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 ramo di tasso 
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Iscritto il: 13/12/2010, 18:13
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Località: Genova - Prata Veituriorum
A bagno e' peggio.
Rimanendo a bagno (a contatto con l'acqua) gli "zuccheri complessi" del legno tendono a sciogliersi. Infatti in passato le barche in legno che rimanevano a bagno o, peggio, quelle che venivano tirate a secco per la stagione cattiva dovevano essere periodicamente "rinvergate", cioè tra una tavola e l'altra del fasciame doveva essere piantato una sorta di "cuneo" perche' la stoppa non bastava più a chiudere la fessura.... E ciò nonostante la catramatura e tutte le accortezze "marinare" del caso...
Chiaramente ciò non capita con l'umido dell'aria...

Ciao
Luca


17/09/2012, 19:59
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Iscritto il: 14/03/2012, 11:37
Messaggi: 222
Nitopi ha scritto:
A bagno e' peggio.
Rimanendo a bagno (a contatto con l'acqua) gli "zuccheri complessi" del legno tendono a sciogliersi. Infatti in passato le barche in legno che rimanevano a bagno o, peggio, quelle che venivano tirate a secco per la stagione cattiva dovevano essere periodicamente "rinvergate", cioè tra una tavola e l'altra del fasciame doveva essere piantato una sorta di "cuneo" perche' la stoppa non bastava più a chiudere la fessura.... E ciò nonostante la catramatura e tutte le accortezze "marinare" del caso...
Chiaramente ciò non capita con l'umido dell'aria...

Ciao
Luca

OK Nitopi,
il mio voleva solamente essere uno sfogo che tanto lavoro sia servito a nulla, ma forse sbaglio, ne ho ricavata di esperienza ( sono presuntuoso ); il mio rammarico nasce che dopo aver usato lo strutto dopo ogni fase di lavorazione ( convinto com'ero che cio' lo tenesse morbido ) ho avuto il mio crach: pazienza , ne sto lavorando un
altro, sempre di tasso stavolta pero' usero' cera d'api pura e trementina - ho dovuto peregrinare non poco per drogherie che ne erano affatto sprovviste; in un colorificio alle porte di casa ho trovato tutto. Spero che tale mix serva a nutrire il legno oltre che ad impermeabilizzarlo.
Ciao Lino. :D


20/09/2012, 16:47
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Iscritto il: 27/07/2010, 9:00
Messaggi: 2594
ciao Lino, in fase di lavorazione non ho mai ingrassaro le doghe. solo ad arco pronto ... da quello che ho visto non è necessario. forse sbaglio ma è quasi vent'anni che li faccio così e se si rompono è per cause diverse.

ciao!


20/09/2012, 19:07
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Iscritto il: 14/03/2012, 11:37
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magin ha scritto:
ciao Lino, in fase di lavorazione non ho mai ingrassaro le doghe. solo ad arco pronto ... da quello che ho visto non è necessario. forse sbaglio ma è quasi vent'anni che li faccio così e se si rompono è per cause diverse.

ciao!

Grazie Magin,provero' anch'io a fare come dici, anche perche' l'ingrassare continuamente il legno e' una seccatura; a rpresa del lavoro devi sgrassare altrimenti raspe e lime si ingrassano anch'esse. Li ingrasso nella speranza che cio' possa servire , anche perche' nel forum ho letto che molti lo fanno tra una lavorazione e l'altra.
Provero' tutte le strade, altrimenti se non ottengo risultati significa che il problema sono io,ma non demordo ,sono sicuro che prima o poi otterro' qualche cosa di valido.
Per inciso un arco di robinia tagliato da fresco ed ingrassato si e' fessurato in lunghezza : ciao.
Lino :P


21/09/2012, 13:11
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao 1942LINO,
leggo che hai delle difficoltà con la stagionatura del legno: non sei tu il problema ma l'ambiente dove operi o conservi il legno in lavorazione. Se è un posto ben ventilato ed asciutto, non basta un pò di grasso spalmato per proteggere un legno tagliato da fresco e subito sbozzato quale è quello di robinia, che di per sè è traditrice. Con la robinia non farlo più, ma ormai hai fatto l'esperienza.
Nei tuoi pressi dovrebbe essere ancora praticata la tornitura del legno per ricavarne ciotole; per inciso sono solitamente ricavate da maggiociondolo, sigh!!
Prima dell'avvento della plastica, i tornitori, usavano proteggere le scodelle sbozzata dal verde con grasso di maiale per un periodo di 3-4 mesi di stagionatura prima di rifinire la ciotola e lo applicavano con abbondanza senza sfregarlo via. Oggi non lo fanno più. Si limitano a porre le ciotole semilavorate in sacchetti di plastica che rivoltano tutti i giorni, assicurando così una essiccazioine lenta e senza ungersi più.
Puoi usare lo stesso metodo usando i sacchi grandi per l'immondizia: uno da sotto, uno da sopra e un elastico al centro ad assicurare che rimanga chiuso; ogni giorno li apri, li rivolti, per portare all'esterno l'acqua che si è formata e li rimetti rivoltati sull'arco o doga, ribloccandoli con l'elastico.
Niente più unto o problemi di sporco grasso.
Se hai una cantina con un'umidità del 68-75 % puoi fare a meno di riporre in sacchetti o ingrassare, ma ti basta appoggiarli in piano sul pavimento della cantina.
Se lasci i legni in stagionatura all'esterno, non lasciar mai che prendano il sole, neanche per pochi minuti.
Un saluto da Raff


24/09/2012, 22:06
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Iscritto il: 14/03/2012, 11:37
Messaggi: 222
raff ha scritto:
Salve a tutti,
ciao 1942LINO,
leggo che hai delle difficoltà con la stagionatura del legno: non sei tu il problema ma l'ambiente dove operi o conservi il legno in lavorazione. Se è un posto ben ventilato ed asciutto, non basta un pò di grasso spalmato per proteggere un legno tagliato da fresco e subito sbozzato quale è quello di robinia, che di per sè è traditrice. Con la robinia non farlo più, ma ormai hai fatto l'esperienza.
Nei tuoi pressi dovrebbe essere ancora praticata la tornitura del legno per ricavarne ciotole; per inciso sono solitamente ricavate da maggiociondolo, sigh!!
Prima dell'avvento della plastica, i tornitori, usavano proteggere le scodelle sbozzata dal verde con grasso di maiale per un periodo di 3-4 mesi di stagionatura prima di rifinire la ciotola e lo applicavano con abbondanza senza sfregarlo via. Oggi non lo fanno più. Si limitano a porre le ciotole semilavorate in sacchetti di plastica che rivoltano tutti i giorni, assicurando così una essiccazioine lenta e senza ungersi più.
Puoi usare lo stesso metodo usando i sacchi grandi per l'immondizia: uno da sotto, uno da sopra e un elastico al centro ad assicurare che rimanga chiuso; ogni giorno li apri, li rivolti, per portare all'esterno l'acqua che si è formata e li rimetti rivoltati sull'arco o doga, ribloccandoli con l'elastico.
Niente più unto o problemi di sporco grasso.
Se hai una cantina con un'umidità del 68-75 % puoi fare a meno di riporre in sacchetti o ingrassare, ma ti basta appoggiarli in piano sul pavimento della cantina.
Se lasci i legni in stagionatura all'esterno, non lasciar mai che prendano il sole, neanche per pochi minuti.
Un saluto da Raff

Ciao Raff,
forse l'ambiente in cui conservo i legni e' troppo ventilato, anche se la temperatura e' abbastanza costante: faro' come da te consigliato , utlizzando dei sacchi di plastica di quelli grandi per la robinia, per gli altri ,alcuni li ho messi in orizzontale su due supporti sul muro ( tasso ) , per i rimanenti tronchetti di tasso da appoggiati in verticale alle pareti li stendero' al suolo.
Sto cercando di provarle tutte per non avere dei legni che all'interno hanno la consistenza di un grissino.
Pur avendo una buona resilienza poi esplodono.
Ciao e grazie ancora. Lino :)


25/09/2012, 19:09
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