Questa è invece l'invenzione "moderna" della faretra da spalla.
Poiché è l'Apollo del Belvedere che sta ai Musei Vaticani, chi non lo conosce faccia un giro appena può.

Non molto diversa dalla mia standard per le rievocazioni di oggi, che mi viene accettata solo se la porto al fianco (chissà perchè?!?).

Rennu, in conclusione, stiamo giocando.
Fai quello che ti dicono gli organizzatori del gioco a cui partecipi.
Se invece vuoi sapere come stanno le cose davvero, ascolta pure le teorie di tutti ma fatti la tua esperienza sul campo e non credere al primo pirla che passa e ti recita il Vangelo dall'alto del Regolamento del Comitato Organizzatore della garetta di turno.

Ragazzi siete gradi!!! a me piace imparare e scoprire sopratutto provandole in prima persona,si ascolto ma preferisco anche imparare sperimentando.Come giustamente avete detto la faretra è molto scomoda se si devono fare movimenti veloci o corsetta, e sopratutto le frecce se sei in uno schieramento tendono sempre ad impigliarsi con qualcuno!! : io tendo a portarla praticamente dietro sul sedere perché la reputo più comoda e mi da meno fastidio in marcia però come comodità di tiro aver le frecce piantate in terra o dentro ad un cesto non ha paragoni! Purtroppo le rievocazioni e arcieria medievale è contaminata dal tiro con l'arco moderno! e le sue regole , non partecipo a gare perché il mio gruppo ha abbandonato momentaneamente ,però vedo dai video su internet che molte volte è solo tiro con l'arco vestito i costume!

p.s. appena procuro la tela voglio sperimentare la faretra "tipo inglese" ottima anche per riparare l'impennaggio da una leggera pioggia

Le frecce si impigliano e gli archi si incrociano, perché gli arcieri non sono addestrati a tirare in gruppo e perché i mancini non vengono messi a destra dello schieramento (e qui nono sono addestrati i capitani).
Se Dio mi desse la possibilità di scegliere i miei arcieri, ne vorrei metà destri e metà mancini, per avere due ali egualmente efficienti.
Va beh, diciamo due terzi di destri... l'ala sinistra (fatta idealmente da arcieri destri) da sempre fa più male, perché tira dove non c'è lo scudo di chi avanza.
Ma questo è un discorso lungo, lo affronteremo presto o tardi quando ci si interesserà di tattica dell'arco....

Secondo me gli inglesi scaricavano da carretti rozze sacche in pelle di pecora o montone che potevano contenere più di un centinaio di frecce, venivano messe a disposizione degli arceri schierati che se ne servivano mettendole alla cinta o per terra.
La faretra classica postata secondo me era una razione personale di munizioni che serviva non principalmente durante lo scontro in campo aperto, ma per per il trasporto durante la marcia in caso di imboscata.
I climi umidi e piovosi del nord Europa impongono sopratutto di di proteggere l'impemnaggio.
La stoffa veniva sicuramente impermeabilizzata, sto trattando una tela olona con olio di lino perché mi Sion documentario e si fa così anche per l'Amerigo Vespucci o per i velieri che ancora solcano i mari.
Ovviamente sono tutte considerazioni mie dopo che ci ho corso per centinaia di chilometri con quella faretra alla schiena tra boschi, campi, strade asfaltate e sentirti.

Le sacche In dotazione all'esercito inglese contenevano ventiquattro frecce.

e già @Oliviero, ne conto sempre 24 viewtopic.php?f=26&t=213
anche qua (fonte http://www.primitivearcher.com/smf/inde ... c=12075.15 )
Una faretra studiata per salvaguardare gli impennaggi separandoli e riparandoli dal maltempo...
a dire il vero però devo chieder scusa se non sono stato chiaro, nel senso che mi riferivo a quelle sacche in pelliccia o stoffa in grado di contenere centinaia di frecce con le punte rivolte verso l'alto, posto questo disegno:
(fonte http://s79.photobucket.com/user/sharpe1 ... t.jpg.html )
In basso a destra sopra le cocche rinforzate.
Se non sbaglio devo averlo letto tempo fa sul libro di Hardy in inglese, ma non ne sono sicuro, potrebbe essere da qualche altro libro.

Se guardi con attenzione le cicche delle frecce contenute nella mia faretra in pelle, vedrai che si tratta proprio delle stesse frecce con l'innesto.
Il rinforzo non solo rinforza la cocca, ma aumenta là flessibilità della freccia, perché la spina viene sempre inserita perpendicolarmente alla venatura del legno. Le fibre restano così parallele all'arco quando scocchi e puoi avere frecce massive ma flessibili.
Vecchi trucchi della tradizione...

A proposito, anche la Osprey talvolta (raramente) sbaglia.
La freccia da guerra del popolo è sempre impennata triangolare.
...il perché della tradizione lo capisci quando devi farne qualche centinaio e allora andavano a milioni.
Incolli, tagli (sempre contro penna) con la forbice e leghi.
Un secondo e senza fare uso di una dima.