vi butto li questa foto


questo è un alberello che ha visto il fuoco da vicino, la parte esposta al calore è morta , la parte opposta
invece è viva e ha ripreso a crescere se ne ricavassi un arco avrebbe un ventre stagionato e un dorso fresco verde,
cosa che non ho intenzione di fare , dal punto di vista dell'elasticità tuttavia è qualcosa di davvero interessante.
forse forse che i nativi cercassero alberelli del genere?

Certo che è un caso unico: io non ne ho mai trovati.

riporto più o meno a memoria quanto si diceva in un documentario sui nativi in canada , erano soliti incendiare sistematicamente aree boschive per tenere pulite le radure dove cacciavano i grossi ungulati
quindi fenomeni del genere potevano non essere poi tanto rari,
il legno della foto è proprio negato per gli archi in quanto trattasi di acero campestre sennò era già andato ,
è solo uno spunto .

Ho sperimentato la tostatura del ventre su:olmo. robinia, nocciolo, sambuco.
Su tutte le essenze ho ottenuto sostanziali migliorie; specialmente sulla robinia.

la robinia non è gia tosta di suo?

La robinia è gia tosta di suo, ma ha un piccolo problema; é delicata in comprensione e tende a formare crepe da pressione.
Con la tostatura del ventre migliora la resistenza.

questo fatto è vero l'ho osservato anch'io , è un legno molto ostico da lavorare e stagionare per lo più uso solo robinia morta con alburno marcescente, non l'ho mai tostata .