certo taccons,se non capita qualcosa volentieri

Quello che ha ceduto è stato usato nell'arco di un anno con sedute da un centinaio di frecce un paio di volte alla settimana, più una decina di gare Fiarc (da 48 a 72 frecce).
Bac teniamo conto che era un arco da una sessantina di libbre: con il maggio mi si dice che siamo a valori vicini se non al limite delle sollecitazioni ammissibili.
Poi si sa ogni arco e ogni doga ha il suo comportamento e il suo limite....
Fin che è durato è stato un arco superiore, molto reattivo, veloce.... Non posso dire R.I.P. perchè un suo flettente opera ancora egregiamente (ma a libraggi molto più bassi : 45# e soprattutto con tendinatura sul dorso).

allora è durato tanto , in condizioni "storiche" non avrebbe dovuto sopportare tutto questo e magari sarebbe durato più anni , forse hai ragione con meno libbre magari viveva più a lungo.

a occhio e croce ha tirato oltre 10mila frecce un bel traguardo .

Beh 10mila forse è esagerato... ho dato indicazioni di massima, tieni conto che nell'arco di un anno ci sono periodi di stanca, almeno per me (periodo invernale, periodo estivo ecc.) comunque certamente ha lavorato parecchio.

Aggiungo poi che al primo dei due è stato ridotto il libbraggio a 53# (l'amico a cui è stato donato non riusciva a tenderlo....).
Ho poi avuto due esperienze negative in fase di costruzione, proprio quando il carico era ancora troppo alto.
In un caso ho recuperato un flettente che poi ho abbinato al flettente di cui sopra per la realizzazione della Fenice.
In un altro, ad arco quasi completato, sempre in fase di assemblaggio, con carico sulle 60#, si manifestò una crepa sul dorso che mi impedì di proseguire.
Quest'ultimo è diventato poi la base di un progetto al quale sto lavorando ormai da un anno per un arco composito.... ma questa è un storia che condividerò non appena raggiungerò dei risultati (positivi o negativi ).

Ciao Taccons , aggiungi ancora una goccia del tuo sapere , nella coppa dell'ignoranza del sottoscritto. Il citiso ha quindi , un carico massimo ( diciamo 60# ) ,per cui è conveniente stare un 10% inferiori, in modo di trovarsi un margine di sicurezza che "dovrebbe" consentire una vita longevità maggiore al Maggiociondolo ? Non mi dispiacerebbe cimentarmi nel tentativo di un attrezzo in tal essenza ( così incrementerei il numeri di qualità di legni rotti ehh ehh ).
Buona Domenica .
Roberto

Roberto, lungi da me asserire verità assolute!
Posso dire solamente che nei quattro - cinque casi nei quali mi sono cimentato, con archi in citiso di una ben precisa forma, di lunghezza sui 66"-70", ho riscontrato che arrivare alle 60# comporta una notevole percentuale di rischio; probabilmente conviene in tali casi limitare il carico a più bassi valori oppure garantirsi con una tendinatura del dorso (cosa che mi appresterò a fare una volta stagionata la doga sbozzata e in preformatura forzata, ricevuta , come tu sai, il 25 gen u.s.).
Ciao

Va bene Taccons . Qui non si tratta di avere verità assolute e matematiche , si tratta di mettere in campo le proprie esperienze che sono preziose per i neofiti e i PIERINI . Naturalmente si sà che ogni pezzo di legno fa a sè , ma partire già da alcuni concetti base , è fondamentale !!! Comunque la tua Fenice ( se non se ne conosce la storia non di direbbe sia tale ) è "venuta" molto bene.....veramente! L'arco Piemontese ( o Italico ) , insieme al semplice arco bastone è tra i miei preferiti. Non è ancora alla mia portata , ma prima o poi mi butterò nel tentativo.
Buona serata.

E' veramente un bell' arco, complimenti.