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 Filologia e filologicità 
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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O là adesso ho un po più tempo. Allora prima chiarisco che mi rendo conto che la mia esposizione delle immagini poteva sembrare sarcastica. Come dicevo era un tentativo di far recepire un messaggio in maniera diretta. In pratica l’approccio di chi usava l’arco in periodi in cui è accertato era norma comune rivestire le impugnature era diverso da quello di genti che lo usavano in guerra o in “natura” (scusate ma nel post di prima ho scritto in fretta, per arcieri naturali intendevo qualcosa del genere ). Ora vediamo punto per punto i primi 4 (quelli contro)

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1. Facilità e rapidità di individuazione della posizione della mano sull’arco; questo comporta utilizzo, gioco-forza, un utilizzo più proficuo dell’arco stesso, perché l’arco viene sfruttato al meglio sia in termini di precisione (posizione costante della mano e, di conseguenza della freccia) che in termini di prestazione (posizione della mano sempre dove l’arco “lavora meglio”)

1 – in questo caso posso parlare per esperienza personale. Gli archi che uso li posso impugnare nel punto giusto anche ad occhi chiusi. È una questione sia istintiva che di “equilibrio” dell’attrezzo in mano. Ad occhi aperti è ancora più immediato. Penso che chiunque in passato non avesse alcun problema a fare ciò come non l’hanno ancora oggi le popolazioni che archi così li usano ancora e anche noi che li usiamo per gioco. Un segno di riferimento dove passa la freccia rende l’operazione di incocco corretto immediata. io mi baso in alcuni archi su nodi o segni già presenti. Si puo fare anche una piccola tacca incisa sul fianco ma generalmente conoscendo abbastanza bene l’arco che uso , non lo trovo necessario. Un costruttore poteva incidere questi riferimenti per indicare ai futuri utilizzatori esattamente il punto.

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2. Maggior comfort di tiro: l’impugnatura riduce (in parte) gli effetti dello “scalcio” dell’arco sulla mano quando la corda viene rilasciata e la freccia è scoccata

2 – a questo posso dare solo il mio parere parziale non essendo abituato ad archi con impugnature. Non mi sembra un problema. Posso solo aggiungere che quando ho provato archi ricoperti li ho trovati scomodi in quanto li sentivo “estranei” … è una sensazione un po come passeggiare a piedi nudi sulla spiaggia o con le scarpe. Ma il mio giudizio è di parte dettato probabilmente dall’abitudine.

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3. Preservazione dell’arco dal sudore della mano; se, come avveniva, l’arciere passava ore e ore con l’arco in mano, il sudore del suo palmo poteva influire negativamente sulla manutenzione in efficienza del legno in corrispondenza dell’impugnatura, malgrado l’ingrassaggio cui veniva sottoposto il legno.

3 – a sensazione penso sia vero il contrario. Il sudore ristagna tra legno e cuoio non evaporando immediatamente. Sempre a sensazione anche eventuali colle danneggiano la superficie del legno. Per certo posso dire che i miei archi più vecchi non presentano alcun danno di questo tipo. A me le mani sudano poco o niente ma alcuni li uso per far provare alla gente e comunque pur se vecchi di 10 anni non noto “corrosioni”.

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4. Economicità dell’applicazione: un pezzo di cuoio o di tessuto incollato sull’impugnatura dell’arco e poi fissato, non mi pare una spesa eccessiva, sia in termini economici che di tempo.

4 – a maggior ragione, se come pare dai “campioni” (reperti ed iconografie) arrivati fino a noi, certo un inezia in confronto alla totalità degli archi esistiti ma comunque statisticamente significativi in quanto distribuiti nello spazio e nel tempo, mostrano che non erano ricoperti significa che molto probabilmente, semplicemente non ne sentivano la necessità.
Poi magari mi verrà in mente qualcos’altro.
A parte ciò sfogliando le pubblicità delle riviste vedo che anche negli archi tradizionali moderni ormai il cuoio sulle impugnature non si usa più. Spesso consuetudini e forme mentali consolidate portano a far pensare come utile qualcosa che in realtà utile lo era ma per altri motivi e altre menti.
Ciao!
p.s. Alessandro grazie per la divertente ed interessante discussione … è sempre un piacere e soprattutto utile a ragionarci su. Ciao!


10/09/2012, 18:26
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p.s. Alessandro grazie per la divertente ed interessante discussione … è sempre un piacere e soprattutto utile a ragionarci su. Ciao!


anche per me è un piacere "sviscerare" i vari argomenti con te e altri su questa "piazza virtuale".
Possiamo concludere che la "signorina impugnatura sul lungobastone" benché possa apparire verosimile è poco plausibile in virtù della mancata attestazione.

Mi piacerebbe sviscerare allo stesso modo altri aspetti relativamente agli archi lunghi europei, per esempio: punto d'incocco (o altri riferimenti) sulla corda - cosa se ne sa? utilizzo del guantino o di protezioni delle dita che tendono la corda - quali attestazioni, quali supposizioni? presenza in battaglia di un "ufficiale" che scandiva la cadenza di tiro e suggeriva l'alzo?

Il tutto corredando la parte documentale e dei reperti con supposizioni suffragate dal metodo "filologico".. be' un po' di carne al fuoco l'ho messa. Magari prossimamente su questi schermi.

PS io l'impugnatura in cuoio me la tengo sull'arco... semplicemente perché mi piace così, dopo tutto non ho necessità "rievocative" in senso stretto. La mia rievocazione è più simile a quella del kyudo: si esplica nel gesto. Mi fanno però sorridere delle immagine che vedo in giro con degli arcieri vestiti in stile medievale di tutto punto ma con dei guantini di tipo moderno che mostrano degli elastici sul dorso della mano oppure con dei parabracci in vimpelle legati insiema da elastici e fermagli di plastica.


11/09/2012, 9:21
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Buongiorno,

anch'io uso impugnatura in pelle. La funzione è quella di migliorare "l'uscita" della freccia, ovvero limitare il colpo secco
asta-arco che mi capita quando rilascio male o uso asta non corretta per l'arco. Entrambi i difetti mi capitano spesso
per imperizia nel tiro e come conseguenza dell'auto-produzione delle aste, senza selezione su flessibilità.

Quando mi hanno consigliato di aggiungere l'impugnatura ero scettico, ma devo ammettere che funziona. Ho anche
provato in seguito a toglerlo, ma il problema si riproponeva. In pratica ho ampliato il range di freccie utilizzabili
per ogni arco.

Saluti

Federico


11/09/2012, 11:46
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In pratica ho ampliato il range di freccie utilizzabili
per ogni arco.


interessante: pensiamo alla possibilità di ri-utilizzare frecce di tutti i tipi raccolti sul campo di battaglia...


11/09/2012, 12:48
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ciao Federico, quindi tu la usi in funzione di "ammortizzatore" o "silenziatore".
hai notato miglioramenti nei tiri (non il solo rumore eliminato) con l'uso di un impugnatura?
sarebbe interessante fare delle sperimentazioni.

Cita:
io l'impugnatura in cuoio me la tengo sull'arco... semplicemente perché mi piace così,

questo lo rende in un certo senso più "filologico". può darsi che anche qualche antico lo trovasse più bello con un impugnatura marcata in qualche modo, perchè no?

ciao!


11/09/2012, 12:58
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Cito il mago...

"A parte ciò sfogliando le pubblicità delle riviste vedo che anche negli archi tradizionali moderni ormai il cuoio sulle impugnature non si usa più."

Degli archi "moderni" che ho usato....
L'arco scuola non ha impugantura rivestita
il mio primo longbow non aveva impugnatura rivestita
il ricurvo bear anni '70 non ha impugnatura rivestita.

Daltronde il LB HH ha l'impugnatura rivestita ... ma l'ho richiesto io perchè a fargli fare l'impugnatura "rifinita" sul legno mi costava molto di più ;)

Ciaoooo
Luca


11/09/2012, 13:20
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Iscritto il: 08/11/2010, 12:48
Messaggi: 58
Buongiorno,

cerco di chiarire meglio: mi sono rivolto a Gigi, mio mentore, lamentandomi che la maggior parte delle frecce, scoccate,
producevano prima rumore legno-contro-legno e poi volavano con "scodinzolo". Oltre a consigliarmi di selezionarle a seconda
della loro flessibilità mi disse di mettere l'impugnatura di cuoio sull'arco.

Il miglioramento è stato percettibile. Sia su un'arco in frassino tipo Holmengaard sia su uno in tasso tipo "longbow", entrambi di
potenze modeste (40-44 libbre ?)

Su quest'ultimo due settimane fa ho tolto l'impugnatura, per motivi estetici, per poi rimetterla: una sola freccia volava bene.

Aggiungo che la mia esperienza come arcaio ed arciere è limitata a pochi anni 4-5.

Federico


12/09/2012, 13:17
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
ciao Federico, io ho riscontrato il problema, indipendentemente dalla flessibilità della freccia, in archi con l'impugnatura stretta e spessa. in archi tipo bastone quando questo si verifica di solito è sufficiente utilizzare l'arco al contrario. a parte il rumore potrebbe essere che aumentando lo spessore dell'impugnatura si riduca il problema (forse per questo l'impugnatura rivestita aiuta). dovresti, su archi bastone che ti danno questo problema, provare ad utilizzarli dall'altra parte e vedere cosa succede.
sono cose interessanti da valutare.

ciao!


12/09/2012, 14:12
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
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approfitto del messaggio di Federico (sono OT lo so) per dare il consiglio quando si fanno archi tipo longbow o bastone che dir si voglia, di valutare con attenzione quale sarà l'alto e il basso. se si riscontra il problema sopracitato vuol dire che lo stiamo usando dalla parte sbagliata. questo si riscontra con archi ricavati da doghe non perfettamente dritte (la maggioranza). magari però inserirò una discussione apposta.

ciao!


12/09/2012, 14:37
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Iscritto il: 26/02/2011, 11:43
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avete ragione entrambi , una cosa che presto ti verrà spontanea costruendo gli archi è dove è meglio far passare la freccia.

il cuoio si comporta come ammortizzatore e facilita il tiro ( per questo alcuni regolamenti lo vietano così come l'impugnatura ) .

se utilizzi la tecnica dall'alto per tendere l'arco l'uscita sarà facilitata dal movimento verso terra dell'arco, o sbaglio?


12/09/2012, 14:44
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