Non ci intendiamo sul dritto e a parabola.
Dritta, nel senso che la freccia segue la via più breve possibile tra arco e bersaglio, con l'arco a disposizione.
Questa freccia a cento metri arriva debole. Se non alzi un po’, come dici tu, non arriva proprio, ma se arriva comunque debole.
Per fare male, deve piovere dall'alto, sfruttando la gravità.
Quello è il tiro a parabola.
Non è affatto consigliabile provarlo con punte vere su persone, perché c’è il rischio che quel piede lo inchiodi a terra, trapassando l'osso.
Per quanto riguarda gli strappi, non è una questione di lunghezza delle frecce.
Gli strappi devono avvenire da punti che hanno sempre stesso allungo e devono andare sempre nel senso opposto alla freccia.
Strappare dal petto e dal viso e più difficile che dall'orecchio, dove il gomito ha spazio per l'escursione all'indietro.
Dal petto c’è poco spazio per l'escursione del gomito. Si fa fatica a strappare tirando indietro ulteriormente il gomito, devi farlo usando la mano e l'avambraccio, facendo un movimento rotatorio, come quelli che tirano da cavallo.
Dal viso, puoi strappare col gomito perché c’è spazio per l'escursione, ma devi fare attenzione ad usare il binario che si stende tra lo zigomo e le gengive. Devi aderire al viso.
Senza usare questi accorgimenti, lo strappo tende a disassare troppo la freccia, mandandola altrove.
Dopodiché uno può anche infischiarsene di avere dei punti di riferimento predeterminati da cui scoccare.
Può fregarmene del fatto che lo strappo avvenga sulla stessa direzione e in senso contrario alla freccia.
Scocca da dove capita capita, ogni volta un punto diverso.
È provato che questi arcieri hanno un incredibile istinto per trovare frecce nascoste dall'erba.