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bauleviaggiante
Iscritto il: 07/11/2012, 20:09 Messaggi: 66
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Buonasera, so che puo sembrare una domanda stupida e scontata, ma quando tirare cosa vedete, come prendete la mira, che cosa allineate? Premetto che uso un arco ungherese da 50# a 28". Ho usato vari modi per prendere la mira: il primo - sovrappongo la punta della frecca sul bersaglio e in contemporanea sovrappongo la corda alla punta della freccia, poi trazione portando la mano al viso sino a toccare le labbra con il dito medio e rilascio, risultati, pessimi, mirare richiede tempo, l'arco non essendo finestrato deve essere ruotato leggermente per avere gli allineamenti, fare andare una freccia dritta mi viene quasi impossibile, le rosate sono pessime. il secondo - mi è molto piu naturale, alzo la spalla e vedo la freccia sul lato, il cervello immagina una linea che collega la punta della freccia al bersaglio (come se stessi guardando in prospettiva), trazione, mano che non tocca neanche il viso, rilascio nel momento in cui vedo la punta della freccia arrivare fino al riser. Con molto stupore il secondo modo di tirare manda le frecce dove voglio molto piu frequentemente del primo, mi da meno problemi nel mirare man mano che la distanza aumenta e le rose sono molto piu strette (l'ho sperimentato in gara e spesso e volentieri le frecce sono quasi una sull'altra). Qualcuno ha qualche idea, suggerimento, rinnovando la domanda, voi cosa usate per mirare, cosa vedete o meglio come vedete corda freccia e riser quando alzate l'arco, prima e dopo che avete effettuato la trazione. Spero di essermi spiegato, volevo postare un disegno, ma non sono giotto Saluti
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09/10/2013, 19:34 |
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Gorthan
Iscritto il: 27/09/2010, 16:00 Messaggi: 1299 Località: Medio Olona
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Mira? Cos'è mira? Mai mangiata... Scherzi a parte, il tuo primo metodo credo (e sottolineo credo, per mia ignoranza) sia simile a quello usato in Fitarco per il tiro alla targa, ma con altri archi e altre finalità. Già il secondo è migliore, ma non è più mira, ma collimazione. C'è molta gente in Fiarc che ha imparato a fare così negli ultimi anni. Il metodo migliore, secondo me, è imparare ad allineare i segmenti osseo-muscolari di tutto il corpo, o almeno il tronco, in modo più costante possibile, per mandare la freccia esattamente là dove la vuoi. Teoricamente potresti tirare anche bendato e prenderci lo stesso; naturalmente occorre taaaaanto allenamento, possibilmente senza pensare a centrare il bersaglio, almeno all'inizio, ma solo a memorizzare la posizione delle ossa. Detto così sembra che io sia esperto di questo metodo, ma tutte le classifiche delle gare a cui partecipo raccontano una storia diversa (nel migliore dei casi, terzo.... a partire dal fondo ). Ciononostante sono convinto della bontà del metodo e penso che con archi di una certa potenza sia l'unico praticabile. Ora sentiamo anche gli altri
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09/10/2013, 20:10 |
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bauleviaggiante
Iscritto il: 07/11/2012, 20:09 Messaggi: 66
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Con le classifiche ti faccio compagnia io pero sono iscritto in Fitarco da un paio di anni, da noi in sardegna Fiarc ha solo una società. Si penso che il primo metodo derivi proprio dall'utilizzare l'arco nudo nelle gare fitarco Tornado al discorso della mira/collimazione, credo anche io che la posizione sia tutto, essa forse dovrebbe neutralizzire anche il discorso dell'occhio dominante, il movimento quando tiro deve essere spontaneo e dato dalla memoria muscolare, non bisogna pensarci, la maggior parte delle frecce pensate, o non le scoccavo e ripetevo o andavano per conto loro sul paglione. Devo effettuare delle prove effettuando dei tiri in salita e in discesa, in piano collimare ha funzionato molto bene, spero si adatti anche al resto.
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09/10/2013, 20:35 |
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jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
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Bella domanda Sebastian , per risponderti dovrei scrivere o parlare per settimane ( no non tante ma nemmeno poche ) Come dice Gorthan aspettiamo anche gli altri . Prima però facciamo un po di chiarezza a livello linguistico ( pensa a quante relazioni si sono rotte perché i soggetti interessati intendevano significati diversi sulle stesse parole ) Quindi sono certo che stiamo andando su un terreno minato, che la baruffa o il flame sono dietro l'angolo ma cerchiamo di lasciarli lì ( dietro l'angolo appunto ) Provo ad aggiungere i mie due cent sperando che contribuiscano alla chiarezza di significato . Dobbiamo , a mia avviso ovvio distinguere fra mira e collimazione , e dobbiamo riappropriarci di alcuni concetti , e parole che nel tempo hanno perso la loro connotazione originale . "Mira" secondo i dizionari è " il fine cui si tende" In questo senso posso mirare a: migliorare la mia posizione sociale , colpire la palla avversaria, giocando a bocce, per fare punti, tirare un foglio di carta appallottolato "mirando" a centrare il cestino , tirare un sasso ad una lattina vuota . colpire il cerchione di una ruota da auto, posto a una ventina di metri, con una frombola come quella che Davide utilizzò ( pare ) contro Golia ( e posso allontanarmi o avvicinarmi cercando di continuare a colpirlo . Penso di aver reso il concetto , se no parliamone e chiariamolo . Collimare invece esprime un altro concetto , concetto che grazie alla nascita degli strumenti di puntamento delle armi da fuoco si è sovrapposto e confuso col concetto di "mira" ma che è qualcosa di profondamente diverso ( e qualche volta incompatibile . Collimare in balistica esprime l'atto di allineare tre punti : una tacca di mira , un mirino e un bersaglio in modo che , tenendo conto della distanza , delle condizione meteo , dell'angolo di sito e di altro un proiettile parta e colpisca il bersaglio nel punto desiderato . Fin qui ci siamo ? Se non ci siamo ci fermiamo e ne parliamo finché non abbiamo un linguaggio condiviso . alla prossima p.s. Leggo che usi un ungherese , rilascio a pollice o mediterraneo ? In quanto alla finestratura , non preoccuparti, qui usiamo tutti repliche di archi storici in legno o compositi e nessuno è finestrato e quasi tutti sono senza appoggia freccia, e quasi tutti tendiamo ad usare libraggi che vanno dalle 45# alle 80# e tutti tendiamo a colpire il punto preciso che abbiamo identificato nel bersaglio che ma nessuno collima , ( beh quasi nessuno ) E ci divertiamo anche con bersagli mobili, lanciati e/o rotolanti , oppure con bersagli posti a distanze "inimmaginabili" dagli 80 ai 170 mt , o in cima a una pertica di 20 mt ma tirandoci da qualche metro di distanza dalla base della pertica
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09/10/2013, 21:16 |
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bauleviaggiante
Iscritto il: 07/11/2012, 20:09 Messaggi: 66
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Si si, tutto chiaro, a livello di termini, in effetti il lavoro che viene fatto per andare puntare il bersaglio non è collimare perche alla fine non sovrappongo nulla.
Collimo nel momento in cui allineo punta della freccia, corda e bersaglio, ma nell'altro modo quello di cui sto cercando di capire di piu, la famosa linea che ottengo collimando e vista di fuori e non da dietro, viene immaginata e basta, il cervello ricostrisce la prospettiva e ci permette di mandare la freccia dove vogliamo.
Uso l'aggancio mediterraneo perche non ho un anello da pollice che mi vada bene, pero sarei curioso di provare l'altro rilascio, che da quello che ho letto ha vari vantaggi.
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09/10/2013, 22:07 |
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Nitopi
Iscritto il: 13/12/2010, 18:13 Messaggi: 2428 Località: Genova - Prata Veituriorum
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in gare FIARC (li uso un longbow Howard Hill) il metodo che mi premiadi più è allineare il corpo prima di alzare l'arco, e quindi eseguire l'azione di tiro senza barare (cioè senza modificare le impostazioni del corpo) . Di solito non mi tradisce, puindi direi che funziona due volte su tre, nel grosso.... (nella sagoma..)
Con l'arco stiroco che mi sono fatto ultimamente (arco dritto manigliato replica grossomodo di oggetti del IX-X secolo) il metodo più efficace è allungare fin dietro la mandibola con il corpo sporto in avanti. Allineo la freccia (che vedo chiaramente sotto) con il bersaglio. L'alzo ... a muzzo, tanto le storiche sono normalemnte con bersagli vicini o con tiri moooolto lontani .
55 libbre il primo , 65 il secondo.
Ciao Luca
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10/10/2013, 7:25 |
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Tvllia
Iscritto il: 17/12/2010, 17:48 Messaggi: 267 Località: Mvtina
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il mio metodo di tiro PENSO sia questo, perchè di preciso non lo so causa che tutto avviene talmente in fretta che il mio cervello ancora non riesce a rendermi una visione che io possa ricordare e spiegare a voce... : dopo aver incoccato la freccia, abbasso il braccio dell'arco e nel risollevarlo inizio la trazione (lo spingi e tira). Arrivo a protendere il braccio dell'arco in direzione del bersaglio insieme all'asta della freccia che intravvedo sotto di me mentre la mano che tende è quasi al viso. Tendo ancora la corda per arrivare alla bocca, i miei occhi controllano la punta della freccia per vedere se la trazione è arrivata al punto giusto e nel contempo il mio cervello controlla mentalmente la parabola della freccia. Stabilizzo il braccio dell'arco ancora un secondo (quando riesco perchè ancora adesso per il 50% delle volte rilascio subito dopo aver visualizzato mentalmente la parabola o peggio ancora prima) e poi rilascio. Tutto questo penso nel giro di 3-4 secondi (non li ho mai misurati). Rivedendomi in videocamera sono talmente veloce da sorprendermi io stessa dell'eccessiva velocità, mentre quando eseguo mi sembra di impiegarci il tempo che ritengo corretto per il mio modo di intendere il tiro con l'arco "antico". In generale una freccia delle tre (che sono solita tirare in gara) arriva circa dove voglio io, discretamente a bersaglio visti i risultati delle gare a cui partecipo (da metà classifica in su- qualche volta la vittoria ma più spesso il podio) Però realmente io non so spiegare come tiro, avrei bisogno di una ripresa con videocamera tosta da poter rallentare e capire bene cosa faccio. Penso comunque che la maggiorparte dell'azione sia guidata dall'istinto, perchè a parte qualche tecnica imparata con il tempo (spingi-tira - controllo della punta della freccia per capire se sono arrivata all'allungo) il resto è tutta farina del mio sacco (sono autodidatta)
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01/01/2014, 11:07 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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ciao bauleviagiante, anche se son l'ultimo che dovrebbe parlare (non son certo un cecchino!) dico anche io la mia. Non so come tiro, quello che ho notato è che conta molto la concentrazione sul bersaglio e l'allenamento. guardo solo il bersaglio e basta, poi tiro. poi ci son giorni che funziona meglio di altri ma penso comunque che tirare spesso (cosa che non faccio) sia importante. la mira con la punta della freccia non credo sia una cosa utile (anche perchè le mie son tutte diverse) e se si deve tirare in velocità o su bersaglio mobile è meglio affidarsi all'istinto che viene solo da allenamento senza troppo pensare. ciao
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01/01/2014, 18:31 |
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swipon
Iscritto il: 30/11/2012, 16:40 Messaggi: 48 Località: Reggio Emilia
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Personalmente credo che per fare spot con regolarità l'importante sia l'allineamento della "T", il rilascio e la spinta dell'arco. A quel punto ci si può basare sull'immaginare la parabola ideale che percorrerà la freccia o utilizzare un riferimento reiser-mano per l'alzo corretto alla distanza stimata senza la necessità di collimare esattamente 2 punti visivi od utilizzare il falso scopo dove collimerai il tuo riferimento con una zona diversa dal centro del bersaglio in base allo scostamento necessario.
Comunque la collimazione porta forse qualche vantaggio in termini di precisione tra spot e superspot ad alcuni, ma essendo la stessa distanza sconosciuta in Fiarc o nei 3D Fita, credo risulti molto più importante l'allenamento alla percezione delle distanze reali presupponendo un rilascio costante e fluido e mantenendo la "T" altrimenti la mira non serve a nulla...ma è solo una mia opinione.
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02/01/2014, 9:42 |
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ligera
Iscritto il: 30/01/2012, 23:04 Messaggi: 646
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Buonasera O lumi della cordicella el'legnetto... mi interessava approfondire il discorso "dell'alzo a ....muzzo." Cioè voi che tirate come fate a regolare l'alzo? e E baydeuei, chiudere un occhio è meglio o peggio? aloa
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27/07/2015, 20:59 |
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