Stagionatura nocciolo e frassino
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Livio69
Iscritto il: 03/12/2017, 2:08 Messaggi: 50
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Carissimi, ieri mattina ho approfittato del tempo buono e della luna calante per fare scorta di legni. Così ho tagliato una verga di nocciolo del diametro di 7-8cm , un ramo di nocciolo ed uno di frassino del diametro di 5-6cm ed uno di frassino di 4cm. Per vostra esperienza quanto tempo devono stagionare prima di essere utilizzati? Durante la stagionatura é meglio scortecciarli oppure no? Ogni consiglio su come procedere in questa delicata fase è ben accetto. Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi indicazioni su come procedere. Un saluto. Livio
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17/12/2017, 16:18 |
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hawkwood
Iscritto il: 21/01/2014, 14:09 Messaggi: 295 Località: Segrate (MI)
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Livio69 ha scritto: Carissimi, ieri mattina ho approfittato del tempo buono e della luna calante per fare scorta di legni. Così ho tagliato una verga di nocciolo del diametro di 7-8cm , un ramo di nocciolo ed uno di frassino del diametro di 5-6cm ed uno di frassino di 4cm. Per vostra esperienza quanto tempo devono stagionare prima di essere utilizzati? Durante la stagionatura é meglio scortecciarli oppure no? Ogni consiglio su come procedere in questa delicata fase è ben accetto. Ringrazio anticipatamente chi vorrà darmi indicazioni su come procedere. Un saluto. Livio Ciao Livio, del frassino non ho, ancora, esperienza. Del nocciolo, posso dirti che nè ho tagliati 10 tronchetti un annetto fa (vedi, se hai un account in Feisbuc qui: https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater) Li ho sbozzati, togliendo con l'ascia, dalla parte che poi sarebbe stata l'interno dell'arco, circa un terzo del legno e lasciando la corteccia sul tronchetto. Li ho lasciati in cantina (non umida) per qualche mese, poi ho cominciato a lavorarli. Ne ho ancora due o tre da lavorare e gli ultimi lavorati mi sembra siano più "performanti" (ma magari non dipende dalla stagionatura...). Vedi le immagini relative in : https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theatervedi anche: http://compagniabianca.blogspot.it/2017 ... chini.html
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18/12/2017, 15:59 |
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il saraceno
Iscritto il: 20/04/2013, 21:58 Messaggi: 164
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ciao Livio, un legno per archi lo si definisce stagionato, quando l'acqua al suo interno oscilla dagli 8 % ai 12%. Alcuni legni ci impiegano di più altri di meno, in base alla loro compatezza e al, la composizione molecolare. Per misurare questa percentuale puoi comprare un igrometro, anche da lidl, non costa molto. Il nocciolo dopo 8, 10 mesi ha quasi raggiunto questa percentuale, mentre per il frassino un po piu compatto, ci mette più tempo. Ovviamente, piu il diametro è grosso, piu il tronco avrrà bisogno di tempo.
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20/12/2017, 21:04 |
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Livio69
Iscritto il: 03/12/2017, 2:08 Messaggi: 50
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Grazie Saraceno , e complimenti per l'attività di promozione di questa nobile arte, che ho visto svolgi con grande passione. Grazie Hawkwood per la dritta, tra l'altro ho già un igrometro che utilizzo nella mia professione. Domani testerò il legno. Leggendo in rete sento pareri contrastanti riguardo il trattamento del tronchetto in fase di stagionatura.. alcuni sostengono che scortecciarlo porta ad una asciugatura troppo rapida e quindi foriera di fragilità strutturale, tanto da consigliare addirittura di sigillare con il vinavil le sue estremità... altri invece ritengono tutto ciò una inutile perdita di tempo, per cui lo scortecciano e lo lavorano già qualche settimana dopo il taglio.... voi che ne dite??? Buone Feste!! A presto. Livio
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20/12/2017, 22:48 |
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il saraceno
Iscritto il: 20/04/2013, 21:58 Messaggi: 164
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quando torno a casa dopo aver tagliato, sigillo le estremità con del vinavil, ho provato anche a non farlo ma inevitabilmente mi si sono spaccati. il vinavil impedisce all'acqua di uscire velocemente, così si da il tempo alle "vene" del legno di compattarsi gradualmente e non di colpo. Per quanto riguarda i processi di lavorazione, avendo provato tutti e due, preferisco senza dubbio lavorare su legni stagionati, e non freschi. Ho provato anche a sbozzare appena fresco e poi a trattarlo con del grasso animale, per poi farlo stagionare, ho trovato l'arco molto meno reattivo. Ti consiglio per mia esperienza di armarti di un po di pazienza e farli stagionare.
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25/12/2017, 19:41 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Ciao e auguri a tutti! .... son stato un po assente Cita: Leggendo in rete sento pareri contrastanti riguardo il trattamento del tronchetto in fase di stagionatura.. alcuni sostengono che scortecciarlo porta ad una asciugatura troppo rapida e quindi foriera di fragilità strutturale, tanto da consigliare addirittura di sigillare con il vinavil le sue estremità... altri invece ritengono tutto ciò una inutile perdita di tempo, per cui lo scortecciano e lo lavorano già qualche settimana dopo il taglio.... voi che ne dite??? Buone Feste!! Ciao Livio69, ognuno ha i suoi metodi e sta a te scegliere quello che più ti si addice. Nel mio caso preferisco lavorare il tronchetto appena tagliato. Se è grosso a sufficienza lo spacco subito. Se è di olmo gli tolgo subito la corteccia, per altri legni no comunque li sbozzo e se ho tempo magari posso già farli da subito e poi li faccio seccare prima di piegarli. Come ho già detto però io nel costruirli non uso il "tiller" e non ho bisogno di piegarli. Ho notato che così facendo ho qualche vantaggio. Il primo è che così facendo si riducono notevolmente i tempi di stagionatura (tra l'altro fanno così anche in diverse parti del mondo dove ancora usano gli archi come ad esempio in Africa ecc), il secondo è che il legno è molto più morbido e si lavora senza fatica. altro vantaggio è che si evitano i parassiti. Comunque ho notato che se un pezzo di legno per sua struttura tenderà a seguire vistosamente la corda questo accade anche se lo si è costruito dopo anni di stagionatura. ciao
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28/12/2017, 11:25 |
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giorgio_65
Iscritto il: 13/01/2011, 21:44 Messaggi: 971 Località: Flavia Plumbia
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Ciao Livio,
io il frassino lo taglio e applico vinavil alle teste, il prima possibile lo seziono in doghe con la sega a nastro, poi lo scorteccio e ricompongo il tronchetto con del nastro adesivo da pacchi per evitare che le doghe si stortino. Le doghe non le lascio a contatto tra di loro ma inserisco dei distanziatori in legno da 1 cm per fare in modo che anche all'interno prenda aria. Il lavoro lo faccio in inverno, all'inizio dell'autunno successivo sono pronte da lavorare.
Ciao Giorgio
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28/12/2017, 13:46 |
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Livio69
Iscritto il: 03/12/2017, 2:08 Messaggi: 50
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Ho letto con molto interesse le vostre esperienze, vi ringrazio per avermele trasmesse. Un cordiale saluto e Buon Anno Nuovo a tutti!
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30/12/2017, 23:35 |
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magin
Iscritto il: 27/07/2010, 9:00 Messaggi: 2594
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Ciao Livio69, allora ... son riuscito a fare qualche foto ... credo che la stagionatura dei legni vada considerata singolarmente a seconda della specie ... per quanto riguarda il nocciolo posso dire questo: ecco quello che succede molto spesso a dei tronchetti di nocciolo lasciati stagionare integri anche per solo qualche mese : come si vede il legno non è più omogeneo e inevitabilmente archi così si romperanno (ne ho provati diversi e si è sempre verificato). Al contrario il legno di noccioli lavorati da subito e lasciati stagionare dopo, si mantiene omogeneo : ed è un legno "assai buono" per citare de Crescenzi per fare archi, in particolare di libraggi non elevati. Non sono un botanico e non so da cosa dipenda, so solo che se lo si sa scegliere e lavorare il nocciolo è davvero buono e che ogni specie legno è da considerarsi in maniera diversa non solo per la lavorazione ma anche per la stagionatura ... o almeno questa è la mia esperienza
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31/12/2017, 16:17 |
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bac
Iscritto il: 26/02/2011, 11:43 Messaggi: 2674
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ho osservato lo stesso problema col sanguinello , il durame era diventato fragile si sgranava come fosse carbone .
in alberi molto vecchi il durame più centrale tende a polverizzarsi col tempo tassi compresi, voi fate come volete, ma io mi fido solo del legno verde.
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31/12/2017, 17:01 |
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