Una curiosità sagittale, cosa è meglio per reidratare il legno di olivo?

Prendi quello che ti dico con il beneficio di inventario dal più ignorante degli ignoranti... Il legno di olivo di suo a mio avviso è un legno grasso ovvero nonostante la sua tenacia anche lavorato mantiene nelle sue fibre una certa oleosita naturale... Ma per essere più esauriente ti allegò quanto segue

Il legno di ulivo ha la tessitura finissima, è durissimo, è compatto ed omogeneo, ed è resistente al tarlo. Ha la fibratura tormentata ed irregolare. Ritiro elevato. Nervosità medio-alta. Peso specifico medio al 10% di umidità: g/cc 960. Durezza Brinell kg/mmq 4,8. anka kg/cmq 1100. Profondità media di impronta: 169. Valore medio ritiro (relaz.): 1,5.

Strutturalmente il legno di ulivo è costituito da: 50% di carbonio, 42% di ossigeno, 6% di idrogeno, 2% di minerali - azoto - pigmenti.

La stagionatura del legno di ulivo

Il legno di ulivo nell'albero di ulivo contiene una quantità di acqua che in alcuni casi po' arrivare al 75% del suo peso umido. Dopo il taglio e la riduzione in tavole, esso perde gradatamente la sua umidità iniziale fino a equilibrarla con quella dell'ambiente in cui viene a trovarsi permanentemente. Durante questo processo di essiccazione il legno di ulivo subisce notevoli variazioni di volume per cui è impossibile usarlo come materiale da lavoro prima della sua adeguata stagionatura. L'essiccazione del legno è la somma di due fenomeni: la prima, la circolazione dell'acqua al suo interno fino a equilibrarsi in tutte le sue fibre; la seconda, l'evaporazione dell'acqua influenzata dai fattori ambientali. L'essiccamento all'aria aperta del legno di ulivo è la pratica più semplice e più antica, essa consiste nell'esporre all'aria libera, riparato dalla pioggia e dal sole, il legno di ulivo fino al raggiungimento di quel tasso di umidità per cui risulta in equilibrio medio con l'ambiente circostante. Il buon esito di questa pratica dipende: dalla cura con cui viene accatastato il tavolame, dalla disposizione delle cataste nel deposito e dal terreno sul quale queste vengono erette. Oggigiorno esistono particolari forni per accelerare la stagionatura in qualunque periodo dell'anno, però presentano qualche inconveniente: una eventuale leggera modifica nel colore e il pericolo di rovinare una forte quantità di pezzi per errori di condotta del processo di essiccamento. Inoltre si spacca molto più facilmente se non trattato appositamente con una laccatura speciale. Per questo motivo è molto importante lavorare solo con legno di ulivo seccato naturalmente sopratutto se viene trattato solo con olio di oliva

Analisi accuratissima, grazie! ti spiego: il mio è un tronchetto di 5-9 cm di diametro e l'ho assottigliato pochissimo SR non alle estremità, ovviamente da stagionato, appena l'ho scortecciato ha cominciato a fessurarsi, addirittura appena ho provato a fletterlo un pó ha leggermente scrocchiato e le fessure sono aumentate ma non si è rotto, anzi!! È come se si fosse assestato, a questo punto ho pensato di farlo reidratare un pó con qualcosa, l'olio di oliva me lo hanno sconsigliato mentre l'olio di lino pare non lo gradisca, al momento è ricoperto di strutto ma anche questa soluzione non è che mi convinca molto

Considera che sei partito da materia stagionata...quello che ho postato l ho iniziato a lavorare dopo circa quattro mesi dal taglio e piano piano l ho assottigliato man mano equilibrava idratazione...più assottigli e meno sono le probabilità del crack meno stress meno forza...poi mi dicevi lungo due metri ovvero belle leve che ben sopporterebbero asportazione controllata... Oramai le fessure ci sono a mio avviso più che idratarlo dovresti tentare di equilibrarlo cautamente e rinforzarlo la dove sono le fessure... tuttalpiu fai qualche foto che si prova a vedere e capire come eventualmente intervenire

OK. Appena sono sul PC modifico e pubblico qualche foto, modifico nel senso di adattare le dimensioni naturalmente.

Aggiornamento lavoro, siamo arrivati alla seconda fase ovvero laminazione in vetroresina...

Ho un po di perplssità:
1,54m con un manico a vedrsi statico per almeno 20cm arriviamo a due flettenti da da 67 a cui togliamo almeno un paio di cm per i bischeri e siamo a 65cm,
hai provato a fletterlo anche solo a terra?
aggiungi che stai usando con un legno tosto e oleoso...
Terrà la vtr? Ma lo bnredi intorno o metti solo rinforzo divtr sul dorso?

Interessante sperimentazione, seguo la costruzione,
in bocca al lupo

Ciao Manx, perplessità condivise, ho provato a piegarlo da terra flette ma non in maniera generosa, la mi idea era rivestirlo si sul dorso che sul ventre, per dargli più gioco in flessione pensavo di assottigliare ancora un po i flettenti e la grip...per corto e corto...e sto procedendo con molta calma per ridurre al minimo gli errori di valutazione sulla struttura, il legno è duro ma flette, non è certo interpretabile quanto poter osare nelle flessioni....

Buonasera a tutti, per gli afecionados del progetto lavori in corso eccovi l' ultima lavorazione