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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Una volta, in uno dei pochi archi che ho costruito (era legno non stagionato e stavamo facendo archi... diciamo da nativi americani), quando ho incordato, l'arco che avevo fatto si è tutto svirgolato. C'era lì Carlo Dalessi (ora è tanto che ha smesso di produrre archi) che ha preso il mio arco e ha dato due colpi di coltello a due mani saputi dove. Ti giuro, non più di due. L'arco era tillerato. Quando gli archi da produrre sono tanti, occorre trovare il modo di produrre bene e rapidamente. Lavorare con l'arco in tensione mostra immediatamente cosa non va e, se sai come intervenire, sistemi subito il tratto che non curva bene. Ma è ovvio che si tratta di gente che fa questo mestiere per otto-dieci ore al giorno. In un mese produce decine di archi. Ovvio che sviluppino sensibilità particolari. Questo è un campo dove la teoria sta a zero e l'esperienza è tutto. Qui, io non ne ho. Fidati di altri.
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13/08/2017, 22:17 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: Tommaso, l'arco si lavora in tensione. a volte l'ho fatto anch'io ma non è una "regola" ... solo in alcuni casi per colpi di rifinitura "al volo" Scusa Oliviero, ma se non sei un costruttore di archi come fai a dare consigli? su quali esperienze ti basi? e se tu stesso affermi di averne visti rompere tanti ... sono stati fatti dagli gli stesi che ti danno le dritte? Sarò polemico ma ... mah Comunque con tutte le cose lette ... mah ... (a parte ciò che scrive Bac "io non lo confonderei col bilanciamento perchè non necessariamente i flettenti devono essere uguali e simmetrici per scoccare bene , più di questo non mi sento di aggiungere" .) ... posso solo aggiungere che io li faccio senza troppe teorie e funzionano lo stesso ... poi ci sono quelli che per loro natura ad esempio "seguono la corda" ed altri invece no ma dipende dalle caratteristiche di ogni singolo pezzo di legno. Credo che la vera capacità da sviluppare al di la di tutte le (permettetemi il termine) "masturbazioni mentali" sia il comprendere il pezzo di legno con cui si ha a che fare onde poterci ricavare il miglior risultato possibile. ciao
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14/08/2017, 14:03 |
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hawkwood
Iscritto il: 21/01/2014, 14:09 Messaggi: 295 Località: Segrate (MI)
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magin ha scritto: Cita: .... Credo che la vera capacità da sviluppare al di la di tutte le (permettetemi il termine) "masturbazioni mentali" sia il comprendere il pezzo di legno con cui si ha a che fare onde poterci ricavare il miglior risultato possibile.
Dico la mia da superprincipiante. Cerco di "leggere" il legno che sto lavorando. E' un casino, un grosso problema, per me che sono all'inizio (ma, forse, anche per chi no lo è). Ma è quello che cerco testardamente di fare anche se a volte vado "in confusione", mi blocco, non so proprio cosa fare. Lascio lì tutto e ci riprovo quando mi sento "in vena", (altre volte, mi è capitato, dopo due-tre ore di lavoro vien fuori un arco che funziona bene). E' solo il mio metodo attuale, non intendo insegnare nulla, solo raccontare la mia personale esperienza. Le cose poi da dire, che mi viene da dire, sono tantissime. Ma mi freno; è presto, ho bisogno di tempo per sentirmi in grado di entrare nel merito delle innumerevole cose dette qui
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14/08/2017, 14:16 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Scusa, ma a quali consigli ti riferisci? Ho detto che ho visto lavorare il legno sul tiller. Comunque, se disturba la mia opinione, posso anche tacermi. Buone ferie a tutti..,
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14/08/2017, 14:26 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Ecco questi sono i problemi dei "forum" in internet. Dal vivo sarebbe tutto diverso. In questo campo, la costruzione di archi "storici", è normale che ognuno abbia il proprio punto di vista e non c'è una "regola", non ci sono "verità assolute" credo. Se un "neofita" chiede consigli è utile che ognuno dica la sua secondo le proprie esperienze. Se ad esempio qualcuno chiede consigli su archi di maclura io non mi intrometto poichè non ho esperienza di quel legno. Se si esce con frasi tipo "Tommaso, l'arco si lavora in tensione." è normale che ci si espone anche ad eventuali critiche da parte di chi magari non è completamente daccordo. ciao
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14/08/2017, 17:45 |
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jeval
Moderatore
Iscritto il: 30/06/2010, 13:12 Messaggi: 2433 Località: pozzo della ignoranza
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Come dicevo più su penso ci siano tanti metodi di costruzione per quanti arcai ci sono_stati/ci_sono/ci_saranno Io di norma vado sul tiller ( e dopo anni di trucioli , qualche esplosione e qualche risultato non ho grandi sorprese ) segno i punti rigidi con diagonali a matita e i punti deboli con delle X , scarico , asporto dai punti rigidi stando attento a non toccare i punti deboli , ricarico , faccio una ventina di trazioni non andando oltre il carico finale del progetto e ricomincio da capo . verso la fine ( se la doga lo permette ) uso l'accrocchio/gizmoin accoppiata con la stecca da equilibratura , per segnare gli ultimi punti da ritoccare equalche volta asporto in tensione ( ma 5/6 passate di rasiera poco neh! ) alla fine spesso, se tutto è andato bene abbasso il libraggio a quello desiderato . Ma , tommaso ,all'inizio il carico finale era spesso molto al di sotto di quello desiderato . @magin: non mi fido molto della vista come verifica degli spessori , in compenso ho scoperto di avere una sensibilità tattile fra il polpastrello del pollice e quello dell'indice che è diventata forse il mio migliore atrezzo di lavoro . @bac: giusto quello che dici l'uguaglianza e la simmetricità dei flettenti è un plus sopratutto estetico , ma non solo in fase di equilibratura ti fa risparmiare tempo e sudore. Ma , se la massa è simile se il "timing" in chiusura è quello giusto l'arco non scalcia ed è ,di solito , preciso . c'era un canadese che costruiva selfbow che sembravano yumi , ho avuto l'occasione di averne uno fra le mani ed era formidabile .
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14/08/2017, 18:46 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Cita: Può essere che abbia scelto un'essenza sbagliata, ovvero il tasso, per iniziare a costruire archi? Mi spiego meglio, volevo costruire un arco da 55-65 #. Appena messo sul tiller l'arco aveva una curvatura accettabile e sviluppava 63# a 30". Ciao Tommaso, ho iniziato anch'io col tasso. Penso che il problema più grande sia la difficoltà di reperimento (o il costo delle doghe). No, penso che non hai scelto il legno sbagliato ... anzi ... forse se la doga è più "preziosa" ci si mette più attenzione nel lavorarlo, ci si riflette sopra di più come sembra hai fatto anche a fronte di imperfezioni e problemi vari. Per il libraggio ti consiglierei di restare sempre sopra a quello che ti sei prefisso perchè con l'utilizzo perderà qualche libbra prima di assestarsi. ciao
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14/08/2017, 20:06 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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Cita: Ho detto che ho visto lavorare il legno sul tiller. devo "spezzare una freccia" a favore di questo modo di procedere , io faccio spesso così anzi uso una tavoletta leggera che lascio inserita mentre lavoro di raspa ; a dare la giusta curvatura iniziale all'arco è un attimo così , tuttavia in rifinitura mi fido solo di quello che dice il volo della freccia .
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14/08/2017, 20:10 |
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Oliviero
Iscritto il: 12/06/2016, 8:06 Messaggi: 534 Località: Milano
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Guarda Magin, La sequenza di interventi è qui da leggere. Francamente la violenza della tua risposta proprio non l'ho capita. Se la mia opinione infastidisce o crea problemi, basta dirlo, senza fare troppi giri di parole. Saluto educatamente come sono arrivato. Lo dico in tutta serenità.
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15/08/2017, 1:57 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Oliviero, Oliviero, se la mia risposta è stata troppo violenta chiedo scusa ... quello che penso sui forum l'ho già scritto sopra. Ho anche un altro difetto ... quando ci sono interventi troppo lunghi ho difficoltà a leggere tutto con attenzione. Sono anche una persona diretta e dico o scrivo quello che penso senza giri di parole per cui se faccio un complimento è perchè lo penso davvero o se avverto supponenza o arroganza lo esprimo altrettanto chiaramente. Poi magari lo sono anch'io ma cerco di essere comunque sempre aperto al confronto e ad accettare critiche. Credo che un altro lato positivo dei forum sia quello di darci la possibilità di comprendere anche i nostri errori e fare autocritica. Comunque le stesse cose dette dal vivo avrebbero avuto risultati molto diversi su questo ne sono convinto. ciao
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15/08/2017, 8:54 |
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