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 Segni neri tostatura ventre 
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21/03/2015, 19:17
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Yip_Man ha scritto:
Salve a tutti ho un arco-bastone tostato sul ventre con dei brutti segni neri di tostatura sul ventre,
e vorrei ripulirli senza togliere materiale.
In pratica quando si usa una fiamma gialla la combustione è incompleta e lascia quei segni neri che
sarebbe monossido di carbonio. Si potrebbero togliere almeno in parte rispassandoci una fiamma blu
che sarebbe una combustione completa ma la fiamma blu è molto + calda e rischio di bruciarlo,
rovinando l'arco.
Avete qualche consiglio su come togliere queste macchie nere?

Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore e molto velenoso a respirarlo, non ha niente a che fare coi tuoi segni neri che sono invece prodotti di parziale caramellizzazione/carbonizzazione (come quando si fa lo zucchero caramellato, si passa dal giallo bruno e si arriva al nero quando la carbonizzazione è completa) del legno. Nelle fasi iniziali del processo si formano anche composti bruni di tipo catramoso, che potrebbero in parte disciogliersi in alcuni solventi organici che si usano come smacchiatori - puoi provare con la benzina avio se un po' si scioglie, assorbendo poi con carta da cucina o igienica o con abbondante boro talco; oppure usare uno smacchiatore spray commerciale. Però ci sono poche speranze, temo. Fa' un po' di prove su un pezzo di legno di scarto, tostandolo e poi provando a scolorarlo. Non so chi ti ha detto della fiamma blu; se vuoi bruciare il legno completamente (una volta trasformato in cenere anche le macchie saranno sparite...) allora va benissimo, ma allora addio l'arco...
In bocca al lupo.
Franco


21/03/2015, 19:21
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XFranco
Che il monossido di carbonio sia incolore lo so, però se la fiamma è gialla sulle pentole lascia il nero se è blu, no.
E che la gialla indichi una combustione incompleta e la blu una completa è chimica.
La combustione completa produce solo Anidride carbonica(CO2) e Acqua (H2O)
La combustione incompleta produce anche monossido(CO) altre agli stessi prodotti di reazione della completa.
Quindi questa è logica se quello che la gialla produce in + è monossido il nero è monossido.
Poi se un gas è incolore non è detto che lo sia il corrispondente liquido o il solido.
E poi se leggevi tutto ti accorgevi che usare la blu su un arco per togliere la fuliggine lo avevo gia escluso.


21/03/2015, 22:28
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Yip_Man ha scritto:
XFranco
Che il monossido di carbonio sia incolore lo so, però se la fiamma è gialla sulle pentole lascia il nero se è blu, no.
...
Poi se un gas è incolore non è detto che lo sia il corrispondente liquido o il solido
...

Scusami se intervengo di nuovo, ma noi chimici tendiamo a essere un po' pignoli. La fiamma gialla deve la sua luminosità gialla non alla presenza del monossido di carbonio ma alla contemporanea presenza di microparticelle di carbonio incandescenti, formate nella combustione (es., nella combustione parziale del metano: CH4 + O2 ---> 2 H2O + C ), in parallelo alla formazione di CO e CO2, in rapporti variabili a seconda della maggiore o minore disponibilità di ossigeno. L'annerimento delle pentole con fiamma gialla ("fiamma riducente") è legata alla deposizione delle particelle di carbonio (ho semplificato un po' le cose, in realtà avvengono molte reazioni parallele, con formazione anche di poliolefine nere; il nerofumo è una miscela complessa di carbonio e poliolefine varie a basso contenuto di idrogeno). Comunque, insisto, col tuo annerimento il monossido di carbonio non ha nulla a che fare. Salvo il fatto che è anche lui un prodotto presente nella fiamma riducente. A parità di temperature raggiunte avresti avuto lo stesso annerimento anche con aria surriscaldata in totale assenza di CO.
...
Cosa intendi per CO liquido o solido? Il CO non può esistere in forma liquida a temperature superiori a -141°C, e in forma solida al di sopra di -205°C. A quanto mi risulta inoltre né il CO liquido né il CO solido sono colorati (neri poi no di sicuro).
...
Comunque tutto questo non ha attinenza col problema che hai, ossia come risolvere il problema dell'annerimento. Fosse dovuto a deposizione di nerofumo, ma non è credibile (se vuoi ti posso anche spiegare perché, ma non è il caso di fare una conferenza), sarebbe uno strato finissimo eliminabile raschiando con una lametta da barba, senza neanche intaccare il legno. Purtroppo devo ritenere che siano prodotti di pirolisi superficiale del legno (quella che per semplicità ho chiamato caramellizzazione nel precedente intervento), e puoi solo sperare che sia solo iniziale e la si possa eliminare o con solventi (magari!...) o raschiando la superficie fino a raggiungere gli strati ancora integri.
Speriamo che tu possa risolvere il problema. Il suggerimento di provare a operare su pezzi di legno di scarto prima di intervenire sull'arco rimane valido.
Ciao
Franco


21/03/2015, 23:42
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Ciao Franco.
Si immaginavo che fosse carbonio puro e non monossido ed è vero che ho una conoscenza di base delle combustioni. Ed è vero che avvengono molte reazioni contemporaneamente e mai una sola poi volendo semplificare ci sono quelle + forti(+ probabili) e quelle + deboli(- probabili) quindi si tratta di percentuali.
Mi è venuta un idea per provare ad eliminare quelle patine di carbonio che ne pensi dell'acqua ossigenata?
Magari potrebbe avvenire 2xH2O2 + C --> 2xH2O + CO2 contemporaneamente a H2O2 + C --> H2O + CO .


22/03/2015, 9:25
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de gustibus disputandum non est
nella mia esperienza per asportare completamente i segni lasciati dalla tostatura bisogna
grattare uno o due mm di legno se lo si fa in modo uniforme dal ventre poco ha da perdere l'arco in termini di libbre e comunque perfettamente recuperabili accorciandolo di un paio di pollici

ho aperto con quella massima perchè personalmente la brunitura da tostatura da carattere anche estetico ad un arco .

in alternativa se non posso eliminare le macchie allora un po di camouflage :impregnante noce scuro solo sul ventre
e il nostro archetto somiglierà ad un vero pezzo di tasso .
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22/03/2015, 9:45
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Quoto Franco ,
non è patina ma un principio di carbonizzazione
ed è vero si rischia di ottenere lo stesso effetto anche con una pistola ad aria calda.
La mia arriva a 550° e se non sto attento il legno carbonizza.
per tostare comunque meglio la pistola che la fiamma , e ricorda "nocciola buono , nero no buono"
Io quando tosto arrivo a nocciola carico poi raschietto per chiarire e lascio reidratare per una decina di giorni
se n'è parlato qui


22/03/2015, 9:48
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Yip_Man ha scritto:
Ciao Franco.
Si immaginavo che fosse carbonio puro e non monossido ed è vero che ho una conoscenza di base delle combustioni. Ed è vero che avvengono molte reazioni contemporaneamente e mai una sola poi volendo semplificare ci sono quelle + forti(+ probabili) e quelle + deboli(- probabili) quindi si tratta di percentuali.
Mi è venuta un idea per provare ad eliminare quelle patine di carbonio che ne pensi dell'acqua ossigenata?
Magari potrebbe avvenire 2xH2O2 + C --> 2xH2O + CO2 contemporaneamente a H2O2 + C --> H2O + CO .

Le reazioni che ipotizzi sono "spontanee" in senso termodinamico (come la trasformazione del diamante in grafite), ma nella realtà non possono avvenire, per ragioni cinetiche, per lo meno non in condizioni normali (ad altissime temperature e pressioni avverrebbero; ma di gran lunga prima di ossidare il carbonio, l'acqua ossigenata reagirebbe con il legno sano). E' però possibile che un po' di schiarimento avvenga sulle parti debolmente "nocciola" perché molti dei composti colorati che si formano col riscaldamento sono poi facilmente aggredibili da parte degli ossidanti. Non ci spererei molto, però. Tra l'altro, l'acqua ossigenata che trovi normalmente in farmacia è parecchio diluita. Potresti se mai provare con la candeggina (soluzione di ipoclorito di sodio), ma la speranza è poca anche in questo caso, e poi comunque dovresti lavare via bene il tutto, cosa non facile perché il prodotto resterebbe assorbito dal legno. Al solito, le prove si fanno prima su un pezzo di legno da gettare, non direttamente sull'arco.
Ciao


22/03/2015, 11:02
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Ho usato della comune acqua ossigenata e si è schiarito e in alcuni punti è sparito il nero, poi ci ho passato una leggera passata di carta vetra fine e poi di nuovo un po di acqua ossigenata, cosi facendo sono rivenute fuori le venature e il nero è rimasto solo in alcuni punti, le libbre non sono calate e l'arco è molto + bello.
Ora gli ho dato un po di grasso di maiale per ridargli un po di protezione.


22/03/2015, 19:22
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