figurati @Roberto,
del resto sono gli intenti che anni addietro hanno animato me e @jeval e ci hanno spinti ad aprire
SAGITTANDO.itallora vado avanti con le foto:
faretra e portaarco chiusi:
aperti
nel particorlare
(scusate se non ho ancora finito di costruire un bel set di gallesi da 1/2 pollice in frassino con punte a quadrella frogiate da me
ma sono già all'opera
)
L'ho usato per parecchio durante l'estate anche nel Biathlon
viewtopic.php?f=36&t=2050e ritengo sia un ottima faretra da trasporto,
generalmente la trasporto sulla schiena bloccando le punte sotto la cintura dietro come sull'arazzo
http://hastings1066.com/bayeux28.shtml (discussione trattata già qui:
viewtopic.php?f=26&t=95 ),
però così è difficile estrarle e impossibile riporle,
per estrarle slego il nodo della fettuccia in alto e lo lego da una parte alla faretra e dall'altra alla cintura,
se non vi è chiaro appena posso posto una foto.
Dopo averla ricostruita come avete visto e testata per mesi in corsa e tirando,
ritengo sia stata usata dagli Inglesi come razione personale di frecce in caso di imboscata o giù di lì,
perchè il grosso del munizionamento con le sacche in pelle di ovino da 200-300 frecce venivano depositati solo prima della battaglia davanti alle linee di arcieri;
penso, ma non ne son sicuro e son qui a discuter con Voi, che un portafrecce così veniva realizzato alla buona magari riciclando una manica di camicione o una gamba di braghe con l'intento principale di:
- preservare gli impennagi dall'umidità (una delle poche faretre con penne e cocche chiusi sotto al telo)
_ e dalla frizione tra di esse (la parte fondamentale è sicuramente il separafrecce in cuoio )
_ e di consentire all'arciere di portar con se una razione di frecce minima costituita da due dozzine: troppe per una nostra gara di tiro di campagna ma poche per farci una guerra nel medioevo
Cosa ne pensate? Resto apertissimo a critiche suggerimenti considerazioni
ciao