Buonasera,

Grazie per il consiglio, proverò a capovolgere l'arco. Con e senza impugnatura in pelle, vi comunicherò i risultati, sulla corretta discussione.

Federico

un'altra questione cruciale :
secondo voi nel nostro continentino europeino il serving alla corda lo facevano nell'anno mille e seguenti o è una stregoneria moderna?

ciao Bac, per quello che ho potuto osservare sui dipinti non si nota. io all'inizio lo facevo poi mi sono accorto che le corde tendevano a rompersi per usura sempre in altri punti (di solito in prossimità del nodo inferiore) per cui non lo faccio più.

ciao!

Ho sempre un po' sorriso su questo discorso dell'impugnatura, perché è un po' emblematica di come spesso affrontiamo i problemi sul passato, complicandoci la vita. Un recente post me lo ha fatto venire in mente di nuovo.
Segno che suscita ancora discussione tra i filologi.
Io non lo sono.
Allora lessi il topic, ma non ero iscritto.

Sapete tutti che un arco lungo troppo piccolo di diametro balla in mano e si fa fatica a tenere fermo.
Le frecce poi vanno un po' dove vogliono loro.
Ora vi dico le mie riflessioni in materia, che sono dettate solo dall'uso continuato.

Se un arco lungo s'impugna bene, si usa così com'è.
Se balla in mano, ci si mette un'impugnatura.

Chissà come avranno fatto nel passato....

ciao Oliviero, credo che semplicemente non si ponevano il problema. per esperienza personale ho fatto anche archi sottilissimi oppure quasi piatti anche all'impugnatura ma ci tiro lo stesso senza problemi. ciao

Bhà....gli yumi sono archi lunghi trenta centimetri oltre i 2m e di solito il Nigir è costituito da un avvolgimento di pelle finissima e intorno corteccia tipi vimini. Lo spessore aggiunto non è granché se consideriamo che il polso pare lo debbano spingere in avanti e piegarlo indietro, mentre in un tiro mediterraneo quasi basta contastare la forza dell'arco appoggiandone il ventre al palmo.
Se ci limitiamo a quelli comunemente chiamati longbow: l'impugnatura nei reperti post rinascimentali c'è eccome e che impugnature
Sapere se in qualcuno su quelli prima di Otzi fino ai Marry fosse presente una qualche impugnatura in pelle/cuoio o altro materiale biodegradabile e che quindi tempo e corrosione ha consumato al punto di non permetterci di vedere potrebbe essere ma.....
Consideriamo il fatto che "pochissimi" sono gli archi di questi tipo con diametro impugnatura inferiore a 25 mm. Se verifichiamo le misure dei ritrovamenti, perché prendi che non bastava punzecchiare un bersaglio con poca spinta, e 1 pollice anglosassone per una mano normale costituisce già una buona presa.
Aggiungiamo che molte tribù americane o popolazioni asiatiche utilizzavano impugnatura forse indispensabili su un tedinato o su un composito che non apprezza il sudore della mano dell'arciere e che la riscoperta dell'arceria come sport dagli anni 30-50 fino ad oggi è avvenuta negli Stati Uniti con i padri Hill ,Bears....e che il modello che avevano in mente erano archi amerindi o Britannici del '700-'800 con libraggi ora definiti "convenzionali" possiamo capire perché alla totalità delle persone che si cimentano a costruire un arco ritengono una volta finito e funzionante e con potenza inferiore anche a 50# che sia necessaria una qualche impugnatura.

L'arco europeo in tasso semplice pre polvere da sparo, spessissimo costruito con maniglia di carico, molto di rado con cornetti alle estremità, quasi sempre bello "tosto"
mai! a meno di essere smentito archeologicamente aveva impugnatura.

Attenzione, io non parlo di cosa succedeva allora.
Io parlo di cosa mi succede oggi con archi superiori alle sessanta/settanta libbre se li adopero significativamente.
Ciò non significa tirare trenta frecce, significa usarlo almeno per un ora o due.

Se l'arco si impugna bene, la pelle all'impugnatura è inutile.
Anzi, è fastidiosa.
A questi miei archi, onestamente mANx, un po' di sudore non gli fa un gran danno.
Dagli un po' di cera di tanto in tanto e.seguiranno la corda prima di vedere le temute abrasioni.

Se l'arco non si impugna bene, invece, a lungo andare mi strappa i calli della mano dell'arco.
Cioè quelli che si sviluppano nella parte interna della mano, diciamo all'altezza delle nocche (che stanno però ovviamente dall'altra parte della mano).

Magin, buon per te se non ti succede!
Non amo sporcare i miei archi con ammennicoli inutili e rinuncerei volentieri ad aggiungere uno spessore non necessario.
Devo però notare che tutti gli sportivi che impugnano oggetti troppo sottili per un lungo periodo di tempo (archi, spade, racchette da tennis, da Ping pong, ...) tutt'oggi si comportano come me.
...spessorano, un po' in tutto il mondo per migliorare l'impugnatura.

Ci interessa usare bene i nostri strumenti, la filologicita' ci interessa di meno.
Credo fosse così anche allora, per semplice buon senso.
(Cosa ben diversa dal dire che fosse davvero così).