In altro post ho parlato di una doga di tasso con alburno rosa ...o rosato... Orbene dallo stesso ramo avevo ricavato una seconda doga (la parte superiore del ramo) sulla quale ho cominciato a lavorare più di un mese fà incontrando parecchie difficoltà per la presenza di molti nodi di discrete dimensioni.
Inoltre essendo l'alburno di spessore rilevante avevo iniziato a togliere un certo numero di anelli... peccato che la presenza dei nodi mi ha fatto sbagliare più volte fino alla necessaria sportazione di tutto l'alburno.... e anche di qualche anello di durame.
Avrei voluto realizzare un longbow seguendo la classica sezione a D, ma la presenza dei nodi con i relativi irrigidimenti locali, mi ha portato nella fase di bilanciamento dei flettenti a dimensioni e sezioni non omogenee, passando dalla sezione a D appunto a sezioni piatte stondate abbondantemente, a sezioni tonde.
Inoltre per compensare anche una naturale piega fuori asse di un flettente l'asortazione di materiale è stata non omogenea neppure ai due lati della sezione... insomma vi assicuro, un lavoraccio, che mi ha dato modo di imparare molto , ma che credo non ripeterò in futuro (per la serie non più tanti nodi....).
Cominciamo con le immagini:
Questa la doga prima dell'asportazione completa dell'alburno

e questa dopo l'approdo su un anello di durame il più possibile uniforme
e questa da un'idea delle dimensioni dei nodi


L'arco ultimato ha le seguenti dimensioni:
Lunghezza (tra gli incavi di appoggio della corda) 71" e 1/8 pari a 180,65 cm;
Larghezza all'impugnatura 32 mm a scalare sui flettenti fino ai 13 mm sui puntali;
Spessore 32 mm all'impugnatura, poi variabile secondo la sezione come richiesto dalla bilanciatura dei flettenti, fino a 12-13 mm sui puntali.
Questi sono stati ricavati da punte di corno tenute volutamente grezze o quasi con innesto conico sul flettente da 12mm di base per 30 di lunghezza.
Carico a 26" e 1/4 di allungo naturale (28" AMO) di 65,2# (io allungo abitualmente 25", quindi ottengo le desiderate 60#)

(segue)....

Le immagini che seguono mostrano l'arco carico e la curva fino al massimo allungo sopra indicato.


(segue)....

Altre immagini


(segue) ...

E infine la curva di carico:


Purtroppo non ho potuto ancora provarlo... siano sotto le feste e la palestra dove d'inverno si allena la mia compagnia è chiusa, mentre il campo di allenamento è ricoperto di neve... e poi fa freddo...
Se la cosa non vi annoia verso la metà di gennaio potrò essere più preciso sulle prove che contano.

mi piace,
ma a questo punto la domanda sorge spontanea, se l'alburno è parte integrante di un arcotasso come si comporta questo qua senza?

non si rischia la rottura?

Bac, spero di no!
Mastri arcai mooooooolto più esperti di me, mi hanno incoraggiato a proseguire malgrado avessi le tue stesse perplessità, sostenendo che archi in tasso di solo durame possono vivere (come archi) tranquillamente.
A gennaio vedremo se sarà stato un lavoro inutile o meno....

Ciao Taccons,

rinnovo i complimenti per l'ottimo lavoro.

Buon Natale !
Giorgio

Bello adoro gli warbow,sono anche io interessato alla prova perche' non ho mai visto un arco di tasso in solo durame(non sono espertissimo).Ho in cantiere un secondo warbow e ho riscontrato la differenza di colore nel dureme,il primo è un rosino tenue il secondo un ocra/porpora.Devo dire che sono due piante differenti ma tagliate nello stesso bosco.

Ho approfittato della giornata di bel tempo concessaci (13° -14°) per andare al campo di tiro e provare finalmente l'arco.... ho scagliato una quarantina di frecce su bersagli posti a distanze variabili fra 15 e 50 m.
Frecce usate: 5/16" lunghe 28" tra intaglio cocca e punta ; un tipo di spine 45/50# con punte da 100gn, impennaggio elicoidale da 5" a scudo; un secondo tipo di spine 35/40# con punte da 80gn , impennaggio elicoidale da 5" gallese ma con più superficie.
A parte le differenze fra le frecce usate che hanno portato a vistose cadute sulla distanza per quelle più rigide con punta più pesante, complessivamente il volo mi è sembrato regolare. Rispetto ai miei altri archi (tutti con più o meno accentuata curvatura dei terminali) ho riscontrato una sensibile vibrazione al rilascio.
Devo tener conto inoltre che avendo al momento montato una corda in dacron da 16 fili e che l'abbigliamento invernale e la ridotta attività arcieristica hanno probabilmente limitato il mio allungo a valori decisamente bassi, ho avuto la sensazione di un arco non troppo veloce.
Ovviamente misure di velocità e calcolo del rendimento potranno essere fatti in tempi e attrezzatura (corda) più idonei.
Quindi, prima uscita: obiettivo raggiunto.... per ora nessun problema strutturale

Ho continuato le prove di tiro (in palestra) con una corda in lino.... la resa sembra migliorare, come si poteva prevedere dato che il dacron è troppo elastico.
Anche il secondo obiettivo è stato raggiunto.