ligera ha scritto:
Grazie per l'interesse
nel caso della percussione diretta che peso (minimo) deve avere il pezzo di bosso?
la massa "necessaria" del percussore dipende dalla durezza e purezza della materia da tagliare, ovviamente dalla massa del nucleo e da ciò che si vuole ottenere (ovviamente). Generalmente i francesi (da Bordes, Boeda, Tixier e Pelegrin) utilizzano tronchetti con una parte cilindrica di diametro 7 - 9 cm e lunga 17 - 20 cm con lunghi manici assottigliati. Ma l'abilità vera e propria è basata sulla tecnica di preparazione del nucleo, o meglio del piano di percussione. Per ottenere un sfruttamento sistematico di un nucleo piramidale o tronco conico (cioè riuscire ad ottenere un bel numero di lame omogenee per lunghezza, larghezza e spessore) ci vuole veramente molta abilità.
ligera ha scritto:
e poi io intendevo se si può usare come ritoccatore al posto ad esempio del corno.
avevo inteso altro. Per ritocchi erti puoi anche provare, ma si usura molto velocemente, più del palco.
ligera ha scritto:
La punta n 4 sarebbe una specie di "blunt"?
si
ligera ha scritto:
E se poco importa la materia quali sono in sintesi i fattori piu importanti nella percussione indiretta, a parte il peso , l'inclinazione e distanza dal bordo?
Grazie di nuovo
eh eh la percussione e la pressione indiretta dipendono tantissimo da come predisponi il nucleo e tutto quello che riesci ad allestire per evitare di rompere le lame prodotte, che soprattutto nella percussione indiretta schizzano alla velocità della luce ovunque. (sempre che ti interessi la produzione di lame...integre). La questione critica è sempre il modo con cui blocchi il nucleo. Su questo si potrebbe scrivere un trattato...che non servirebbe a nessuno! vederlo fare da altri su youtube sembra semplice, ma standardizzare un sistema di bloccaggio a cunei che ti permetta a) di avere il nucleo sempre ben orientato e fermo mentre lo riduci progressivamente e b) permettere il distacco della lama senza che essa si rompa... non è esattamente una cosa semplice, ci vogliono tante "ore di volo".
Ogni scheggiatore ha una sua tecnica, la postura e l'insieme dei movimenti (oltre alla forza e alla "mira" nella percussione diretta) sono diversi e peculiari. la massa fisica stessa dello scheggiatore è un fattore da tenere in considerazione! Il movimento della mano (rotazione del polso) e dell'avambraccio, e soprattutto lo "stile personale"del follow through rendono le variabili diabolicamente interdipendenti. Soprattutto (sempre nella percussione diretta) il modo con cui si regge il nucleo con la mano (o ci si appoggia alla gamba, per esempio) moltiplicano all'infinito le variabili. Paradossalmente, gli angoli di incidenza del percussore, punto di impatto del percussore e velocità del colpo diventano meno critici delle variabili che ho descritto prima...quindi la tecnica è quanto di più personalizzabile che esista. Non ci sono dogmi, ma esperienza e conoscenza tacita, tra l'altro difficilmente trasmissibile.