troppo tempo...a malapena riesco ad aspettare un mese

Bene,
visto con piacere che a qualcuno interessa aggiorno un pò le fasi di costruzione,
e unisco i due titoli ( progetto ambizioso e arrivarci da soli).
Per proseguire la fase di asportazione del legno in un primo momento mi sono lasciato prendere dallo sconforto e " tentato " ho usato il coltello a due mani, ma per poco (Giuro). Poi o cominciato ad arrivarci da solo.
Primo tentativo:
Lama a sez triangolare di selce e mani nude. Si può fare ( con molta calma, e tantissimi cerotti)
Secondo tentativo:
Lama o scheggia di selce infilata in uno spacco non completo di ramo di tasso e tenuta a pressione. Già meglio ma lavorava troppo perpendicolare
Terzo tentativo:
Forcella spaccata per il "lungo " inserimento di lamella di selce a sez triangolare e poi tenuta con mani ma conto di legare con spago e perfezionare lo strumento perchè FUNZIONA veramente. Era fattibile con strumenti di allora.
Quarto tentativo.
Poi contemporaneamente trovo sul web uno strano tipo di coltello come questo
http://www.texasbeyondhistory.net/theme ... s-MB9.html ed era la "mia" idea di sviluppare il secondo tentativo incidendo un pezzo di legno ed inserendo una lama ritoccata allo scopo, e devo dire che fa dei bei trucioloni come il coltello in metallo.
Cosi attualmente sono al punto che si vede nelle foto con calma penso di riuscire a finire il progetto anche grazie alle modifiche fatte alla panca sperimentale di Vincenzo .
Sempre che non lo spacchi prima.
A tal proposito volevo chiedere se vale la pena far lavorare anche l'impugnatura visto le dimensioni.
Comunque lavorare il corniolo è piacevole, ha un buon profumo.
E secondo le vostre eperienze in che posto si colloca come legno da archi?
Ecco le fotine

Metto la foto anche di tutti gli strumenti usati finora.
Riuscite a trovare l'intruso?

ciao Ligera ... il problema è che prima di lavorare così dovresti costruire una panca con gli stessi strumenti ...
non era più semplice farsi un accetta di pietra?
ciao

Infatti le prime due partendo dall'alto sono accette di selce con le quali ho masticato via la prima parte di legno.
Ma risultava difficile anche perché il flettente non teneva botta. Per la panca vedremo la prossima avventura. Certamente influisce sul risultato ma non credo inquini molto ....
e visto che ci sono le chiedo se lavorando il legno da verde non si e' mai crepato. Ieri pomeriggio infatti complice l'occasione ho tagliato scortecciato e spaccato un bel paletto di robinia che poi ho rimesso insieme legando con degli spessori. Adesso pero volevo aspettare una settimana. E' meglio o no ...

Ciao Ligera,

Ti costerà solo dieci bottiglie di quello buono e.... per il fatto di aver confessato spontaneamente te ne abbuono 5.


Secondo me lo sapevano anche i nostri progenitori, ma per alcuni "moderni" non vale visto che ancor oggi affermano che basta una scheggia di selce....

Bene, vedo che hai reinventato la tecnica usata. Guarda questa foto:
e quest'altra:
li chiamano "sickle" ovvero falcetti, ma di falcetti non hanno niente e sono chiaramente dei "coltelli a due manici" per lavorare tronchetti e varie.


Solitamente gli archi piatti protostorici non flettevano nell'impugnatura; vedi holmengard e mollegabet.
A che posto collocarlo nella scala dei legni da arco? per me al terzo posto dopo il, tasso e l'olmo ma comunque sempre prima del frassino. Tanto per curiosità: nello scavo della palafitta di Ledro sono stati ritrovati archi in corniolo, ma il fatto strano è che alcuni pali della palafitta sono in tasso che coabitava insieme all'olmo ed al frassino....
Ciao da Raff

ciao Ligera,
far lavorare l'impugnatura su un arco corto è sicuramente una sicurezza in più, l'importante è che l'arco si pieghi in modo armonico e non soprattutto li.
lavorando il legno da fresco mi è capitato che si fesuri in tronchetti molto piccoli che contenevano ancora il "midollo". non erano comunque fessure pericolose (li uso ancora).
Per la panca si potrebbero studiare sistemi per bloccare il tronchetto alternativi magari ...
per il corniolo posso dire che secondo un mio amico che ne fa, dice che va molto bene utilizzato già da fresco. è uno dei pochi legni di archi preistorici ritrovati in Europa alternativi al tasso e all'olmo.
l'accetta la vedo adesso ... ieri sera non avevo letto ... per farla funzionare meglio bisognerebbe appesantirla in testa in modo da rendere i colpi più efficaci. un metodo è anche quello dell'accetta postata da Raff
ciao

Ciao come procede il lavoro?

con calma farò qualche foto...

Ecco signori
io sono arrivato fin qui.
Adesso chiedo consiglio su come procedere con tilleratura. A me sembra di dover tirar via qualche cosa dove ho messo i pennerelli. La corteccia devo proprio tirarla via? L'impugnatura va bene così? Le nocche le ho fatte con l'accetta grossa mentre il resto con le schegge che vedete
Tutto filologico con la selce e pietra. Uniche due cose sono:
ho imparato che si fa piu lavoro e meglio con un bordo a spigolo di 90 gradi in vece di un bordo tagliente. Lo spigolo della lama non si usura e porta via molto, mentre il bordo tagliente si scheggia facilmente e riga il legno invece che piallare.
l'ascia con la testa piu pesante come diceva magin funziona meglio.
adesso metto le foto e sono al contrario. 1 gli strumenti finali 2 la fase di asportazione 3 arco allo stato attuale