Salve signori miei, rieccomi con l'ennesima delle mie balzane idee in campo arcieristico, confezionate appositamente per mettere a dura prova la vostra cortesia a rispondere a domande insulse
. Ma basta con le autocommiserazioni e passiamo al discorso serio.
In questo freddo dì Romano mi sono trovato a casa, incollato alla sedia con un piumino addosso e il braccio indolenzito dalla puntura del richiamo dell'antitetanica. Fin qui tutto ok. Ma mentre girovagavo nel forum mi è rivenuta voglia di truciolare (eh si, anche con il freddo) e dunque sono uscito sul balcone per cercare del materiale utile allo scopo. Dato che è circa da un mesetto che ho messo la parte "hobby e stramberie" del cervello in stand-by per i compiti, ho trovato solo il mio raffazzonatissimo tiller in oleandro come pezzo di legno impiegabile all'uso. Complice il fatto che non avevo niente da fare e che mi faceva schifo il pensiero che quell'inutile ma dritto pezzo di legno era solo un tiller ho deciso di giocare con il fuoco e segare allegramente le estremità, preparandomi a truciolare. Un po' di info prima che mi sputiate in faccia telematicamente:
E' bello, oserei dire stagionato (?), ma come tutti sappiamo l'oleandro è tossico se ingerito. Non lo devo certo mangiare, ma la paranoia rimane e il dubbio che si possa morire mentre trucioli un arco non è divertente.
In secondo luogo è secchetto e ha fibre alquanto strane. Non ho idea di come si comporterà allo spacco (non chiedetemi di piallare 2 x 150 ca. cm di legno per fare un ventre, perfavore)
Ora sono allegramente tornato sulla sedia, causa mamma che ha paura per eventuali reazioni del corpo all'antitetanica se faccio qualcosa di movimentato come segare, raspare o tagliare, il tutto inalando simpatiche particelle potenzialmente tossiche.
Quindi, tutto questo per chiedere: me la rischio con l'oleandro?
Scusate la mia eccessiva prolessi nel parlare, pardon, scrivere.
Grazie e ciao!