Taccons ha scritto:
Non ho idea di come sia stata fatta la stagionatura. La doga appariva ingrassata sulla superficie ma l'interno era molto secco.
Quel segno trasversale che si vede vicino alla rottura del flettente (la prima verso il puntale) era un nodino periferico (1mm o forse meno), già asportato quasi integralmente, non credo fosse influente.
Quello che mi ha particolarmente sorpreso è la rottura longitudnale che è "partita" dopo il crac del flettente.
Per inciso si trattava di un possibile LB da 71"
A mio modesto parere la tua frase:
Quello che mi ha particolarmente sorpreso è la rottura longitudnale che è "partita" dopo il crac del flettente.Andrebbe interpretata in maniera inversa.
Gli anni di crescita sono tutti paralleli, mi dirai, "belle scoperta", e io ti dirò, "proprio questo" mi lascia intendere che sia partita la coesione molecolare tra un anello e l'altro.
Quindi lo staccarsi di un fascio di fibre da un'altro fascio abbia percorso il tratto fino a quando , trovato un punto di maggior resistenza, le forze non si siano dirette verso l'esterno facendo collassare il tutto.
Un bel tronchetto di olmo mi ha fatto quello scherzo.
Avevo notato che a un centimetro dalla superficie vi era un anello leggermente più scuro, e non ci ho badato.
Quando ho provato a piegare un flettente per cominciare a sentirne la flessione, il medesimo mi è partito nell'esatta maniera che ci hai mostrato.
In quel caso presumo fosse una malattia concomitante ad un'anno molto rigido.
Ciò che però posso dirti è che nell'ultimo tentativo di costruire un Lungobastone di frassino mi è successo anche in quel caso uno sfogliamento del genere e lì sapevo con certezza che la doga era stagionate malamente ed alcuni anni della medesima erano quasi cristallizzati, tanto da darmi la medesima sensazione che ti diede la tua doga di tasso, come hai spiegato più sopra, sotto il coltello a due manici.