ciao a tutti,
in curiosità ho girato intorno agli archi corti dell'ovest americano, di cui si legge in resoconti dell'epoca, non meno interessanti dei fratelli maggiori...Alexander Henry ne fa una descrizione intrigante .
Ne ho uno.. e mezzo, non da intendersi repliche, solo archi di quel genere ottenuti con quanto in possesso, volutamente al momento non prevedo decorazioni (bellissime su gli originali), in interesse solo alla tecnica costruttiva ed al comportamento .

uno è in osage, meno di 120cm tutto e relative frecce... due strati di tendine di cervo, puntali riflessi e...picchia sodo ; sulla lunghezza delle frecce ho tirato a indovinare..sembrerebbe però fossero state più lunghe.
Tra i legni per aste appare popolare il sambuco , essenza con la quale avevo già avuti incontri ravvicinati..

L'altro è in opera, alla immagine sia a legno nudo che, accanto ad una doga ancor più corta, con il primo strato in tendine; è in ciliegio da ramo ( mai adoperato sinora, quindi ogni esperienza è gradita ) , riflesso asciugando un paio di mesi in posizione, ha terminali angolati, la impugnatura è posizionata da consentire il punto di appoggio della freccia al centro, lunghezza 1 metro.

buon legno questo ciliegio...peccato che esperienze condivise non ne ho udite, comunque praticamente terminato è...

un arco inciliegio lo aveva fatto santopino ma non cosi corto

bell'archetto, complimenti
Cigliegio, cigliegio selvatico, blackcherry o chokecherry sono spesso affini e nelle varietà spesso è difficile capire cosa si sta realmente rosicchiando, non quanto l'hichory viewtopic.php?f=30&t=2604#p37721 ma comunque erano abbastanza utilizzati da alcune tribù amerinde:
i Blackfoot usano chokecherry e li fanno lunghi dai 45'' ai 50'', con leggera riflessione sull'impugnatura e ventre ovale,
non sempre tendinati.
Ne ho in programma uno per il prossimo inverno, se mi viene bene li possimo confrontare
http://www.primitivearcher.com/smf/inde ... #msg176747
ciao

ah...consigliatissima a detta dei colleghi americani la tostatura su questi legni rossicci

Ligera: ne facevano anche di 30" (76 cm...)
Manx: è legno recente frutto della tromba d'aria di Marzo passato, il più degli spezzoni (rami) purtroppo ha fibra avvolta da fare un giro completo in 140 cm...difficile cavarne qualcosa, oltre che si rivela pure essenza già di per se tignosa da lavorare...questo è domestico non wild.
Regge molto la compressione, sembrerebbe indicato anche per backwards
Tutte giuste le tue osservazioni, un confronto comportamentale sarebbe simpatico ed interessante

potrebbe effettivamente essere proficua...considerando lo spessore relativamente ridotto in questi archi cortissimi dalla curvatura continua...non di meno potrebbe accentuare nervosità ad un legno già di per se resistente in quelli più lunghi
ciao

se togli alburno e tieni solo durame la tendinatura ti aiuta a salvare il dorso senza esser troppo meticoloso nel scendere di anello e stare sullo stesso,
inoltre consente aperture maggiori a parità di lunghezza e sopratutto in presenza di riflessioni,
la tendinatura è poco indicata in caso di umidità

eh, ci fosse il durame , quello scuro nei rami si vede col lanternino e magari va via nella lavorazione, tuttavia la fibra chiara è buona e soda, non è alburno... anche troppo, come dicevo non è un legno comodo ...bisognerebbe avere un tronco per il durame...tuttavia nella considerazione che i legni erano splittati dalla pianta viva coi cunei, forse il durame non lo vedevano neppure gli indiani.
Purtroppo verso la umidità su questa tipologia d'archi c'è poco da fare, meno tenerli all'asciutto; non v'era in uso protezione e la decorazione, su fondo a base di colla animale, non risolveva certamente il problema .
Non a caso "gli indiani Siouan, che hanno raramente in uso archi rivestiti in tendine, li considerano archi femmina in quanto belli ma troppo delicati, non stabili nel tempo( ...atmosferico ?) e così via" .
ciao

terminato !...meno la fasciatura di un puntale, scocciava togliere la corda...poi si farà