quello dell'elasticità della corda risultante da tot trefoli messi insieme è un argomento che vorrei investigare in modo più sperimentale... siccome ho raccattato un bellissimo palmer in mils... usando il dinamomentro pesavalige che uso per tillerare gli archi... ed una metodologia che mi ero inventato in passato per valutare l'allungamento... dovrei quagliare qualcosa...

Le mie perplessità sono il fatto che con il dacron i fili nella corda si tengono quasi "paralleli" mentre le corde in lino sono molto ritorte...

Misuro e poi vi faccio sapere....

Ciao
Luca

Scusa Nitopi, ma io uso anche corde in lino tipo "fiamminga" e sono , quindi, simili come fattura a quelle di altri filati moderni.
Il limite di rottura per me è dato solamente dal dimensionamento (tot fili per tot libbre ecc ecc).
Inoltre mi permetto di osservare che la maggiore elasticità del dacron rispetto al lino, almeno per quanto riguarda la mia , purtroppo limitata, esperienza sembra rendere meno efficiente l'arco: insomma il lino per quanto mi riguarda, spinge di più (ovviamente a pari numero dei fili).
Altro discorso poi è l'uso del FF: in questo caso la "performace" dell'arco è decisamente superiore.

Una puntualizzazione:
diverse tribù amerinde hanno montato smorzato sia su corde che sui flettenti dei loro archi.
Non posto qui immagini perché già contenute in abbondanza nella stanza del tempo.
Non ho notizie di utilizzo smorzatori da parte di altre culture.
Se volete ne riparliamo lì. ..
Saluti