Il fumettone normanno pare fosse stato commissionato dal vescovo Oddone, fratellastro di Guglielmo, che partecipò personalmente alla battaglia. Con ciò, lo stravolgimento propagandistico è piuttosto evidente.
Ma forse quello temporale non fu così marcato come altrove.
Il vescovo andò poi a morire nella nostra Palermo, tanto per ricordarci che la fratellanza italico-normanna fu sempre coltivata fino alla nascita dello Stupor Mundi. Sono ancora molti i Francesi che si recano a Palermo a visitare la tomba dei loro re.
Immagino che la splendida cattedrale coperta di mosaici abbia un suo peso specifico nell'organizzazione del pellegrinaggio.
Sarà certamente casuale, ma le due immagini postate da Magin sembrano proprio sottolineare il cambio tecnico-arcieristico portato dai lunghi archi del quattordicesimo secolo.
L'arciere più moderno sposta più indietro il punto di scocco proprio grazie ad archi progettati per una maggiore resa.
Gli archi precedenti, che non avevano ancora subito la rivoluzione britannica, si arrestano al viso, con un allungo inferiore.
La differenza ha un peso esclusivamente nella tattica bellica.
Quel paio di pollici non fanno la differenza per il cacciatore, le cui nude prede stanno a venti metri.
Essa si apprezza invece maggiormente in battaglia, dove la maggior gittata ha un peso significativo.
Ma anche a distanze inferiori, una potenza complessiva maggiore dell'arco permetteva frecce con una maggior capacità offensiva, su un nemico sempre meglio coperto e armato.
A trenta metri, tre pollici di allungo non fanno la differenza, ma trenta libbre si.
La scelta dei commenti iconografici di Magin è sempre superba.