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 "fresco" di forgia 
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Località: Vrilissia - Grecia
Bella storia Lino... dev'essere stato affascinante vedere tali artigiani all'opera.
Interessante la storia delle balestre per fare machete...com'era il fatto...stemperatina, raddrizzatina, sagomatura senza flex (suppongo con la lima quindi) e tempra solo dal lato tagliente....ce vò n'officina...fuori al balcone mi sa che stavolta mi ostracizzano!!!
Abbracci a tutti


28/11/2012, 20:56
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il ferro va battuto finchè...
anche questo è ancora da temprare

Allegato:
F3.jpg


non so se rifinirlo o lasciarlo grezzo.
che dite lo si potrebbe spacciare per vikingo?
ho visto repliche di coltelli fatti in questo modo ma mai un reperto originale , erano davvero fatti in questo stile oppure no?


Cita:
consiglio di usare acciaio ricavato utilizzando le balestre delle automobili, anziche' i molloni degli ammortizzatori


in teoria non dovrebbe trattarsi dello stesso tipo di acciaio, forse una balestra avrebbe bisogno di meno martellate per essere convertita in lama, che sia questo il vantaggio?


28/11/2012, 21:30
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Località: tra l'oglio ed il chiese
salve a tutti,
ciao Bac, più che vikingo mi sembra di derivazione celtica: http://www.arteceltica.it/arteceltica.p ... foto=RCL01 ma oserei affermare che qualcosa di simile era presente anche nel periodo Tardo Romano, forse di derivazioni celtiche visti i loro contatti con i Celti.
Bello nel suo insieme; io rifinirei solo la lama lasciando il manico al grezzo di forgia per dargli quel fascino di antico.
Grazie per il tuo apporto Lino; hai ragione comunque per le balestre d'auto, rimangono ancora il miglior materiale per lame tenendo conto sia del costo che dei risultati. Quando avevo 18 anni andavo a caccia di balestre della vecchia 500 fiat e volevano 50 lire a foglio... su di una incudine la si tagliava a caldo dopo averla portata a rosso con la forgia a carbone, la si batteva per ricavare il tagliente, una sagomata/pulizia con la mola ad acqua seguita da una tempra agitandola nell'acqua ed era pronto il coltello. Il rinvenimento lo si faceva posando il coltello bagnato nell'olio sul bordo della forgia accesa badando che l'olio non fumasse.
Poi, a 22 anni, la passione cambiò e vinse una testolina coi capelli fluenti.....
Un saluto da Raff


28/11/2012, 22:58
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Iscritto il: 14/03/2012, 11:37
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raff ha scritto:
salve a tutti,
ciao Bac, più che vikingo mi sembra di derivazione celtica: http://www.arteceltica.it/arteceltica.p ... foto=RCL01 ma oserei affermare che qualcosa di simile era presente anche nel periodo Tardo Romano, forse di derivazioni celtiche visti i loro contatti con i Celti.
Bello nel suo insieme; io rifinirei solo la lama lasciando il manico al grezzo di forgia per dargli quel fascino di antico.
Grazie per il tuo apporto Lino; hai ragione comunque per le balestre d'auto, rimangono ancora il miglior materiale per lame tenendo conto sia del costo che dei risultati. Quando avevo 18 anni andavo a caccia di balestre della vecchia 500 fiat e volevano 50 lire a foglio... su di una incudine la si tagliava a caldo dopo averla portata a rosso con la forgia a carbone, la si batteva per ricavare il tagliente, una sagomata/pulizia con la mola ad acqua seguita da una tempra agitandola nell'acqua ed era pronto il coltello. Il rinvenimento lo si faceva posando il coltello bagnato nell'olio sul bordo della forgia accesa badando che l'olio non fumasse.
Poi, a 22 anni, la passione cambiò e vinse una testolina coi capelli fluenti.....
Un saluto da Raff

In effetti Raff, era esattamente cio'che intendevo; penso che chi sia in possesso di una forgia come la ubalda e di un incudine abbia buon gioco, non necessita proprio un'officina completa ma uno spazio adeguato questo si , ritengo che raddrizzare a martellate una molla a spirale sia ben piu' complicato che raddrizzare la curvatura di una balestra d'auto. Per l'affilatura tener sempre presente i vecchi " moleta " o "gua" che giravano per i paesi ad affilare utensili usando la mola ad acqua , forse non avevano la flex ma i pedali della bicicletta.
Un ciao a tutti Lino ;)


29/11/2012, 17:44
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1942LINO ha scritto:
raff ha scritto:
salve a tutti,
ciao Bac, più che vikingo mi sembra di derivazione celtica: http://www.arteceltica.it/arteceltica.p ... foto=RCL01 ma oserei affermare che qualcosa di simile era presente anche nel periodo Tardo Romano, forse di derivazioni celtiche visti i loro contatti con i Celti.
Bello nel suo insieme; io rifinirei solo la lama lasciando il manico al grezzo di forgia per dargli quel fascino di antico.
Grazie per il tuo apporto Lino; hai ragione comunque per le balestre d'auto, rimangono ancora il miglior materiale per lame tenendo conto sia del costo che dei risultati. Quando avevo 18 anni andavo a caccia di balestre della vecchia 500 fiat e volevano 50 lire a foglio... su di una incudine la si tagliava a caldo dopo averla portata a rosso con la forgia a carbone, la si batteva per ricavare il tagliente, una sagomata/pulizia con la mola ad acqua seguita da una tempra agitandola nell'acqua ed era pronto il coltello. Il rinvenimento lo si faceva posando il coltello bagnato nell'olio sul bordo della forgia accesa badando che l'olio non fumasse.
Poi, a 22 anni, la passione cambiò e vinse una testolina coi capelli fluenti.....
Un saluto da Raff

In effetti Raff, era esattamente cio'che intendevo; penso che chi sia in possesso di una forgia come la ubalda e di un incudine abbia buon gioco, non necessita proprio un'officina completa ma uno spazio adeguato questo si , ritengo che raddrizzare a martellate una molla a spirale sia ben piu' complicato che raddrizzare la curvatura di una balestra d'auto. Per l'affilatura tener sempre presente i vecchi " moleta " o "gua" che giravano per i paesi ad affilare utensili usando la mola ad acqua , forse non avevano la flex ma i pedali della bicicletta.
Un ciao a tutti Lino ;)

P.S., prima o dopo ci siamo inciampati tutti nei trucioli , pardon , riccioli di qualche testolina ed e' intervenuta una revisione del fronte d'interesse , ora si torna all'antico. Che sia un brutto segnale ? Non credo, chiamiamola rinnovamento , mutuando una terminologia politica oggi in voga.
Scusate l'idiozia.
Mandi a tutti. ;)


29/11/2012, 18:18
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Località: Vrilissia - Grecia
Come fai a chiamare rinnovamento un ritorno al passato? Proprio politichese questo!
Più che i riccioli sono tanti gli argomenti e le argomentazioni che di solito portano a deviazioni dalla vita tranquilla e felice dello scapolo :( l'importante cari Lino e Raff è riuscire a mantenere un briciolo di libertà, e non nel senso di andare a donne (troppo banale e squallido oltre che ingiusto) ma nel senso di continuare a coltivare almeno una parte delle nostre passioni, se abbiamo accanto la persona giusta, ne sarà felice anche lei se no....e se no sarà un inferno!
Tornando al tread, ma le balestre si trovano ancora? mi pare che solo la vecchia panda è ancora in circolazione con le balestre. Una domanda da profanissimo, una volta portate a temperatura (arancio o rosso ?) vanno martellate sull'incudine per farle piatte giusto?
e allora_
1) che martello serve, cioè quanti chili deve essere?
2) come fate a farla venire dello stesso spessore su tutta la lunghezza?
3) come tagliate? con qualche scalpello?

eh! che ci vuoi fare? so tutto sul Munaciello ma di forge martelli e incudini....
mandi e abbracci
Francesco


29/11/2012, 19:44
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francesco ha scritto:
Come fai a chiamare rinnovamento un ritorno al passato? Proprio politichese questo!
Più che i riccioli sono tanti gli argomenti e le argomentazioni che di solito portano a deviazioni dalla vita tranquilla e felice dello scapolo :( l'importante cari Lino e Raff è riuscire a mantenere un briciolo di libertà, e non nel senso di andare a donne (troppo banale e squallido oltre che ingiusto) ma nel senso di continuare a coltivare almeno una parte delle nostre passioni, se abbiamo accanto la persona giusta, ne sarà felice anche lei se no....e se no sarà un inferno!
Tornando al tread, ma le balestre si trovano ancora? mi pare che solo la vecchia panda è ancora in circolazione con le balestre. Una domanda da profanissimo, una volta portate a temperatura (arancio o rosso ?) vanno martellate sull'incudine per farle piatte giusto?
e allora_
1) che martello serve, cioè quanti chili deve essere?
2) come fate a farla venire dello stesso spessore su tutta la lunghezza?
3) come tagliate? con qualche scalpello?

eh! che ci vuoi fare? so tutto sul Munaciello ma di forge martelli e incudini....
mandi e abbracci
Francesco

Francesco, qui' alzo le mani , come vedi Raff ed altri hanno un'esperienza in metallurgia a dir poco invidiabile , le competenze da loro esplicitate non sono da poco, loro sapranno darti le dritte del caso , la testolina cui facevo cenno e' quella di mia moglie che mi accompagna: sono oramai 43 anni, sono vecchio sai ; tollera poco pero' che uina volta trucciolato le porti in casa un qualche reperto attaccato alla suola delle scarpe, lavoro in garage.
Anche a me piacerebbe poter usare una forgia ed il rimanente , incudine , martello ma sai, vivo in un condominio e puoi immaginare le martellate che mi darebbero i condomini. E' tutta gente gretta ed ignorante ed amante del silenzio AH AH AH. che ce voi fa'.
Un saluto ci si deve arrangiare ed accontentare. :lol:


29/11/2012, 21:20
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ci vorrebbe una stanza insonorizzata, l'alternativa silenziosa è il forno fusorio.

per tagliare se si è in due a forgiare è meglio uno tiene il pezzo e l'altro taglia con una specie di accetta su cui si picchia col martello.

i martelli è meglio averli leggeri così non ci si stanca troppo.


29/11/2012, 21:42
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Iscritto il: 06/03/2011, 19:31
Messaggi: 842
Vi consiglio di farvi amico un fabbro, che sia paziente e vi faccia potacchiare in officina. Scegliete si martelli poco pesanti, ma non troppo leggeri. Ci vuole una massa che batti. Direi che su un chilo e mezzo, due, possa andare. Vi consiglio anche di non adoperare guanti quando forgiate: se sentite col guanto il caldo, è troppo tardi. Ora che ve lo levate, vi bollite la mano. Stessa cosa con la mano che adopera il martello: le cuciture vi fiaccano la mano (vesciche). Una balestra, non l'ho mai tagliata: l'ho impacchettata, cioè battuta in costa per raggiungere l'altezza voluta. Lo spessore battendola di piatto. Il tagliente va battuto dopo aver data una piegatura alla barra e poi forgiata dalla parte concava, così che assottigliandosi ed allungandosi, diventi diritta. Si batte la punta, si raddrizza, si da la forma voluta e poi ci si dedica al codolo. Ecco il mio numero di cellulare: 3384469302. Certe cose sono capace di spiegarle parlando, piuttosto che con la tastiera di un computer. Se volete, posso organizzare qualcosa con il mio amico col quale facciamo qualche lavoretto, così vi rendete conto di come si fa. Senz'altro vi porterete a casa una cosa fatta e temprata da voi. Sono in attesa. Ciao, Mirco P.S. di solito vanno bene i martelli con la penna. La penna serve per fare tante cappette che poi andranno appiattite con la parte piatte, così la barra si allunga e si assottiglia. Spero essermi spiegato, comunque non fatevi scrupolo di contattarmi. Il forgiare è bellissimo. Ciao


29/11/2012, 22:07
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
bene... vedo che il nostro Mirco è appena intervenuto a chiarire dei concetti basiliari...Mirco, meriti un bravo!!
Ad avvalorare quello che ha appena detto vi propongo questo video: http://www.youtube.com/watch?v=KjpGv_bAZqA che anche se dal titolo diciamo errato vi fa vedere come si fanno le cappette, (anche se si vede che adopera un attrezzo autocostruito) e come si incurva il ferro prima di ricavare la lama finita pronta per essere affilata... caso mai ce ne fosse bisogno.
Un particolare: i martelli vanno scelti anche in base alla grandezza del ferro in lavorazione ed all'operazione che si sta compiendo perchè il ferro anche se arroventato sembra tenero ma in realtà assorbe bene i colpi e le nostre braccia e schiena, non abituate al lavoro continuo, ne soffrono.
Per il taglio del ferro in lavorazione sull'incudine si adoperano appositi scalpelli da inserire nei fori stessi dell'incudine, al limite se si è in due si può adoperare un martello e uno scalpello normale mentre il secondo tiene appoggiato il pezzo sull'incudine.
Stessa cosa se occorre forare il pezzo: sfruttando i fori dell'incudine si adoperano "bulini" o punteruoli creati alla bisogna, facendoli penetrare a martellate nel ferro rovente. Chiaramente per queste operazioni occorre raffreddare scalpelli o bulini periodicamente, per cui il secchio con l'acqua deve essere sempre a portata di mano.
Occorre, oltre alle sagge disquisizioni sui guanti che dovrebbero proteggere ma molte volte sono fonte di infortuni, indossare solo abiti in fibra naturale e non artificiale, indossare scarpe pesanti con pantaloni, o sovrascarpe, che non permettano a frustoli roventi di penetrare all'interno delle scarpe a meno che non volete imparare a ballare anticipatamente. :mrgreen:
@Francesco: scorda di voler forgiare sul balcone, i vicini ti fucilerebbero ed il balcone stesso non è progettato per l'uopo.
Un saluto da Raff


29/11/2012, 22:41
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