Oggi ero in macchina con un vecchio amico con cui mi capita spesso di lavorare. In un momento silenzioso in cui ognuno pensa ai fatti suoi mi viene in mente così senza ragione la parola “cicisbeo”.
Dopo 5 secondi il mio amico con tono scherzoso mi chiede
“se fossi vissuto in un'altra epoca ti sarebbe piaciuto fare il cicisbeo?”
“ma mi hai sentito?” (ero sicuro di non aver parlato ma con l’età che avanza non si sa mai)
“no perché hai parlato?”
“no ma perché me lo chiedi?”
“così … è una parola che mi è venuta in mente sta mattina”

Cicisbeo non è una parola di uso corrente e che sia una semplice coincidenza mi pare strano quindi credo che si tratti semplicemente di telepatia … ma allora esiste!
Pare che la usino anche gli animali specie quelli che vivono in branchi … forse gli uomini primitivi la usavano anche loro … forse alcune conoscenze si sono trasmesse attraverso i continenti per via telepatica? …
Si lo so … parlo troppo … ma è colpa del Manx … è lui che mi ha risvegliato
Ciao!

Ciao magin, mai sentito parlare di messaggi subliminali? Sono quei piccoli messaggi, sovente usati nelle pubblicità, quasi non percepibili ad occhio nudo, spesso non li vediamo ma il subconscio sì e li registra e metabolizza senza che ce ne rendiamo conto, magari quella parola l'avete letta da qualche parte oppure la radio passava una canzone di Caparezza, "Galileo" mi pare si chiami, in cui in una rima passa quella parola, chissà...

In quanto all'istinto animale, Carlos Castaneda parlava di "conoscenza silenziosa" ma qui il discorso si farebbe troppo lungo

ciao Ziomassimo, bè ... escludo nel mio caso influenze di radio o simili (io non ce l'ho e in macchina l'aveva tenuta spenta). Lui diceva che era una parola che gli girava in testa la mattina (forse si per influenza di radio o altro). La cosa strana è che in un momento di quiete mentale mi è comparsa a me la parola e subito dopo lui mi ha fatto la domanda. Forse è dovuto al fatto che ci conosciamo dall'asilo e magari in qualche modo a volte siamo sintonizzati sulle stesse frequenze.
Sono andato a curiosare in internet ed ho trovato l'informazione che tra gli aborigeni australiani, quando i cacciatori catturavano un canguro al villaggio lo "sentivano" e "festeggiavano" ma ovviamente non so quanto attendibile possa essere. Comunque trovo la questione interessante perchè fenomeni del genere penso siano comuni a tutti e magari qualcosa di vero c'è ...
ciao!

Lo stesso fenomeno è stato osservato da Van Der Post tra i boscimani del Kalahari....
Jung, assieme ad un famoso fisico suo coevo, scrisse un interessante libricino su questo fenomeno che lui chiamava sincronicità.... il discorso è affascinante e ci sarebbe parecchio da dire!!!

Beh, io ho dato delle risposte razionali ma non escludo neanche il tuo discorso sulla telepatia oppure "assonanze mentali", ti racconto una cosa al riguardo: io e la mia compagna abbiamo caratteri totalmente diversi ma dalla prima volta che uscimmo insieme si è verificato un fenomeno assolutamente identico al tuo, TENDIAMO A PENSARE LA STESSA COSA NELLO STESSO MOMENTO! Succede spesso e ce ne meravigliamo sempre, ora non voglio fare il romanticone dato che non esistono persone più diverse di me e lei ma è evidente che può succedere

Concordo con Albert Einstein quando affermò che l'utilizzo limitato al 10-15% delle nostre capacità mentali limita potenzialità inespresse
Forse solo in condizioni eccezzionali, particolari o straordinarie qualcuno riesce a rubare una goccia extra in percentuale
e gli altri non riescono a spiegarlo razionalemnte.
Mi sto concentrando @magin....
vediamo se ti arriva

"Una notte passavamo per una lunga e sordida strada
nelle vicinanze del Palais Royal. Immersi ciascuno nei
propri pensieri, da almeno un quarto d’ora non avevamo
pronunciato sillaba. A un tratto Dupin venne fuori con
queste parole:
– È molto, molto piccolo, è proprio vero; starebbe
meglio al Théâtre des Variétés.
– Non ci può essere il minimo dubbio, – replicai senza
pensare e senza sulle prime osservare (tanto ero assorto
nelle mie riflessioni) il modo straordinario con cui
le sue parole si adattavano ai miei pensieri. Un momento
dopo, tornato in me, fui profondamente stupefatto.
– Dupin, – gli dissi gravemente – questo sorpassa il
mio intendimento. Non esito a confessarvi il mio stupore;
riesco appena a credere a me stesso. Come avete fatto
ad indovinare che stavo pensando a...?
E mi fermai per assicurarmi al di là di ogni dubbio se
veramente sapeva a chi pensavo.
– ... A Chantilly? – disse lui – e perché v’interrompete?
Non stavate pensando che la sua piccola statura lo
rende inadatto alla tragedia?"...
E' un estratto da I delitti della Rue Morgue di Edgar allan Poe. Di seguito il protagonista spiegherà l'itinerario mentale che l'ha portato a capire i pensieri del suo compagno... Lo trovo un po' pretestuoso, però intrigante. Mi sembrava in tema