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 Mira 
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Iscritto il: 30/06/2010, 13:12
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ligera ha scritto:
e
E baydeuei, chiudere un occhio è meglio o peggio?
aloa

Dipende :roll:
Se collimi , allinei tre punti ecc . ecc ecc. come dicevo sopra , e sopratutto se conosci la distanza
( tipo fitarco o comunque canone vittoriano ) chiudere un occhio aiuta eccome :lol:
Però , se la distanza non la conosci , diciamo con una approssimazione di 50 cm . , chiudere un occhio ti preclude la visione stereoscopica e ti priva di una serie di , come possiamo chiamarle , competenze mentali ?
E sono queste che ti permettono di intuire la distanza , farla interagire con l'esperienza e la conoscenza della propria traettoria con "quella" atrezzatura , di visualizzare la sovrapposizione della propria traettoria con il centro del bersaglio , qualunque esso sia , e di colpirlo , nello spazio ma nel caso di bersaglio ( o di arciere )
in movimento , anche nel tempo .
Spero di non averti incasinato troppo .
P.S.
Ci sei a "Sagittando dal Vivo" magari si potrebbe approfondire il discorso .


27/07/2015, 22:03
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e per l'alzo?


28/07/2015, 14:41
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Località: pozzo della ignoranza
ligera ha scritto:
e per l'alzo?

vale la stessa risposta precedente .


06/08/2015, 21:07
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Cita:
Premetto che uso un arco ungherese da 50# a 28"


Unni e Magiari stringevano tutto su un puntino nel bersaglio,
occhi, cervello, cuore ma soprattutto l'animo puntano all'unisono il puntino,
lo vogliono, lo pretendono, è loro e lì andranno a conficcarsi!
cordinazione del corpo e fattori esogeni (vento, ostacoli, peso freccia, carico arco, central shooting...) semplici conseguenze automantiche,
la punta della freccia guidata automaticamnete dal tuo IO sà già dove andare,
e partiva solo quando le scapole si toccavano perchè più di così fisiologicamente non potevi aprire.

Vi capita mai di sentire che avete colpito in pieno il bersaglio anche se la freccia non è ancora arrivata?
Il tiro perfetto "forse" è dentro di noi,
freccia, arco, muscoli e centro sono l'esteriorizzazione :roll:

(ot: costruire un arco è tirar fuori dal legno quello che abbiamo dentro di Noi )


10/08/2015, 14:17
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Iscritto il: 30/01/2012, 23:04
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Ma si! Ma che belle parole!


10/08/2015, 21:44
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Ultimamente sto provando anche a tirare guardando solamente il bersaglio, la freccia la vedo a mala pena con la coda dell'occhio, allungo fino all'oreccio e non ho mai punti fissi :) e la cosa non va per niente male :)


23/09/2015, 11:54
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piu o meno anche io (solo che arrivo all'angolo della bocca ) ma il problema ( non approffondito) è regolare l'alzo forse anche in base alla stima della distanza. Cosa tra l'altro non sempre facile. Se vedo che sarei arrivato giusto se avessi alzato un po moi viene un po il nervoso.....


23/09/2015, 19:01
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Tocca il bersaglio con la traiettoria della freccia che hai sull'arco in trazione, e scocca.


21/10/2015, 20:18
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Ecco anche la mia.
In breve, se no vien fuori un libro.
Parlo di archi da guerra.
E di frecce da guerra, purtroppo non sempre esattamente uguali, il che è un grosso handicap rispetto alle pronipoti moderne (se proprio invidio qualcosa ai moderni e la stabilità dei materiali di sintesi delle frecce).
In questi archi, non puoi stare in attesa ad arco aperto per troppo tempo. Se esageri la freccia va sempre male.
Il primo obiettivo da raggiungere è quindi avere sempre a posto i tuoi riferimenti.
Diciamo che la ripetitività del gesto è assodata al punto da ottenerla anche variando il gesto, altrimenti i secondi con l'arco aperto li hai bisogno per trovare i riferimenti e qui non si può .
Se cerchi la precisione non andare all'orecchio e oltre, disallinei troppo rispetto la linea visiva.
Dovrai imparare a strappare lo stesso e senza dare scosse, ma lasciamo perdere la scoccata se no finiamo off topic.
Gli occhi ti servono tutti e due, perché non sai esattamente cosa ti succede intorno, anche se hai di fianco compagni, devi tenere d'occhio il resto.
C'e' un breve momento di buio appena prima della scoccata, dove esci dal tempo e dallo spazio.
Li possono tagliarti in due e non te ne accorgi.
Ecco... è bene minimizzare quel momento allo stretto indispensabile, frazioni di secondo e non quattro o cinque secondi.
Il fatto di tirare comandato leva da quest'impiccio.
Chi comanda i tempi li conosce bene.


C'e' il tiro sopra mano.
Qui funziona la regola del puntino che ti hanno già descritto.
Anche perché non puoi fare diversamente perché la punta è molto sotto al bersaglio.
C'è di buono che tiri vicino ed è meno facile sbagliare.
Vogliamo chiamarlo istintivo?
Va bene. Purché uno abbia padroneggiato la tecnica come ho detto sopra, sta bene chiamarlo così.
Qui non si parabola certo.

C'è il tiro sopra mano.
Viene prima di quel che credi, se usi punte da trecento grani.
Qui la punta viene in collimazione col bersaglio.
Le distanze aumentano e se ci vuoi prendere, beh, lascia perdere chi teorizza di istintività e bada a prendere.
Se la punta non è il linea col bersaglio, non ci prendi.
Alzo a caso?
Non esattamente .
La distanza generalmente non la sai e non è detto che tu sia sempre fermo, per cui i vari sistemi di triangolazione non funzionano. Quelli della guerra usano una sorta di gap shooting, che si tara di solito con la prima freccia.
Se guardi gli arcieri in battaglia, di solito la prima freccia è bassa. La seconda è a segno.
Ogni arciere tara il proprio arco su quanto è bassa la prima freccia.
Al contrario dei cacciatori, noi possiamo buttare via la prima freccia.
Quindi si alza la punta rispetto al bersaglio coerentemente.
Forse qualcuno era convinto che il tiro da guerra fosse privo totalmente di punti di riferimento.
Su cento arcieri forse c'è n'è uno in grado di fare così.
Devono prenderci anche gli altri novantanove meno brillanti.
Ho il sospetto che il punto di ancoraggio sia stato portato dal petto al viso, proprio per rendere l'arciere preciso nel tiro sottomano.

Il tiro a parabola
Qui il bersaglio e fuori dalla visuale.
La collimazione te la scordi. Di conseguenza anche la precisione.
Non è detto che siano sempre tiri a grandi distanze, semplicemente si vuole colpire a pioggia.
Conta il vento, perché la traiettoria è luuuuuuunga.
Per questo occorre buttare via una seconda freccia, che ti dice non tanto quanto dista il bersaglio quanto invece come sposta il vento a destra o sinistra del bersaglio.
All'arciere da guerra in questo caso servono tre frecce per andare a bersaglio.
Si tratta di un tiro che oggi si pratica poco per via dello spazio.
Non serve a niente praticarlo con le flu flu perché hanno una traiettoria che non ha alcuna parentela con le frecce da guerra.
Credo che la tradizione di contare le frecce a multipli di tre venga da qui.


19/07/2016, 0:03
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Iscritto il: 12/06/2016, 8:06
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Sorry, il secondo è ovviamente sotto mano.


19/07/2016, 0:06
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