bac ha scritto:
sicuramente vale la pena il sorbo è un legno denso ed elastico , ci si può ricavare un arco col metodo classico cioè asportando materiale dal ventre e lasciando intatto il primo anello ,
personalmente lavoro anche il legno fresco di taglio con l'accorgimento di ingrassarlo tutte le volte che asporto materiale per renderlo flessibile e bilanciato.
Ho seguito i consigli del forum e dopo un primo archetto in nocciolo sto lavorando a questo sorbetto(allego foto).
Le misure sono 176 cm senza corda. La sezione è a 'D' con spessore dal centro 1,5 mm a degradare fino a 1 agli estremi dei flettenti. La larghezza 4 cm al centro e 1,7 cm all'estremità. Dato che sono riuscito a rompere il gemello più piccolo( la parte superiore del tronchetto originale diviso in due ) con questo ci sto andando più cauto. Volevo sapere fino a che punto spingere la curvatura.E se è opportuno misurare il libraggio per farsi un idea oppure è meglio andare a naso? La distanza massima ottimale per un arco del genere tra l'incoccatura della freccia e il massimo del ventre quale potrebbe essere? Scusate le domande a raffica ma sono completamente digiuno della dinamica delle forze in gioco e non vorrei incorrere in un'altra rottura. Prima di metterlo sul tiller ho ingrassato energicamente l'arco con olio di semi e cera d'api per renderlo più malleabile( dallo stock fatto dal gemello mi è sembrato che il sorbo sia un legno elastico ma molto "vetrigno". Un ultima domanda: lasciare l'arco per qualche tempo ( tipo 1/2 ora) sul tiller può aiutare a distenderne le fibre e ad abituarlo a piegarsi gradualmente prima di passare alla tacca successiva?
Grazie in anticipo per le risposte.