiavenna. Ottenuto lo scioglimento della cera di un bel colore ambrato, ho spento il fuoco, ho unito un flaconcino di essenza di trementina trovata in un negozio di belle arti del mio paese (era l'ultimo flacone rimasto, di circa 50 ml). Ho mescolato il tutto mentre la cera era ancora liquida con un bastoncio di legno (bacchetta per mangiare cinese!) e ne ho ottenuto, una volta raffreddato il tutto, un composto dal colore bianco latte, dalla consistenza di crema ma non troppo morbida, profumatissimo di cera e di resina di conifera... il tutto posizionato in un barattolino di vetro (di quelli del miele o delle marmellate, per intenderci, dove avevo messo la cera a sciogliersi).
La consistenza che ho ottenuto mi rendera senza dubbio facile prendere la "crema" e applicarla all'arco.
Spero che il mio arco apprezzi questo "trattamento di bellezza" e ripaghi con bei tiri e vita lunga!

P.S. La lavorazione è avvenuta in cucina ma, alla fine, mia moglie non ha avuto nulla da ridire su eventuali casini o "odoracci", anzi, mi ha detto "che buon profumino di bosco che sento!!". Meno male!


24/04/2012, 7:33
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che il grasso irracidesce è una balla che almeno qui bisogna sfatare
Maghin usa grasso da più di un paio di decenni solo sui suoi archibastone in tasso, i suoi abiti da rievocazione sono muffi e intorbati ma gli archi sono spettacolari, perfettamente funzionanti, di un bel colore scuro, con venature stupende, per nulla rancidi o puzzolenti!!!
la cera d'api scioglie anche sul calorifero, non mettetelo sul fuoco e anche a bagno maria è fin troppo
altrimenti la trementina si incendierà
discorso a parte se aggiungete al composto resina vegetale per la quale i 100gradi non son sufficienti
ottimo anche olio di lino crudo misto a trementina per le prime passate poi anche puro, quello cotto tende a far patina superficiale e scurisce di più
questo quello che ho sperimentato
saluti
Manx


28/07/2012, 14:04
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Salve a tutti.
ciao Manx, non condivido:
-mANx- ha scritto:
che il grasso irracidesce è una balla che almeno qui bisogna sfatare......

Sicuro? A te, ma anche a tutti i cultori del trattamento dell'arco con strutto, vorrei consigliare di leggere bene l'etichetta che descrive il contenuto della vaschetta di strutto; mai letta la parola antiossidante? :oops:
E siccome lo strutto è "un'invenzione" post-arceria classica, vale a dire quando gli eserciti cominciarono ad abbandonare gli archi a favore delle armi da fuoco è logico pensare che essa non sia neanche filologica parlando di archi precedenti al 1500, longbow inglesi in tasso compresi; prima non era usato poiché non esisteva, semmai usavano il sego seccato, che è cosa ben diversa e puzzolente, che era ottimo anche per lubrificare gli assi dei carri in legno, impermealizzare calzature e tele, ecc.
Come controprova fatevi dare dal vostro macellaio una fettina di lardo e con quella conciate il vostro arco dopo averlo usato, riponetelo nella sua custodia e dopo una quindicina di giorni provate a prenderlo in mano... io la prova l'ho fatta. :cry:
-mANx- ha scritto:
Maghin usa grasso................di un bel colore scuro, con venature stupende, ........
Manx

L'esaltazione delle venature e rendere un legno spettacolare lo si ottiene anche con altre sostanze, di effetto e risultati sicuramente migliori.
Una considerazione: nell'evoluzione del trattamento superficiale della mobilia nel corso dei secoli perchè non si è adottato il grasso, o strutto che dir si voglia, ma si è preferito il trattamento a cera o gommalacca? Ti rammento che già in epoca romana era in uso incerare il legno per renderlo presentabile, duraturo e resistente all'acqua.
Un saluto da Raff


30/07/2012, 1:36
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Iscritto il: 13/01/2011, 21:44
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Ciao Raff,

io uso lo strutto e gli archi non puzzano. Ho provato ad annusare adesso l'arco in tasso fatto a giugno a Castano e unto con lo strutto un paio di volte, l'ultima circa un mese fa: non puzza ma si sente il profumo del legno di tasso.
Penso che la differenza con quanto hai fatto tu è che lo strutto è grasso sciolto con il fuoco e il lardo no. Da noi lo strutto è usato per fare il salame della duja, un salame che è conservato in recipienti in terracotta (duja) immerso nello strutto, i salami si conservano per lungo tempo e lo strutto non puzza. Se invece lasci un pezzo di lardo o pancetta (non salati) nel frigo, dopo un paio di mesi sà di rancido. Io ho nel frigo dello strutto scaduto nel maggio 2011, lo uso ancora (per gli archi) e non puzza.
Penso quindi che con lo scioglimento a caldo, quindi una cottura, avvenga un trasformazione che ne riduca di molto l'irrancidimento, ti sembra un'ipotesi plausibile ?

Ciao Giorgio


22/08/2012, 21:57
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Iscritto il: 17/04/2011, 17:24
Messaggi: 158
Località: Monticulum
Quoto Giorgio.
Io di archi finiti ne ho solo uno ma lo tengo ingrassato regolarmente da piu' di un anno con lo strutto e non ho mai sentito il minimo odore. Essendo l'unico che ho il suo record di permanenza nella custodia e' una settimana ma quello dell'irrancidimento e' un problema che personalmente non ho mai riscontrato. Sto usando strutto "liscio" (quello per friggere il nostro gnocco) comprato a Maggio dello scorso anno e che conservo in frigorifero dentro un vasetto di vetro.
Ciao Giorgio


23/08/2012, 9:09
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