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 Trattamento di tronchi..... 
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Iscritto il: 20/04/2013, 21:58
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Ciao a tutti ragazzi, so già che sono stati aperti dei topic su questo argomento, ma onestamente per mia mancata esperienza non ci ho capito molto..........Vi illustro il mio caso.....
Ho due tronchi di 20 cm di diametro alti quasi due metri di robinia...uno di ciliegio di uguali dimensioni....orniello alto 180 cm e di 10 cm di diametro e infine del tasso alto 185 cm e di 12 /10 di diametro....
Sono stati tagliati l'inverno scorso,eccetto il tasso che ha quasi 2 anni di stagionatura e con l'aiuto di un igrometro ho misurato il tasso di acqua contenente nei tronchi...
Robinia ciliegio e orniello mi danno dei numeri che girano intorno al 40% mentre il tasso mi da in alcuni punti 15 e in altri 18......
Ora come devo agire???? Spacco la robinia con i cunei??o taglio a nastro 4 doghe?? spargo tutto con strutto o gomma lacca??tolgo la corteccia adesso e sgrosso piu o meno la forma dell arco per poi riungere il tutto e far riposare??? Attualmente i tronchi sono sigillati alle estremità con della vinavil.......grazie in anticipo del vostro aiuto


30/04/2013, 13:25
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Iscritto il: 13/01/2011, 21:44
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Località: Flavia Plumbia
Ciao,
consiglio ricevuto da un rivenditore di legnami, al ciliegio togli subito la corteccia altrimenti partono le tarme. E' uno dei legni dove si sviluppano e mangiano in fretta.
La robinia è anche lei facile preda delle tarme, scorteccia anche lei, poi devi usare solo il durame. In genere, se non ha nodi, è facile da spaccare.
Il tasso, solitamente, non ha problemi di tarme. E' però un legno che tende ad avvitarsi, se spacchi rischi di non poterlo poi utilizzare, una foto sarebbe meglio per dare dei suggerimenti. Qui utilizzi l'alburno sul dorso e il durame sul ventre.
Per l'orniello non ti so dire.
Ciao Giorgio


30/04/2013, 22:59
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Iscritto il: 20/04/2013, 21:58
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una volta spaccati e scortecciati :D con cosa li tratto? per la robinia qulalcuno mi ha detto di togliere anche subito l alburno perche anche esso soggetto a parassiti vari :twisted:


01/05/2013, 10:07
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
il consiglio del rivenditore di legnami è giusto, ma ha dimenticato di dire che alla scortecciatura deve seguire subito la segagione in tavole altrimenti il ritiro radiale provoca la fessurazione longitudinale del legno in tronchi di 18-20 cm, anche se spaccato a metà.
Per il tasso, che ha già raggiunto il 18% di umidità interna, non avrai più nessun pericolo di fessurazione visto che il suo limite, pericoloso per il ritiro, termina al 22% di umidità. Se ricordo bene il suo range di pericolosità alla fessurazione è tra il 33 ed il 22% di umidità. Vi è da dire che più velocemente i legni perdono acqua (stagionatura) più pericolo di fessurazioni si avranno.
Per il ciliegio e robinia la situazione è simile: tra il 30 ed il 16-18% di umidità si verificano le fessurazioni che potrai prevenire spaccando i tronchi in doghe da 6-7 cm di larghezza. Bada che ambedue i legni sono a facile fessurazione.
L'orniello subisce di meno l'effetto del ritiro ma io personalmente non scorteccio subito, per cui non conosco come si comporta da scortecciato.
Io preferisco spaccare poichè lo spacco ti rivela anche l'andamento delle fibre; la segagione no.
Per ridurre i rischi di fessurazioni da ritiro, oltre che spaccarli, è importante dove riporre i legni in stagionatura: se il locale è secco o peggio all'aperto ed esposti al sole le fessurazioni si potranno avere anche se spaccati; se in locali con umidità superiore al 65% costante, i legni spaccati, stagioneranno senza ulteriori fessurazioni.
Il metodo di cospargerli di grasso, colla vinavil o pennellature di gommalacca, sono dei buoni sistemi per evitare le rapide essiccazioni che provocano le fessurazioni, ma di contro hanno il potere di raddoppiare, minimo, i tempi di stagionatura se vorrai lavorare con legni stagionati.
Per prevenire gli attacchi dei tarli puoi usare un antitarlo specifico per il legno oppure usare pennellature di diluente alla nitro che ha il potere di annullare anche la vitalità delle uova dormienti. Sono ambedue tossici, ma mentre il primo permane per mesi il secondo cessa la sua pericolosità dopo la sua evaporazione per cui va ripetuto.
Un saluto da Raff


02/05/2013, 1:19
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Iscritto il: 20/04/2013, 21:58
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ok raff quindi tu esegui lo spacco senza scortecciare da quello che ho capito. ....ad una gara fiarc ho conosciuto un signore, sandro fondacci non so se lo conoscete mi pare é di bevagna, mi ha detto di far stagionare il legno senza spaccarlo, gli ho detto di avere della robinia, mi ha consigliato di farla stagionare per due anni perche secondo lui la lenta stagionatura é la migliore. .....che ne penste?


04/05/2013, 14:46
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Località: pozzo della ignoranza
il saraceno ha scritto:
....ad una gara fiarc ho conosciuto un signore, sandro fondacci non so se lo conoscete mi pare é di Bevagna, ..

Si conosco Sandro , un artista del legno e dell'acciaio, l'ultima volta che ci siamo visti era alle prese con la ricostruzione di una fonderia medioevale ha una pagina su fb ma non è aggiornata .
Per la stagionatura ognuno deve trovare il proprio metodo in base alle essenze, alle condizioni ambientali e alla presenza più o meno invasiva dei tarli .
Tieni presente che la corteccia è praticamente impermeabile e se non apri i tronchi la stagionatura
( quella che ti permette di lavorare )avanza al ritmo di un cm all'anno .
Poi io sono convinto che il legno continua a stagionare anche dopo aver ottenuto un prodotto finito
( che sia un arco o un mobile o un complemento d'arredo
Per quel che mi riguarda anch'io preferisco spaccare , cosi vedo la venatura , poi per problemi di tarli scorteccio e qualche volta impermeabilizzo la parte scortecciata ( non lo spacco ) con gommalacca a pennello .
Adesso che ci penso , lo facevo prima di spostare il laboratorio in quella che era una vecchia stalla,, ora ho dal 55 al 65% di umidità e non lo faccio più .


04/05/2013, 18:22
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Località: tra l'oglio ed il chiese
Salve a tutti,
ciao Saraceno;
il saraceno ha scritto:
ok raff quindi tu esegui lo spacco senza scortecciare da quello che ho capito. ....

La mia procedura esatta è questa: taglio nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, con luna esatta e spacco subito: se il tronchetto è pesante da infilare in macchina, oltre i 15 cm, spacco addirittura sul posto così sicuramente ne guadagna la mia schiena. Porto a casa e accatasto all'esterno in luogo riparato dal sole.
Allegato:
mia stagionatura.jpg

A maggio scorteccio, eseguo una cernita del materiale migliore e pennello con diluente alla nitro quello valido che rifilerò con calma piu avanti. Dopo la scortecciatura i legni li pongo al riparo dall'acqua piovana ma rimangono sempre all'esterno.
Ma, variando la posizione geografica, tutto questo è suscettibile di variazione: se sei al sud ti converrà scortecciare ai primi di aprile; lì i tarli si svegliano prima! Se sei in un posto molto ventilato ti converrà far stagionare in cantina.
il saraceno ha scritto:
.... ha detto di far stagionare il legno senza spaccarlo,......

se di piccolo diametro può andar bene lo stesso, ma non per la robinia, ciliegio e pruno, ma anche il tasso non scherza in fatto di fessurazioni.
il saraceno ha scritto:
..... gli ho detto di avere della robinia, mi ha consigliato di farla stagionare per due anni perchè secondo lui la lenta stagionatura é la migliore. .....che ne pensate?

Secondo me anche tre anni.
Jeval, condivido i tuoi pensieri sulla stagionatura, che non si ferma alla sola fase di asciugatura del legno, ma prosegue anche con la volatilizzazione di altre sostanze, ma la "fressa" (fretta in bresciano) di costruire l'arco ci fa dimenticare come veniva lavorato in antico, ad esempio, caso limite ma non tanto, come i nativi si procuravano una doga di ginepro, qui: viewtopic.php?f=30&t=1155 o per quanto tempo veniva conservato e di conseguenza stagionava il tasso che gli inglesi importavano per i loro warbow.
Un saluto da Raff


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04/05/2013, 23:38
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Iscritto il: 20/04/2013, 21:58
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OK allora provvederò controllando l'umidità presente nel garage se è sotto al 60% le doghe le tratto con la gomma lacca o vinavil altrimenti le lascio al nudo. C'è un altro modo per verificare l'umidità di un luogo oltre alla stazione meteo??
Grazie mille sempre molto gentili


07/05/2013, 14:31
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Salve a tutti,
ciao Saraceno; Il misuratore di % di umidà non è indispensabile; se in quel locale da te scelto il salame stagiona bene senza eccesso di muffa (60-65 %) ed è con ricambio di aria il legno stagionerà bene senza fessurarsi o sviluppare muffe. Se superi il 70% rischia di ammuffirsi fermando la stagionatura.
Può andar bene anche un garage, purchè non sia eccessivamente asciutto e non sia di quelli moderni, con muri di 15 cm ed esposto al sole, nel qual caso, coi calori estivi rischi di fessurare le doghe.
Per tua curiosità io ho questi due strumenti:
Allegato:
misuratori di umidità.jpg

Quello grande è un misuratore-registratore, sia di umidità che temperatura, vecchiotto ma sempre affidabile; quello piccolo davanti è una piccola stazione meteo pagata a suo tempo 14 euro alla lidl, affidabile anche quella: solo il 2% di erore. I misuratori a corredo di alcuni orologi da muro, ti offorno un errore che può arrivare anche al 10%.
Ma una volta che sai come varia l'umidità ambientale, nel tuo locale, non ti servono più.
Un saluto da Raff


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09/05/2013, 13:41
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