Sui libri di storia si legge sempre di quanto erano forti e temibili gli antichi guerrieri nordici. Si narra che brandissero gigantesche asce e imponenti archi da guerra in Tasso o Olmo. E’ cosi che ho dato il via alla costruzione di un arco da guerra Vichingo.
Ho utilizzato la parte apicale di una grande pianta di tasso, ricca di nodi e sinuose onde sul dorso. Misura in tutta la sua lunghezza 180 cm, sviluppando una forza di 1o3 lb a 32 di allungo! Nessun puntale in corno stavolta nudo e crudo!!
Ci vuole moltissima forza per tenderlo, ma teso al pieno allungo rilascia alla freccia una potenza incredibile.
Inizialmente il flettente superiore andava un po per conto suo, con un bel po di calore, sono riuscito a farlo tornare bello dritto.
La mia idea iniziale era quello di lasciarlo con quualche segno di raspa, ma poi la tentazione di farlo super liscio e lucente è stata troppa! Una bella x a fuco per il passaggio della freccia e voilat!!!!

LE PIUME DIETRO L’ORECCHIO INVOCANO SEMPRE IL RICORDO DEI NOSTRI ANTENATI…………

Nonostante le difficoltà di percorso che il dorso testimonia, la curvatura complessiva sempre omogenea ed elegante.
Se l'apertura avviene con conseguente omogeneità, hai fatto un gran lavoro.
Complimenti.

Riuscire a tendere 100# non è da tutti .... complimenti per il bel risultato!

Ciao Saraceno, complimenti!
100 libbre per chi volesse seguire il sentiero dell'arcieria bellica antica è un libraggio normale se si utilizza la tecnica giusta. Settimana scorsa è venuto a trovarmi un signore pensionato di 65 anni che ha iniziato a tirare l'anno scorso dopo un corso. Gli ho fatto provare ad aprire un arco di 120 libbre che ho appena costruito e lo ha aperto senza problemi. E' più facile tirare con archi da guerra per chi non ha imparato con la tecnica moderna. L'arciere più forte oggi è un inglese (J. Gibbs) che tira anche 240 libbre. Questo però è un tantino esagerato credo anche per gli arcieri inglesi del tardo medioevo.
ciao

Ciao Saraceno, complimenti per il lavoro che hai fatto....
ti voglio chiedere alcune informazione sui tempi e modi lavorazione:
quanto tempo ha stagionato il legno?
come hai lavorato il ventre?? ossia hai tolto materiale fino al duramen , e in che proporzione e su entrambi i flettenti??.
poi, il dorso, hai semplicemente raschiato la corteccia?
i nodi come intendi lavorarli?
Forse troppe domande, ma la curiosità è tanta..
anche perchè anch'io ho un ramo filato da lavorare.... e non vorrei sbagliare..
Ti ringrazio

ciao Arco-or.
tranquillo le domande non sono mai troppe.
Il legno in questione è stagionato tre anni, per quanto riguarda il dorso ho asportato solo la corteccia, senza mai intaccare in alcun modo i nodi.
Il ventre invece ho asportato tutto l alburno sino ad arrivare al durame.
Personalmente uso sempre legni parecchio stagionati mai sotto i due anni, li trovo molto più resilienti, ovviamente è un gusto personale, perchè c'è chi lavora solo verde e con ottimi risultati.