ah, ok...
comunque presumo che vada fatta dopo la stagionatura, o sbaglio?

io non la farei col nocciolo e ti spiego perchè:
il nocciolo deve la sua fama alla leggerezza che significa velocità, però ha un limite tende a cedere in compressione .
percui se rinforzi il dorso secondo me lo peggiori oltre che appesantirlo.

per ovviare al problema dei cedimenti in compressione bisogna tassativamente optare per archi dal ventre piatto e procedere a tostatura.

sacco di patate è troppo generico e potrebbero essere fatti con fibre non buone, assicurarsi che sia canapa o lino.

la colla consigliata e quella in perline (comunque da collagene) perchè oltre a incollare la puoi dare a strati successivi e perfino carteggiarla prima di impermeabilizzarla.

prima di procedere devi appiattire il dorso , anche senza rispettare gli anelli, poi con la raspa di traverso la tiri su e giù per fare solchi .

questi solchi favoriscono l'incollaggio.

poi prepari la colla , metti l'arco in riflessione e procedi a incollare la tela stirandola il più possibile.

se trovi del filo di lino puoi anche tagliarlo 7-8 cm oltre la lunghezza dell'arco in tanti pezzi in modo che messi affiancati sul dorso lo coprano interamente .

alla fine metti ad asciugare e ogni tanto ridai una mano di colla , 2-3-4 possono bastare a secondo di quanto vuoi ottenere una finitura lucente.

quando tutto sarà asciutto farai il tilleraggio finale.

legni consigliati : aceri, ginepri, noce.

infine posta mentre esegui i lavori che non mancheranno altri suggerimenti.

Eccomi nuovamente qui, 4 mesi dopo a raccontarvi cosa ho combinato:
Dopo i primi fallimenti documentati dei post precedenti di questo topic, 4 mesi fa presi in mano il tronchetto di nocciolo più grande di quelli che già avevo mostrato.


Il tronchetto era troppo grande per utilizzarlo interamente così decisi di procedere allo spacco, che si risultò alquanto disastroso in quanto lo spacco ruotava di 90° dall'inizio alla fine del tronchetto;
Tuttavia non mi diedi per vinto e dopo aver appurato che c'era la possibilità di sfruttare una parte di corteccia libera, iniziai a lavorarci, il lavoro procedeva abbastanza bene ( nella foto potete vedere l'arco nelle prime fasi della lavorazione confrontato con lo spacco speculare del tronchetto utilizzato; nella foto successiva l'arco da solo).


Da li in poi ho iniziato il vero lavoro di precisione sottoponendo l'arco a trilleraggio e asportando dove necessario, il risultato come al solito non è stato dei migliori,


comunque non me ne sono preoccupato, e un po' con la scusa di lasciarlo stagionare e un po' per altri impegni, non l'ho più toccato per 3 mesi.
E adesso arriviamo a 2 settimane fa, quando, colto da un'improvvisa voglia di provare l'arco mi sono comprato qualche freccia da Decathlon e ho iniziato a tirare.
Sebbene inizialmente le frecce andavano dove volevano il risultato era soddisfacente, e dopo aver inserito un rudimentale mirino e una tacca per la freccia


ho iniziato a colpire il bersaglio (una vecchia borraccia) prima da dieci e poi da venti metri, da trenta ancora non ci sono riuscito, ma ci vado comunque vicino.
dai dieci metri
dai venti metri
foro entrata
foro d'uscita della freccia dai dieci metri

l'arco in tutto il suo splendore:


Oggi purtroppo mi si è rotta la corda nel punto di incocco della freccia, niente di speciale, lo sapevo che presto si sarebbe rotta, dato che l'avevo intrecciata a casaccio con 5 fili di spago trovato casualmente in un cassetto. Domani andrò in cerca di un filo adatto.

Ora, probabilmente mi lincerete per questo, ma fregandomene altamente dei vostri consigli non ci ho mai dato sopra alcun tipo di grasso; e, sul forum ho letto che se il nocciolo si asciuga troppo si spezza, così mi è venuto il timore che questo possa presto succedere anche al mio "arco sbilenco" se non corro presto ai ripari.
Cosa posso fare?
A me sarebbe piaciuto verniciarlo...

Ciao Cecco,
bel post il tuo. Prima di tutto vorrei suggerirti, senza offesa, di mettere in cantiere un altro arco; dalla curve che mostra il tuo arco non c'è da aspettarsi una vita lunga.
Linciarti perchè non hai accettato i suggerimenti a protezione del legno dell'arco? E perchè mai? Ognuno di noi è padrone di se stesso e sceglie quello che vuole senza imposizioni.
Io ho un solo arco "protetto"; oltretutto uso una miscela che mi autoproduco miscelando a bagnomaria incenso, cera e trementina, ma cosa più importante bado sempre all'umidità presente nell'ambiente ove sono gli archi.
Tieni presente che i normali sistemi di protezione per legni, cere, grassi e vernici sono solo dei palliativi verso la penetrazione dell'umidità nel legno: ne rallentano solo la penetrazione. Personalmente tengo sotto controllo l'umidità ambientale, che varia da locale a locale della casa e di conseguenza sposto gli archi.
Tenendo un arco in legno in un ambiente in cui l'umidità è al 60% circa, il legno assume un valore di umidità ottimale per il suo uso. Leggi qui: viewtopic.php?f=11&t=1539
Un saluto da Raff

Alla gogna! ma come prima dici di fregartene altamente dei nostri preziosi ed eruditi consigli e poi vuoi sapere cosa fare per salvare il tuo arco? Sai che ti dico? Fai bene!
In realtà i consigli sono consigli proprio perchè uno può fregarsene e fare altro, altrimenti sarebbero leggi! del resto procedendo in questo modo si è arrivato a scoperte fondamentali per l'umanità.
Domanda:
Perchè non provi a tillerarlo di nuovo? dandogli una curva più armoniosa dovrebbe durare di più.
Quante libbre è? te lo ricordi il sistema per ricavarti le libre? una mazza e una bilancia...
Mirare dall'alto verso il basso risulta molto più complicato e comunque il tiro così non ti da l'idea precisa di quello che fa il tuo nocciolo. Paglione ad altezza uomo? sagoma? fondo di paglia di una vecchia sedia da buttare posto su una pedana? schiena del vicino?...tanti "suggerimenti" di cui fregarsi altamente!
Un saluto e a presto
Frrancesco

Ciao...
Un rapido consiglio...
Lascia le frecce di decathlon a.... chi non trova niente di meglio...
Alcuni punti e spunti di riflessione....

1) sono troppo leggere per un arco storico. Freccia troppo leggera rompe l'arco.. (cioè.. l'assenza di massa rompe l'arco..)
2) Le cocche di plastica si sposano male con la corda in figìbra. per il semplice fatto che sono... più dure e tendono a tagliarla...
3) Le frecce in carbonio di decatlon quando si rompono lo fanno nel modo peggiore aprendosi a mazzo con aghi acuminati pronti ad infilarsi nelle mani...
4) avendo le alette di plastica è quasi inevitabile l'interferenza con il riser.... e il tiro errabondo....
Ciao
Luca

Credo se non ricordo male che il rapporto arco frecce sia 1/7, "potenza arco espressa in libbre/ peso freccia espresso in grani", se si dispone solo di bilancie con misura italica, allora il rapporto è kg x 2,2 uguale a libbre; grammi x 15,432 uguale a grani, basta anche più semplicemente usare il rapporto kg/g ed è la stessa cosa enche se meno sensibile

Salve a tutti,
direi di non terrorizzare troppo un neofita; Cecco, usa un guanto sulla mano che impugna l'arco e sei a posto.
Per il rapporto potenza-arco e peso freccia contando che questo è un arco debole si può stare su di un rapporto di 1/7 (una libbra per sette grani), ma con archi con flettenti stressati sarebbe meglio 1/9.
Semplificando quanto detto da REDS:

libbre arco x 7 = peso in grani della freccia
peso in grani della freccia x 0,0648 = peso in grammi della freccia.

esempio per un arco da 40 libbre:
40 x 7 = 280 grani
280 x 0,0648 = 18,44 grammi che rappresenta il peso minimo.
Una freccia decathlon lunga 32" pesa 24 g
Un saluto da Raff

Ehm....
Mi sono spiegato male... la freccina di decatlon non si rompe alla partenza ma all'impatto, sfibrandosi... Sembra ancora intera ma quando la tocchi ti accorgi che le fibre di carbonio sono tutte separate e una buona parte è rotta e si allarga a ventaglio appena cerchi di flettere la freccia...
Quindi occhio soprattutto quando la raccogli.
La freccia che si spezza in partenza tende spesso ad infilarsi più in alto... Ricordouna signora agli europei in Austria a cui avevano fasciato tutto l'avambraccio... da cui l'uso di un parabraccio robusto (che ripara principalmente dai colpi della corda).
Sempre in tema di sicurezza, (già che mi è veuto il discorso) rcordati la prima cosa da fare prima di tirare : guardare che non ci sia nessuno davanti.
E poi i tre posti dove NON tirare : a 45 gradi, a 90 gradi e verso persone/animali (a meno che tu non sia in guerra o a caccia)
E tirare sempre con una spalla di un paio di metri dietro il bersaglio (tiro in piano).
Smetto di terrorizzare

Ciao
Luca

Se permettete usare un minimo di buon senso non è terrorizzare.... la sicurezza innanzi tutto.