Yip_Man ha scritto:
........
P.S.Cmq questo argomento lo avevo creato per avere un consiglio e si è finito per parlare di tutt'altro
E il consiglio , anzi la mia esperienza messa in pratica in situazioni analoghe lo avrai .
Prima però devo menarti un pochino
Ma non per quel che hai scritto più sopra ma per il bagaglio di certezze errate che ti porti dietro .
Quindi prendi nel giusto modo quello che sto per dirti , non ti sto menando , ti sto fornendo elementi sperimentali ed esperienziali che , forse, possono aiutarti .
Te le metto qua alla rinfusa :
Cita:
Quando l'arco arriva al limite si sente un repentino aumento della resistenza che oppone.
Errato , la resistenza , anzi l'incremento di carico per pollice di allungo cresce a mano a mano che l'angolo formato dai tips e della corda si avvicina ai 90° ed è esponenziale oltre i 90°
Non ci credi ? la prova è semplice : prendi, o costruisci , un arco corto , 130cm. ( o 51" se preferisci ) con un carico di 40~50 # a 20~22" , oltre i 20" ti sembrerà impossibile aprirlo , se prendi il diagramma di trazione scoprirai incrementi di carico di 4~5# per pollice oltre i 20" di allungo.
Adesso prolunga i tips con due listelli di legno fino a portarlo a ~170 cm. riaprilo e scoprirai che fino a 28 " si apre agevolmente con incrementi di carico di 3# per pollice ( i flettenti urlano e probabilmente una volta allentata la corda rimarrà pesantemente piegato ma ti avrà dimostrato che il legno di per se non diventa duro , non ha stack , dipende solo dall'angolo formato dalla corda e dall'estremità del flettente ( e qui una delle due utilità delle ricurve su un arco in solo legno , l'altra consisgte nel mascherare il "seguire la corda" )
Cita:
Cmq se segue la corda vuol dire che è ancora morbido e difficilmente si rompe in quelle condizioni
Forse , o forse in qualche punto è stato superata la capacità di compressione del legno che si è compattato fino a subirne una deformazione permanente .
Cita:
L'arco si deve abituare a te piano piano.
Errato , sei tu che devi imparare a conoscerlo e ad abituarti a lui
Discutibile anche il fatto di "scaldare" l'arco , se proprio vuoi far penetrare il calore fino al centro è una operazione che dovrebbe durare almeno 90' e rischia di ustionarti le mani per l'attrito .
operazione che peraltro in una fredda giornata invernale avrebbe un effetto temporale di qualche minuto
Lodevole la tua progressione sul numero di frecce ma forse sarebbe sufficente fare 4/5 trazioni allungando progressivamente prima di iniziare a tirar frecce , il fatto che siano preferibilmente pesanti , almeno 10 grn/# e altamente auspicabile.
Poi abbiamo preferenze diverse , al maggiociondolo preferisco olmo , carpino o frassino
E veniamo ai consigli , anzi alle mie esperienze , se possono aiutarti ....
Non conosco la colla di cui chiedi info ma sono andato a cercarmi la scheda di sicurezza , è una vinilica in solvente, niente di speciale .
Se sto lavorando su una replica la soluzione è obbligata , tendine e colla animale , lascio asciugare e dopo spalmo resina di pino sciolta a bagnomaria con essenza di trementina , operazione da ripetere periodicamente e che protegge la patch dalla pioggia e dalla umidità .
Se sto lavorando "a mano libera" la patch sarà in filo di lino e epossidica bicomponente data sul legno , sul filo facendolo passare fra le dita di un guanto spalmato di resina e infine sopra alla legatura
( sono decenni che uso la UHU plus 300kg a lenta reticolazione e se continunano a farla dopo 5 decenni un motivo ci sarà )