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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
francesco ha scritto:
Per quello che ne so io anche i Cheyennes fissavano le punte direttamente sulla canna, ma qui Jeval ne sa sicuramente di più.
.......
Per sapere cosa si fa però, bisogna farsi le ossa e pure i tagli con attrezzi convenzionali, capire, imparare e riprovare...come in ogni cosa da autodidatta...è pure più filologico non trovi vtr?
Ciao a tutti


Allora...nel Grande Bacino la punta in canna con l'attacco diretto della punta era consueta. Più o meno anche nelle Pianure è testimoniata questa tecnica. Sul fatto che la punta debba rimanere "dentro" non ci sono dubbi. L'asta può essere recuperata (ed è senz'altro l'elemento più "costoso" nel complesso asta + punta) e la cuspide nella cavità continua a fare danni. Ma bisogna prestare tantissima attenzione all'interfaccia tra asta e cuspide. La cuspide, all'impatto, non deve assolutamente ruotare. Poi, l'accorgimento utilizzato per fissare la cuspide (collanti e leganti) non deve formare grossi spessori (bonding mass) come pure la zona di transizione tra la punta e l'asta, non vi dovrebbero essere "gradini", perchè le capacità di penetrazione dei proiettili primitivi seguono regole abbastanza intuitive ma mortalmente discriminanti. In altre parole, il rapporto tra perimetro della punta e il perimetro dell'asta deve essere più grande possibile...per permettere alla cuspide di aprire un canale della ferita tale da consentire all'asta di continuare a "spingere" e quindi a penetrare, minimizzando l'attrito. Se fissate la punta all'asta con un grosso "blob" di mastice, combinate un casino. Al diametro dell'asta dovete sostituire il diametro della bonding mass.

Sul problema della bonding mass e del TPI (Tissue penetration Index) si sono scrittii un sacco di documenti.

http://www.academia.edu/434794/Brizzi_V ... Di_Tabina_
http://www.academia.edu/1739334/Brizzi_ ... tion_Index


13/12/2012, 0:13
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
Messaggi: 313
Località: Vrilissia - Grecia
Bellissimo !
Grazie


13/12/2012, 22:04
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Iscritto il: 09/12/2010, 22:17
Messaggi: 188
francesco ha scritto:
... capire, imparare e riprovare...come in ogni cosa da autodidatta...è pure più filologico non trovi vtr?
Ciao a tutti


Ecco, qui si dovrebbe aprire un altro topic. Quello che scrivi non è cosa da poco.
La filologicità di un "prova e riprova" odierno in queste tecnologie è discutibile (non nel senso peggiorativo) anzi penso sia l'elemento più interessante su cui ragionare tra tutti i temi che questo forum tratta.

Con l'archeologia sperimentale (più correttamente - nello studio delle tecnologie primitive) si apre un dibattito molto importante, figlio dell'"attualismo", corrente molto discussa che ha seguaci eminenti ed altrettanto eminenti detrattori.

In sostanza che senso ha quello che facciamo?
Lo sviluppo culturale è stato nel passato ed è tuttora condizionato da esigenze adattative, ed è un processo altamente selettivo (nel senso darwiniano). Pensare di "riscoprire" dei gesti antichi di millenni senza aver bisogno di adattarsi a circostanze che lo impongono, falsa la prospettiva. E' per questo che - ingenuamente - ho cacciato con l'attrezzatura primitiva per oltre vent'anni. Dico ingenuamente perché ovviamente non avevo bisogno di cibarmi di selvaggina, ergo, non avevo necessità di adattarmi.

Isolare un elemento della catena di azioni e dargli importanza senza aver piena coscienza del fine che questa sequenza deve raggiungere (il fine adattativo) è fuorviante. Cioè spesso porta fuoristrada. Isolare l'elemento simbolico da quello funzionale (l'eterno dilemma del rapporto forma/funzione di una punta di freccia, ad esempio) riduce la tecnologia primitiva ad un "bel modellismo" autoreferenziale.

Dilemma impossibile? Ovviamente c'è l'approccio asettico della scienza che può veire in aiuto, ma anche questo può portare fuori strada. Ma non mi dilungo.

ciao Vittorio


14/12/2012, 0:57
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Iscritto il: 29/05/2012, 23:09
Messaggi: 313
Località: Vrilissia - Grecia
Ciao Vittorio, e scusa il ritardo nella risposta, ma sono a corto di linea internet.
Sicuramente concordo col fatto che un gesto fatto oggi e in una situazione del tutto avulsa dalla necessità pratica di sopravvivere, non è paragonabile a quanto succedeva nei cervelli dei nostri antenati. Inoltre noi abbiamo qualche migliaio di anni in più di conoscenza. In definitiva ci avviciniamo al problema conoscendone già la soluzione. Sappiamo che forma deve avere una punta per penetrare in nella pelle di un cervo, un cinghiale o in una corazza di ferro.
Modellismo autoreferenziale? be' sicuramente in parte si, ma l'approccio votato alla comprensione della tecnica e quindi alla comprensione del livello di manualità di un popolo che presenta determinati manufatti, mi sembra altrettanto significante. Insomma Vittorio, scheggiamo per il piacere che ci procure il farlo tralasciando per forza di cose i canoni di ricerca scientifica. Sicuramente valore differente avranno le considerazioni in laboratorio, ma, come dico sempre, dobbiamo differenziare il gioco dalla professione e dal lavoro. Unicuique suum!
Buon Natale
Francesco


23/12/2012, 18:10
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
Messaggi: 646
Dopo tanto pensare dove poter trovare del corno di cervo
chiedo:
un corno di capra potrebbe avvicinarsi allo scopo di essere usato come ritoccatore?
saluti


10/04/2013, 9:32
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Ligera; le corna di cervo le puoi trovare anche sulla baia, se ti fidi: http://annunci.ebay.it/annunci/collezio ... o/32823204
Personalmente, quando ne ho necessità e non riesco a farmele regalare, me le procuro visitando una mercatino che si tiene una volta al mese, di materiale vario: il prezzo per corna non da trofeo è di 15-18 euro al kg.
Se ti occorrono solo per i ritoccatori non cercare niente perchè li ho già pronti.
Per le corna di capre come ritoccatori è possibile; in punta il corno pieno e si presta all'uso, chiaramente se molto stondato devi affinarlo.
Un saluto da Raff


10/04/2013, 19:53
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Iscritto il: 30/09/2010, 10:24
Messaggi: 326
Località: Brescia
se a qualcuno dovesse interessare, a Bozzolo (Mantova) vi è una fabbrica di bottoni che vi può fornire a prezzi accettabili ( vanno a peso) corna di tutti i generi compresi denti di facocero (avorio) ottimi per manici di coltelli.
in questo momento non trovo l'indirizzo ma se vi occorre lo procuro.
ciao a tutti.


15/05/2013, 8:32
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Iscritto il: 17/03/2011, 0:24
Messaggi: 2037
Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
Ciao Pavos; anche a Telgate vi sono fabbriche di bottoni in materia animale, ma i prezzi sono simili a queli che praticano sulla baia. Convengono di più i mercatini.
Un saluto da Raff


15/05/2013, 21:18
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
Messaggi: 646
Questa valeva la pena mostrarla
l'unica cosa che mi lascia perplesso sono le dimensioni
E' proprio vero quel che si dice :"O attrezzarsi o mollare i campi"
( per chi ha orecchie...)


31/05/2013, 20:38
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
Messaggi: 646
Ops La foto!


Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.


31/05/2013, 20:39
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