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 Un tasso con problemi di nodi 
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Ora, dalla seconda doga ho ricavato un piattone sullo stile del cosidetto "piemontese".
Avevo iniziato un post specifico parlando di un tasso con alburno rosato, ma non lo trovo più. Pazienza e andiamo avanti.

Avevo iniziato pensando di riprodurre un Holmengaard... almeno nella forma dato che la lunghezza della doga mi permetteva un arco di almeno 67" e mi dispiaceva accorciarla: ho rispettato le larghezze ricavabili dai disegni riprodotti in un post di Giorgio65 e di Ralph, ma per gli spessori, dopo la prima sbozzatura, mi sono reso subito conto che avrei raggiunto carichi non gestibili ....quindi ho cominciato a disegnare un piattone con sezione arrotondata ai lati e terminali con sezione rapidamente tendente al circolare.
Poi .... ho applicato due piastrime d'osso di tibia vaccino sul puntali ...poi ho dato una curvatura agli stessi... insomma ne è venuto fuori questo:
Allegato:
Tasso Pombia 2011 056_450x600.jpg
Allegato:
Tasso Pombia 2011 046_600x450.jpg

segue....


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20/01/2013, 16:27
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questo l'arco incordato e al massimo dell'apertura da me gestibile (26" e 1/4 di allungo naturale)
Allegato:
Tasso Pombia 2011 039_600x450.jpg
Allegato:
Tasso Pombia 2011 041_600x450.jpg


un particolare del puntale in osso
Allegato:
Tasso Pombia 2011 047_600x450.jpg

Dimensione del flettente al puntale: larghezza 14mm spessore 16 e 17 mm.

segue....


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20/01/2013, 16:36
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questo il particolare dell'impugnatura (32 x 36 mm) e dell'attacco del flettente (45 x 25 mm)
spessore decrescente gradualmente fino al puntale.
Larghezza decrescente gradualmente fino a 34 mm a 10" dalla gola del puntale quindi riduzione più marcata ma ovviamente continua fino ai 14 mm del puntale stesso.
Allegato:
Tasso Pombia 2011 052_450x600.jpg


questa un vista dell'arco incordato con impugnatura in pelle.
Allegato:
Tasso Pombia 2011 060_450x600.jpg


Infine un confronto fra la curva di carico (in blu) e quella del longbow di cui sopra (in rosso) ricavato dallo stesso ramo di tasso.
Un primo esame mostra che l'accumulo di energia da parte del "piemontese" , rappresentata dall'area sottesa tra la curva e l'asse orrizzontale, è decisamente maggiore rispetto al longbow, pur avendo i due archi il medesimo valore di picco del carico (all'apertura teorica di 26" e 1/4 corrispondenti ai classici 28" AMO) di circa 64.5#.
Allegato:
Curva di carico Longbow e Piemontese_600x450.jpg


Prove balistiche che mi permetteranno di porre a confronto le velocità di uscita delle frecce e quindi, a pari allungo e freccia, dell'energia cinetica della freccia, cioè in fond dell'efficienza dei due archi mi saranno possibili solo a primavera quando potrò disporre delle opportune attrezzature di misura al campo di tiro....
Se interessa vi farò partecipi dei risultati


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20/01/2013, 16:59
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Cita:
Se interessa vi farò partecipi dei risultati


c'è da chiederlo , sono curioso di sapere in termini di resa se vale davvero la pena fare ricurvi in solo legno.

davvero un gran bel lavoro complimenti!


20/01/2013, 17:31
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Ottimi lavori Taccons, complimenti
quando dici:
Taccons ha scritto:
... Rispetto ai miei altri archi (tutti con più o meno accentuata curvatura dei terminali) ho riscontrato una sensibile vibrazione al rilascio....

materiale corda a parte (comunque importantissimo fattore), di solito ho personalemnte riscontrato sui miei che o c'è troppo peso sui puntali o flette troppo l'impugnatura.
buone frecce ;)


02/03/2013, 14:34
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Riprendo questo argomento, dato che approfittando dei pochi giorni di bel tempo, ho provveduto ad effettuare le prove di confronto fra i due archi derivati dal medesimo ramo di tasso.
La prima sorpresa l’ho avuta alla ripetizione delle curve di carico, dopo ca. sei mesi dalle prime prove e l’impiego degli archi in un paio di occasioni per un lancio complessivo di un centinaio di frecce.
Orbene mentre per il long bow (arco bastone) non si nota nessuna sensibile variazione sia per quanto riguarda il carico di picco all’allungo standard sia nella forma della curva, per il flat (piattone o piemontese ) ho rilevato un appiattimento generale della curva con una riduzione del carico all’allungo standard di 4 # ca.
Allegato:
Carico LB&IT_0001_600x424.jpg


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23/04/2013, 15:19
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Va be' sto facendo un pò di c.... proseguo...

Azzardo un’ipotesi: tenuto conto che il tasso sembra seguire normalmente un po’ la corda, la forma del long bow deve essersi stabilizzata prima, mentre per l’altro quest’effetto potrebbe avere ridotto l’efficacia delle curvature date ai terminali con conseguente riduzione del carico.

Le prove di misura di velocità della freccia sono state eseguite con diversi valori del brace utilizzando frecce di 430 gn ((28,7 gr ca.) per ottenere la migliore configurazione dell’accoppiata arco/freccia. Il brace ottimale per il LB è risultato essere di 7 (“) , di 6,5 (“) per l’altro.
Ho quindi fissato un segno ben visibile sulla freccia in modo da raggiungere un allungo il più possibile costante (un amico mi controllava durante le prove):
26” sul dorso dell’impugnatura.

Le velocità di uscita della freccia rilevate sono rispettivamente di 143 fps per il LB e di 150 fps per il Piemontese. Calcolando l’energia accumulata dal diagramma di cui sopra in base all’allungo effettivamente raggiunto e l’energia (cinetica) della freccia in uscita si ottengono i rendimenti dei due archi:
Allungo (")Carico (lb)EAC (ft*lb)Velocità (fps)ECN (ft*lb) Rendimento
LB 25,000 59,80 49,27 143 20,22 0,41
IT 24,625 55,72 46,54 150 22,24 0,48

In effetti nulla di speciale... comunque il tutto per acquisire esperienza.


p.s. chiedo scusa per la tabella non allineata...


23/04/2013, 15:51
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Salve a tutti,
ciao Taccons; in primis, i miei comlimenti per la bella esposizione del tuo lavoro; veramente ben fatto.
Una cosa volevo chiederti: come mai un rendimento così basso? Non è che la freccia è troppo leggera?
Un saluto da Raff


23/04/2013, 22:10
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Ciao Raff, temo che la ragione sia nel tasso usato : quando si scocca non si ha la sensazione di maneggiare degli archi performanti.
Per es. nelle stesse giornate ho eseguito le medesime prove con l'osage che utilizzo nelle gare Fiarc (più o meno ha le stesse dimensione dei tassi) e che dopo una ri-equilibratura è sceso dalle originarie 60 libbre all'allungo canonico, alle attuali 56: bene, usando le stesse frecce di cui sopra ho ottenuto un rendimento del 65%.

Il ramo di tasso è stato tagliato nel febbraio 2011 e la lavorazione è stata portata a termine nell'ott-nov 2012, quindi dopo 18 mesi circa di stagionatura.
Attualmente siamo a poco più di due anni: il peso degli archi, che non ho misurato, è, a mia sensazione, ben superiore a quello dell'osage.
Poi anche la corda in lino che era (prima di rompersi) piuttosto "grossa" può aver contribuito...

Comunque il mio intento era quello di fare un confronto fra le due geometrie partendo da materiale "omogeneo" dato che è stato ricavato dallo stesso ramo di tasso, al di là dei valori assoluti che, convengo, sono decisamente bassi.


24/04/2013, 8:57
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